Home | Letteratura | Autori | Trentino Book Festival: «Tra Memoria e Nostalgia»

Trentino Book Festival: «Tra Memoria e Nostalgia»

La 9ª edizione del Festival si svolgerà come sempre a Caldonazzo dal 13 al 16 giugno

Torna, per la 9ª edizione, dal 13 al 16 giugno, il festival letterario, con tanti ospiti illustri: Piergiorgio Odifreddi, Antonia Arslan, Vito Mancuso, Valerio Massimo Manfredi, Antonella Boralevi e tanti altri ancora.
Per riflettere sul valore della nostalgia, in un mondo senza più memoria.
Il programma è stato illustrato questa mattina nel corso di una conferenza stampa da Pino Loperfido, direttore artistico e organizzativo di «Trentino Book Festival», Marina Eccher, assessore al Comune di Caldonazzo, Stefano Ravelli, amministratore delegato APT Valsugana Lagorai.
Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti anche Franco Senesi, presidente Cassa Rurale Alta Valsugana e Marco Odorizzi, direttore Fondazione Trentina Alcide Degasperi.
 
Che valore può avere oggi la nostalgia? In un presente sempre più dominato dall’innovazione tecnologica, frastornato da miriadi di applicazioni e software che sorgono come funghi, sul quale incombe lo spauracchio, eccitante e temuto allo stesso tempo, dell’intelligenza artificiale, tendiamo sempre più spesso a rifugiarci nel passato recente, in cerca di conforto.
Un passato dove certo non esistevano parecchie delle comodità di cui godiamo oggi, ma che indubbiamente appariva molto più autentico, genuino, e persino romantico del funzionalissimo tempo in cui viviamo ora.
Un’era a cui guardiamo con nostalgia e sentimentalismo come a un’età dell’oro, di cui ricordiamo con tenerezza alcuni elementi in un fortunato revival del vintage: dagli oggetti cult, alle canzoni, ai modi di vivere. Ma si sa, non è tutto oro quel che luccica...
Il nostro passato è fatto anche di eventi tragici, di enormi drammi umani e sociali, di cui cerchiamo di scongiurare il ritorno eleggendo continuamente giornate dedicate al ricordo, alla memoria di genocidi, olocausti, stragi e violenze, quando in realtà alcuni sentimenti diffusi, di paura e rancore, non sono troppo lontani da quelli che serpeggiavano in alcuni momenti drammatici dei decenni precedenti.
 
Nostalgia e nostalgismo da un lato, e dall’altro perdita della capacità di esercitare la nostra memoria, che scegliamo di delegare sempre più ai contenitori digitali di cui ormai non possiamo fare a meno.
È su questo delicato e contraddittorio rapporto che vuole riflettere e interrogarsi quest’anno il Trentino Book Festival di Caldonazzo, la manifestazione dedicata alla letteratura, alla cultura e alla riflessione critica sull’attualità, che arriva a spegnere 9 candeline.
Quali saranno gli appuntamenti di questa nona edizione? Si partirà il 13 giugno, con un consueto antipasto di festival.
Dopo l’inaugurazione delle mostre al pomeriggio, al via con il primo incontro letterario insieme all’affezionato scrittore trentino Fiorenzo Degasperi, che presenterà il suo nuovo libro sulla Valsugana.
Si continua con la presentazione dell’ultimo lavoro del fotografo trentino Giorgio Salomon, una meravigliosa raccolta di fotografie dedicata ai laghi; sarà inaugurata anche un’installazione con la raccolta dei suoi scatti, visitabile per tutta la durata dell’evento.
 
Chiusura in bellezza di questa serata d’anticipo, in onore dell’indimenticato e indimenticabile Fabrizio De Andrè a 20 anni dalla scomparsa, insieme al gruppo Parole & Musica con la performance «Canzoni e Radici».
Il festival aprirà ufficialmente il sipario venerdì 14 giugno, al pomeriggio, con l’inaugurazione e un esordio in musica, insieme al gruppo Bisca Bis che vuole riproporre lo storico gruppo «la Bisca», per poi proseguire con lo scrittore Giuseppe Festa e il suo «I figli del bosco», un avvincente racconto sul fascino della natura e il millenario rapporto di attrazione e paura tra uomini e lupi.
Grande ritorno al Trentino Book Festival per Antonia Arslan. La nota scrittrice de «La Masseria delle allodole», porterà il romanzo «La bellezza sia con te», un viaggio in mondi lontani alla scoperta dell’altro e della sua bellezza, unica fonte di salvezza contro le tenebre dell’intolleranza.
Altro grande ospite della serata sarà Piergiorgio Odifreddi, famoso matematico, che insieme al direttore dell’Adige Alberto Faustini, dialogherà sulla democrazia, i suoi limiti e le sue contraddizioni, in una lucida analisi che rivela i meccanismi dell’uso e soprattutto l’abuso di potere nel nostro paese.
 
