L’impari lotta tra i ciclisti e l’inflessibile Comune di Trento

Passa sulle zebre con la bici, non paga la multa e gli arriva un conto finale di 860 euro. Il caso diventa nazionale e così ne esce sonfitto il buonsenso

La vicenda è finita sul Corriere della Sera, il Comune si giustifica e così da lettera ne è uscito un caso nazionale vero e proprio.
I fatti risalgono al lontano 2017, quando il professore di Architettura Giuseppe Scaglione era passato con la bicicletta sulle strisce pedonali. Il vigile lo aveva fermato e lo invitava a condurre la bici a mano. L’uomo ha fretta, salta dalla sella e corre con la bici a mano. Il vigile che lo ha fermato gli eleva due contravvenzioni, una da 41 e l’altra da 163 euro.
Poiché non ha pagato entro 60 giorni, la multa è salita alla metà del massimo previsto dalla sanzione: € 410,50.
Dato che non paga neanche questa cifra, la sanzione è saltata a 823 euro (il doppio più un euro di spese).
E siamo arrivati al febbraio di quest’anno.
 
Dopo vari tentativi (inutili) di ricomporre la vicenda, il professore scrive al Corriere.
Spiega che in quel tratto di strada alle 7.30 non c’era traffico e aveva fretta per non perdere il treno per Torino. Viene fermato e invitato a proseguire a piedi con la bici a mano.
Dice che dopo la segnalazione ha proseguito a piedi conducendo la bici a mano di corsa per non perdere il treno. Quindi le due sanzioni ricevute riguardano la corsa che ha fatto fin lì.
Il professore ha scritto prima al sindaco Andreatta e poi al sindaco Ianeselli, inutilmente.
Non gli è rimasto che scrivere al Corriere per segnalare come una sanzione sia schizzata 20 volte tanto.
 
Noi non sappiamo se la multa fosse stata corretta o meno, dato che ci pare che il ciclista possa correre sulle strisce pedonali purché non metta a rischio i pedoni.
Purtroppo la sanzione è scattata a 20 volte tanto per via di una legge che - lasciatecelo dire – profuma di strozzinaggio.
Quindi, come dice il sindaco Ianeselli, «dura lex, sed lex».
A Milano i ciclisti vengono travolti dai mezzi pesanti (e un 14enne con la bici è stato ucciso da un furgone proprio sulle strisce pedonali), a Trento i monopattini elettrici hanno messo a rischio più volte il nostro direttore che si sposta in bicicletta.
C'è da fare qualcosa.
Ma a noi sembra che lo sconfitto sia il buonsenso perché, comunque la si voglia vedere, si tratta di una sanzione di 823 euro elevata a un ciclista che ha preso alla leggera una situazione, in un periodo storico in cui tutti invitano a privilegiare la bicicletta.