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Alla scoperta di Tridentum, la città sotterranea

Itinerario archeologico nel centro di Trento dal S.A.S.S. alla Basilica Paleocristiana

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Sabato 8 settembre torna un’iniziativa di particolare interesse per approfondire la conoscenza dell’antica Tridentum romana, lo splendidum municipium, come fu definito dall’imperatore Claudio nel 46 d.C. Si tratta di «Alla scoperta di Tridentum. La città sotterranea», l’itinerario archeologico nel centro di Trento, dal S.A.S.S. a Porta Veronensis e alla Basilica Paleocristiana.
L’iniziativa, che verrà ripetuta sabato 22 settembre, 6 e 20 ottobre, è a cura dei Servizi Educativi della Soprintendenza per i Beni librari, archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento e del Museo Diocesano Tridentino.
 
Il ritrovo è alle ore 15.30 presso il S.A.S.S., lo Spazio Sotterraneo Archeologico del Sas, in piazza Cesare Battisti.
La quota di partecipazione è di 4 euro incluso l’ingresso ai siti archeologici, previa prenotazione entro le ore 12 del giorno dell’iniziativa al numero 0461 230171.
 
Il S.A.S.S., luogo simbolo di Tridentum, offre al visitatore oltre 1.700 mq. di città romana esito degli scavi archeologici effettuati in occasione del restauro e dell’ampliamento del Teatro Sociale.
L’ampia area è costituita da spazi ed edifici pubblici e privati: un lungo tratto del muro di cinta orientale, un esteso segmento di strada pavimentata, settori di case con resti di mosaici, cortili e botteghe artigiane.
 
Dopo la visita al S.A.S.S., si prosegue per Porta Veronensis, alla quale si accede dall’atrio del Museo Diocesano Tridentino.
Monumentale ingresso alla città per chi proveniva da sud, la porta, così come è giunta fino a noi, è opera della metà circa del primo secolo dopo Cristo.
 
Gemina, ossia a due fornici, per il passaggio di pedoni e carri, fiancheggiata da torri poligonali in laterizi, era costruita in calcare bianco, alta due, forse tre, piani.
Da essa si dipartiva il cardine massimo, la principale strada interna a Tridentum diretta a nord.
 
L’itinerario si conclude con la visita alla Basilica Paleocristiana di S. Vigilio.
Eretta all’esterno della cinta urbica, la Basilica deve la sua prima origine alla sepoltura, voluta dal vescovo Vigilio, dei tre missionari Sisinio, Martirio e Alessandro uccisi in Val di Non il 29 maggio del 397.
 
Alla sua morte lo stesso Vigilio – patrono della diocesi di Trento – fu deposto a fianco dei tre santi.
Da principio l’edificio rivestì il ruolo di basilica cimiteriale, ovvero di santuario con funzione eminentemente commemorativa.
 
Tra il IX e il X secolo assunse il ruolo di chiesa cattedrale, in concomitanza con lo spostamento nelle immediate adiacenze del Palatium Episcopatus, residenza dei vescovi che, dal 1027, ottennero anche il potere temporale.

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