La prima giornata si chiuderà infine con la rappresentazione «Emigrante... pensieri in valigia» in compagnia del Coro la Tor di Caldonazzo, Nadia Martinelli e Stefano Borile.
Sabato 15 giugno il festival si aprirà con Francesco Filippi, scrittore levicense, che con il volume «Mussolini ha fatto anche cose buone» rifletterà sul nostalgismo che circola tuttora intorno al fascismo, e su alcune frasi spesso ripetute, che ancora, a settant’anni di distanza dalla caduta del suo regime, elogiano l’operato di Mussolini.
Si prosegue con Matteo Righetto e l’ultimo volume della sua trilogia della memoria: «La terra promessa», la storia di emigrazione verso il Nuovo Mondo di due giovani fratelli, tra paure, speranze, solitudini, e l’accoglienza in quella che sarà la loro nuova casa: l’America.
Altro nome di spicco è poi Valerio Massimo Manfredi, professore, storico, e conduttore tv, che con il suo ultimo libro «Quinto comandamento», ci condurrà in un Congo in preda al caos e alla violenza, nel bel mezzo di una guerra civile: una recente pagina di storia non troppo conosciuta.
 
In tema di memoria alpina è invece il volume «Walter Bonatti: il sogno verticale», scritto da Angelo Ponta, che ha raccolto una serie di cronache e inediti sul grandissimo alpinista, che sarà ricordato e omaggiato anche dalla presidenza della SAT.
Grande ritorno sarà anche quello di Antonella Boralevi, amata scrittrice che porterà la sua ultima fatica, attesissimo seguito de «La bambina nel buio»: «Chiedi alla notte», un sottile thriller al femminile, dove l’omicidio di una talentuosa attrice a Venezia rivela un’inquietante catena di segreti.
Con «Cosa diremo agli angeli» il trentino Franco Stelzer, divenuto autore di culto per il suo tono poetico, si addentra invece in una riflessione filosofica, un’esplorazione romanzesca della miseria e delle imperfezioni umane.
Si gioca ancora in casa con Ilaria Senter e il suo «Forèst», delizioso racconto che apre un ricordo sul nostro recente passato, quello dei nostri nonni, che hanno vissuto gli anni della guerra e della Resistenza.
 
Un passato lontano, ma in fondo neanche troppo, che presenta dei punti in comune con il nostro tempo, in un vivace e affettuoso confronto generazionale.
Alla sera, ci sarà poi un momento molto intenso dedicato alla strage del Cermis, tristissima pagina per la storia trentina, che verrà ricordata con lo spettacolo «Ciò che non si può dire», con Mario Cagol e Alessio Zeni.
Domenica 16 giugno, la giornata conclusiva del festival, sarà densa di appuntamenti sin dal mattino.
Si comincia con l’ironia di Antonio Manzini, autore di gialli e ideatore delle avventure del noto vicequestore Rocco Schiavone.
A Caldonazzo porterà «Ogni riferimento è puramente casuale», un volume che racchiude sette racconti che ritraggono, in modo critico e sarcastico, il mondo del libro e dell’industria culturale.
 
A seguire l’incontro con Massimo Libardi e Fernardo Orlandi che presenteranno «L'ultimo giornale dell'Imperatore».
Si parlerà poi di memoria, dello sport, con Giulio Corradi, il famoso campione di sci della nazionale italiana negli anni ’70.
Con il suo «Ma come avente fato?» si ripercorrerà la storia di un’avventura con gli sci ai piedi, dai primi passi fino ai trofei conquistati, raccontando, allo stesso tempo, i cambiamenti del territorio trentino.
Assieme al noto scrittore Roberto Cotroneo, che presenterà il suo «Niente di personale», faremo invece un’incursione romanzesca nel recente passato italiano, che diviene il modo per fotografare il declino culturale di oggi.
Dall’Italia ci spostiamo nella Siria devastata dalla guerra, con Karim Franceschi.
 
«Non morirò stanotte» è la storia, realmente vissuta, di un giovane di neanche trent’anni partito a combattere contro le milizie dell’Isis, mosso dalla volontà di rifiutare l’indifferenza, e contribuire ad aiutare le popolazioni vittime della violenza sanguinaria del califfato islamico.
Si vola poi, letteralmente, ancora più in alto insieme a Roberto Battiston e il suo libro «Fare spazio: i miei anni all’agenzia spaziale italiana», dove il fisico racconta la sua incredibile avventura presso l’Agenzia Spaziale Italiana.
Altro incontro molto atteso quello con Ben Pastor, italiana naturalizzata statunitense, autrice delle avventure di Martin Bora, ufficiale dell’esercito tedesco e collaboratore dei servizi segreti, protagonista di una serie di romanzi ambientati nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, che presenterà il suo «La notte delle stelle cadenti».
Un’altra signora del festival sarà poi Simona Baldelli, con «Vicolo dell’immaginario».
 
