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Franco Di Mare presenta «Barnaba il Mago» – Di Luciana Grillo

Ambientato a Bauci, un piccolo paese campano, racconta storie condite con un pizzico di magia e ricorda a più riprese il padre pescatore e il nonno… ostricaro

Il TrentinoBookFestival 2018 ha riservato un’interessante sorpresa: un noto giornalista televisivo, inviato di guerra e abile conduttore di trasmissioni quotidiane ha presentato il suo ultimo romanzo «Barnaba il Mago», che non parla di guerre o di fatti di cronaca.
Franco Di Mare lo ambienta a Bauci, un piccolo paese campano dell’interno, racconta storie condite con un pizzico di magia e ricorda a più riprese il padre pescatore e il nonno ostricaro.
Dai loro insegnamenti, Di Mare riconosce di aver imparato molto. E anche quando era sui fronti di guerra, rivedeva i suoi cari, il paese, l’ambiente…
 
Ci ha raccontato che il padre gli ha insegnato a pescare il branzino con la tecnica dell’attesa, che a Napoli il cimitero delle Fontanelle ospita tanti teschi, uno dei quali adottato dal nonno con la speranza che aiutasse il nipotino a diventare più riflessivo.
Bauci è il paese – inventato – dell’immaginazione e degli affetti, il paese lontano dal mare, dove pioggia e vento impauriscono tutti i bambini.
A Bauci arriva improvvisamente un uomo dalla lunga barba bianca… il paese si agita, tanti si chiedono chi sia questo sconosciuto vestito di nero, è tutto un rincorrersi di voci, poi una targa appesa alla porta scioglie ogni dubbio… o ne insinua di nuovi.

Luciana Grillo
 
 Barnaba il mago 
Sullo sfondo inconfondibile della sua Costiera Amalfitana, Franco Di Mare ci regala un nuovo, intrigante romanzo in cui vizi e virtù dei protagonisti si confondono con i nostri. E ci ricorda che tutti, nella vita, abbiamo bisogno di un pizzico di magia.
Tutto il paese ne parlava e si chiedeva come diavolo facesse, quello lì. Era una provocazione? Una maledizione? L'ultimo fiele di Belzebù?
 
L'inverno a Bauci non è uguale a quello della Costiera: la pioggia batte forte e dai monti Lattari soffia un vento di tempesta che, se uno non c'è abituato, mette un po' di paura. È in una sera così, mentre le imposte sbattono e le nuvole coprono il cielo, che in paese arriva un misterioso sconosciuto.
Capelli e barba bianchissimi, lungo pastrano nero, lo straniero non fa in tempo a presentarsi che già corrono voci su di lui. Chi è? Da dove viene? Cos'è venuto a fare qui, che vuole? La targa appesa alla sua porta recita: «Mago Barnaba, maestro di esoterismo, sacerdote di riti karmici, esperto di sciamanesimo, astrologia, tarocchi, chakra, malocchi, fatture». 
 
La curiosità è tanta, ma per le strade di Bauci un mago non s'è mai visto, e ad aumentare la diffidenza ci si mette pure don Balo, il parroco, che durante l'omelia non perde occasione per ricordare che ciarlatani e imbonitori non sono altro che servi del demonio.
Resistere alla tentazione però è difficile, anche perché pare che Barnaba, con le sue profezie, non sbagli un colpo.
In fondo, a fare domande che male c'è? È così che i baucesi, uno dopo l'altro, aspettano l'ora giusta per consultare il mago in gran segreto e scoprire cosa riserva loro il futuro...

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