Presentato in Regione a Trento il libro di Carlo Guardini
Si intitola «La Galassia Bianca» e parla del Dolomiti Superski, considerato da molti il più bel carosello sciistico del mondo
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Trentamila dipendenti, 126 società, 12 valli tra Trentino-Alto Adige/Südtirol e Veneto, 324 milioni di euro il fatturato della stagione 2015/2016.
Sono le cifre del Dolomiti Superski, considerato da molti il più bel carosello sciistico del mondo.
Un universo, fatto di splendidi paesaggi e capacità imprenditoriali, che il giornalista Carlo Guardini ha voluto raccontare in un volume il cui titolo ne riassume la complessità e la bellezza: «La Galassia Bianca».
Il testo è nato dalla volontà dell'autore di raccontare i dettagli e gli aspetti meno evidenti dello sci dolomitico «con la stessa spontanea curiosità e voglia di stupirsi che da bambini tutti abbiamo provato quando la maestra a scuola ci mostrava la struttura dei fiocchi di neve guardata attraverso la lente e scomposta in un incredibile caleidoscopio di fili e ragnatele bianche e argento».
«Un viaggio nella natura delle nostre montagne e nel lavoro di migliaia di persone – ha detto alla presentazione il Vicepresidente del Consiglio regionale, Lorenzo Ossanna – la cui vita ruota attorno al sistema turistico del Dolomiti Superski, un sistema che unisce tutta la nostra Regione e ne supera i confini.
«Non solo gli impianti di risalita, le piccole e grandi stazioni sciistiche che costellano le nostre montagne, ma anche tutte quelle opere infrastrutturali che hanno permesso la crescita delle comunità montane, attraverso collegamenti sempre più rapidi e lo sviluppo del sistema della ricezione turistica.»
Una rete che unisce realtà differenti, accomunate dallo straordinario paesaggio dolomitico, come ha ricordato il Consigliere regionale e segretario questore, Piero De Godenz.
«Il sistema degli impianti di risalita che lo costituiscono, ha detto, è una risorsa indispensabile per l'economia della nostra terra e ha garantito la sopravvivenza di molte comunità montane.»
Alla presentazione, anche l'assessore provinciale al turismo, Michele Dallapiccola, che ha posto l'accento su un aspetto fondamentale, quello della tutela del paesaggio.
«L’economia trentina, altoatesina e veneta si sono interrogate e continuano a farlo su quale sia in confine tra l'economia e la tutela dell’ambiente.
«Oggi – ha aggiunto – possiamo godere di un paesaggio meraviglioso che è fatto anche del lavoro dell'uomo, di paesaggi coltivati, di aree boschive curate.
«Si tratta di unire le mani e lavorare insieme, mettendo in campo energie per impianti che hanno un impatto ambientale sostenibile.
«Si tratta di costruire un sistema che ancora non ha trovato un vero e proprio equilibrio, ma la cui continua ricerca certifica la volontà di volersene fare carico.»
Come hanno ricordato anche Francesco Bosco e Valeria Ghezzi, rispettivamente Presidente regionale e Nazionale della Federazione degli Esercenti funiviari, «occorre salvaguardare l'ambiente e garantire la sicurezza di coloro che utilizzano gli impianti sciistici».
Entrambi hanno voluto evidenziare come oggi lo sci rappresenti un tassello fondamentale dell'economia e come si lavori affinché l'impatto ambientale sia ridotto.
In particolare Francesco Bosco ha detto che ad oggi gli impianti sciistici occupano lo 0,4% del suolo boschivo, mentre l'acqua utilizzata per l'innevamento sia pari allo 0,04% di tutta quella usata in Trentino.
Per Valeria Ghezzi non va poi dimenticato come coloro che lavorano agli impianti presidino il territorio anche durante i mesi estivi, contribuendo alla salvaguardia dell'ambiente.
Si tratta di un comparto che crea lavoro sia direttamente, sia indirettamente, hanno detto Michele Andreaus e Caterina Pesci, economisti che hanno scritto un capitolo importante dedicato all'aspetto economico all'interno del volume.
«Più del 50% della ricchezza prodotta dai turisti si riversa sulle imprese che lavorano indirettamente con gli impianti, sia nella ricezione turistica, sia nel comparto dell'artigianato.»
Oggi, ha detto in particolare il professor Andreaus, l'economia della nostra terra non potrebbe sopravvivere senza l'indotto creato dal turismo invernale.
A condurre questo viaggio alla scoperta di un volume che racconta anche attraverso immagini di grande impatto visivo il mondo di Dolomiti Superski, il giornalista Andrea Selva, che insieme al collega Luca Petermaier, nel 2016 aveva voluto sperimentare il funzionamento del carosello, partendo da Trento per arrivare a Cortina e ritorno, senza mai utilizzare l'auto.
«Con la sua passione – ha concluso il vicepresidente Ossanna – Guardini ha saputo creare un'opera che rende omaggio alle nostre montagne, così come a tutti coloro che vi lavorano.»
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