Un romanzo che riprende le atmosfere del realismo magico, calate nell’Italia degli anni ’60 e nella Lisbona degli anni ’70, raccontando lo scontro tra la paura e la passione, i desideri e lo smarrimento per la fine di un’epoca, e sancisce il primato della letteratura come materia e fondamento di ogni gesto quotidiano.
In serata, presso lo splendido cortile di Corte Trapp, l’appuntamento è con il teologo Vito Mancuso, che con «La via della bellezza», ci condurrà in un’avventura alla ricerca delle sorgenti della bellezza, quale misteriosa forza in grado di attrarre l’uomo, che va oltre l’esteriorità fino a raggiungere le corde dell’anima.
Una via da proteggere, e perseguire, per raggiungere la salvezza e la verità.
Dopo una riflessione tanto profonda, il festival ci lascia con un sorriso sulle labbra e un finale in allegria.
A calare il sipario su questa nona edizione sarà infatti l’ironia del simpatico Mario Cagol che, accompagnato dal Corpo Bandistico di Caldonazzo, divertirà con lo spettacolo «Diario di una schiappa», divenuto un classico della letteratura per ragazzi.
 
E PER I PIù PICCOLI c'è...
Il Festival pensa naturalmente anche ai più piccoli, con tante simpatiche attività tutte dedicate a loro!
Oltre alla mostra e alle letture in Sala Capricci, le tre giornate saranno costellate di innumerevoli appuntamenti divertenti.
Anche quest’anno torneranno infatti le Fabuline, le bravissime Alice e Manuela che con i loro spettacoli incanteranno i bambini, avvicinandoli a differenti tecniche narrative e creative come il teatro delle ombre e il teatro dei burattini.
Tutti a teatro invece, a conoscere l’indimenticabile storia di Don Chisciotte, classico sempre attuale, insieme alla compagnia Filo ViVa di Vigolo Vattaro. Grande ritorno sarà poi Stefano Bordiglioni, scrittore, insegnante e pedagogo, che proporrà due incontri di letture sabato 15 e domenica 16.
Sabato sera al Book Garden, torna invece Gek Tessaro, autore e illustratore, che porterà la magia del suo teatro disegnato con Libero Zoo.
Infine, domenica 16 giugno la giornata inizia con Astrid Mazzola, narratrice trentina, che presenterà lo spettacolo «La danza della luna».
 
Salomon, verdini, Lebenicnick e...
Tutte le mostre in programma
Non solo presentazioni di libri da parte dei grandi nomi della letteratura e del giornalismo italiano.
A Caldonazzo, dal 13 al 16 giugno, sarà possibile visitare alcune pregevoli esposizioni e installazioni artistiche.
Anzitutto, nella Libreria del Festival, Casa della Cultura, ci sarà un’installazione del noto fotografo trentino Giorgio Salomon, dal titolo «I Laghi hanno a che fare con il senso del tempo».
Come si legge nella presentazione, curata da A. Miorelli, «Forse dipende dal fatto che l’acqua rinvia all’inafferrabile, allo scorrere inesorabile, all’immobilità fluttuante e circolare. I laghi stanno tra il divenire e l’eterno».
Al Centro d’Arte La Fonte, Piazza Vecchia, Waimer Perinelli presenta un classico: Pietro Verdini.
La mostra del grande pittore toscano, trentino d’adozione, si intitola: «La bontà, la rabbia e la nostalgia.»
Il Book Festival offre anche un’installazione permanente, in Viale Trento (alla rotatoria all’ingresso del paese).
Si intitola «Il Passaggio» ed è opera di Leonardo Lebenicnik. Sottotitolo: «Tutto passa nel tempo, soltanto il passare del tempo è eterno.»
Per i più piccoli, nel 50esimo dello sbarco sulla luna, una mostra a tema organizzata dalle Biblioteche comunali della Valsugana, intitolata «Voglio la luna». Un’imperdibile mostra di libri e letture per bambini.
C’è spazio anche per una retrospettiva fotografica del Festival.
Le fotografie di Renzo Bortolini e Saverio Sartori racconteranno gli ultimi otto anni di questo straordinario evento che è diventato oramai un classico dell’estate culturale trentina.
Il titolo: «2011-2018: il Festival in vetrina.»
In Piazza Vecchia, per ricordare con gioia. E un pizzico di nostalgia.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande