La Lega Nord Trentino denuncia
la mancanza di ordine pubblico
Oggi pomeriggio la Lega Nord Trentino ha tenuto un presidio in
piazza Santa Maria Maggiore a Trento per denunciare la mancanza di
ordine pubblico della zona, che è nuovamente al limite di
guardia.
Il sindaco Andreatta sta facendo poco o nulla per garantire ai
propri cittadini la doverosa sicurezza e incolumità personale, per
questo la Lega Nord Trentino sollecita per l'ennesima volta
l'intervento da parte degli amministratori della città.
Dopo l'aggressione di pochi giorni fa nei pressi di piazza S. Maria
a Trento ai danni di un giovane studente aggredito e malmenato da
due immigrati nordafricani che l'hanno rapinato, alla vigilia di
Pasqua c'è stato il bis, con un'altra aggressione sempre nelle vie
limitrofe a S. Maria, con probabili protagonisti ancora due
tunisini.
Questi fatti dimostrano chiaramente che la situazione dell'ordine
pubblico in città è nuovamente al limite di guardia, mentre in
altre città vicine a Trento, come Verona, la situazione dell'ordine
pubblico è decisamente differente grazie all'operato dei propri
amministratori a guida Lega Nord.
A Trento invece la situazione sta volgendo al peggio, con la gente
legittimamente timorosa a passeggiare per le vie della città,
specialmente di sera.
Nel corso del presidio, organizzato in piazza S. Maria a partire
dalle ore 15, gli esponenti del Carroccio hanno anche raccolto le
segnalazioni dei cittadini, segnalazioni che saranno vagliate e poi
consegnate alle forze dell'ordine per i provvedimenti del caso.
Erano presenti alla conferenza stampa l'onorevole Maurizio Fugatti,
i consiglieri provinciali Giuseppe Filippin, Mario Casna e Claudio
Civettini, i consiglieri comunali di Trento Vittorio Bridi e Bruna
Giuliani, i cons. circoscrizionali di Piedicastello e Centro
Storico Davide Franceschini e Gianni Festini Brosa.
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L'invito alla responsabilità
del Sindaco Andreatta
È avvilente che alcune forze politiche non perdano occasione per
trasformare la cronaca in propaganda. Ed è offensivo nei confronti
di chi presidia ogni giorno il nostro territorio che queste stesse
forze politiche proclamino di volersi sostituirsi ai vigili urbani,
alla polizia e ai carabinieri, gli stessi che peraltro sono
riusciti a individuare subito gli autori delle aggressioni di
questi giorni.
Evidentemente esiste una Lega di governo, quella del ministro
Maroni, che affronta il problema dell'immigrazione con gli
strumenti dei permessi di soggiorno temporanei, dei rimpatri
concordati con i paesi d'origine e dell'accoglienza organizzata
insieme alle Regioni e alle Province.
E poi esiste la Lega dei gazebo, che ci indica come esempio da
seguire quello di Verona, città che dal punto di vista del numero
dei reati è messa molto peggio di Trento. Basti citare solo gli
ultimi dati sulla criminalità nel 2010 (fonte: Sole 24 ore) secondo
cui Trento è l'ottava città più sicura d'Italia, mentre Verona è la
cinquantatreesima.
Anche chiedere al sindaco di emettere ordinanze speciali non
avrebbe alcun effetto pratico, visto che all'inizio del mese di
aprile la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimi i
provvedimenti sulla sicurezza dei primi cittadini.
Sgomberato il campo dalla demagogia e dalla propaganda, non voglio
assolutamente minimizzare quello che è accaduto.
Le tre aggressioni di questi giorni richiedono un rafforzamento
della vigilanza, che io stesso solleciterò al comitato per l'ordine
e la sicurezza della prossima settimana.
Ma non si dica che la vigilanza oggi non esiste. Non è un caso che
gli autori delle aggressioni siano stati subito identificati,
grazie alla professionalità delle forze dell'ordine e anche grazie
alle telecamere installate in piazza Dante dall'Amministrazione
comunale proprio per sorvegliare l'area intorno alla stazione che,
com'è noto, in tutte le città è sempre la più critica.
È chiaro che tutti i fenomeni migratori portano con sé anche
degrado e disagio. Accanto agli immigrati che lavorano, mandano i
figli a scuola e si integrano perfettamente nella nostra città, ci
sono gli immigrati che vivono di espedienti e delinquono,
danneggiando i loro stessi connazionali onesti.
Spetta alle forze dell'ordine reprimere con fermezza ogni più
piccolo reato, ma non dobbiamo dimenticare che c'è anche un lavoro
più a medio-lungo termine: quello dei nostri servizi sociali,
dell'unità di strada, del Cinformi provinciale, che cercano di
sottrarre alla marginalità il maggior numero di soggetti
possibile.
Sero che sul tema sicurezza tutti siamo più seri e responsabili,
soprattutto chi ha un ruolo pubblico, perché alzare polveroni e
aumentare l'allarme sociale serve forse alla propaganda ma non a
garantire l'incolumità delle persone.
Chiedo inoltre ai cittadini di non stancarsi di segnalare, di non
rassegnarsi al degrado e di non esitare a chiamare le forze
dell'ordine. E' questo l'unico modo per far sì che a Trento non ci
sia alcuna zona franca.
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