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Di autori vari: «Europa. Sociale, sovrana, mediterranea»

È un vero e proprio manifesto programmatico che, da destra, vuole andare oltre l’esperienza del sovranismo piccolo-nazionalista

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Titolo: Europa. Sociale, sovrana, mediterranea
Editore: Eclettica 2021
 
Autori: Bea Mantovani, Cristiano Puglisi, Emanuela Franz, Fabrizio Fratus, Lorenzo de Bernardi, Stefania Bonfiglio
 
Pagine: 186, Brossura
Prezzo di copertina: € 16
 
Nel panorama culturale e politico legato ai valori tradizionali e sovranisti vi sono anche autori che propongono dei libri con riflessioni e idee nuove.
Tra questi degno di nota è il recentissimo «Europa. Sociale, sovrana, mediterranea»: non è solo un libro, ma un vero e proprio manifesto programmatico che, da destra, vuole andare oltre l’esperienza del sovranismo piccolo-nazionalista, il saggio recentemente pubblicato da Eclettica Edizioni, disponibile in prevendita sul sito web della casa editrice e, poi, per l’acquisto dal prossimo 18 giugno.
Il volume, che è nato all’interno del think tank «Il Talebano», annovera tra gli autori, oltre a chi qui vi scrive, saggisti come il filosofo Emanuele Franz e il sociologo Fabrizio Fratus, ma anche giovani e brillanti pensatori come Stefania Bonfiglio, Lorenzo De Bernardi e Beatrice Mantovani.
 
L’uscita del libro avviene contemporaneamente al passaggio dell’europarlamentare Vincenzo Sofo, tra i principali animatori proprio de «Il Talebano», dalla Lega a Fratelli d’Italia, dove ricoprirà proprio il ruolo di coordinatore dello sviluppo delle proposte politiche per il Mediterraneo, che è peraltro autore della post-fazione.
Un altro europarlamentare, Carlo Fidanza, capodelegazione proprio del partito di Giorgia Meloni a Bruxelles e Strasburgo, ha invece scritto l’introduzione, mentre la prefazione è opera del fondatore e presidente di CulturaIdentità, Edoardo Sylos Labini.
 
Obiettivo del libro è quello di proporre un percorso che vuole essere un «tentativo di recuperare identità, radici, memorie e tradizioni senza nessun tipo di nostalgismo e di passatismo, riconoscendo il ruolo dei popoli europei, la distinzione tra patria e nazione, l’idea di Tradizione e di origine».
Si tratta, in sintesi, di proporre, dopo anni caratterizzati da certo antieuropeismo d’accatto, sicuramente disfunzionale rispetto all’obiettivo di un’Europa sovrana rispetto ai principali poli geopolitici, una terza via tra un ritorno al nazionalismo più becero e l’acritica e passiva accettazione di un modello di Ue impostato sui desiderata dei tecnocrati occidentalisti.
La via proposta è quindi, quella di un’Europa sociale con radici cristiane in forte antitesi all’Europa di oggi, privata tra le altre cose di una vera visione di politica estera quanto di difesa comune.

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