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Chiara Bettega e Aldo Martina: «Sulle ali di cristallo»

L’uccello dalle piume di cristallo custodisce i misteri della crisi climatica: tra romanzo e saggio divulgativo, una storia di fantasia basata su fatti reali

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Titolo: Sulle ali di cristallo. Un viaggio fantareale
            attraverso i cambiamenti climatici

 
Autori: Chiara Bettega e Aldo Martina
Editore: Edizioni del Faro, 2022
 
Pagine: 189, illustrato. Brossura
Prezzo di copertina: € 16
 
 Descrizione  
Questo libro, più docufiction che romanzo, nasce con lo scopo di raccontare, anche attraverso le parole di autorevoli scienziati, i risultati di alcuni studi significativi sul tema degli effetti dei cambiamenti climatici.
Abbiamo scelto di focalizzarci sul mondo della fauna semplicemente perché rappresenta l'oggetto principale delle nostre attività lavorative, senza voler in alcun modo discriminare il resto degli organismi viventi, per i quali gli effetti del riscaldamento globale sono altrettanto incisivi ed estesi.
Divulgare le conoscenze rendendole comprensibili ai non addetti ai lavori deve essere un preciso dovere di noi scienziati, perché senza una comprensione diffusa delle «cose della natura» difficilmente percepiremo l'importanza di fare tutti la scelta giusta, anche nella vita quotidiana.
Ce la possiamo fare.

Romanzo di formazione e al tempo stesso saggio divulgativo, «Sulle ali di cristallo» è un viaggio fantareale attraverso i cambiamenti climatici.
Il libro è un resoconto, ahinoi veritiero, sul riscaldamento globale. Le ricerche e i dati scientifici vengono inseriti in una cornice narrativa di finzione, ancorché ispirata alle vicende professionali degli stessi autori.
Si narrano le avventure di Giada (bambina sensibile al fascino della natura e delle sue creature che, divenuta donna, si adopera per la loro tutela) e di Nives (giornalista scientifica specializzata in questioni ambientali).
 
La trama si dipana nel tempo tra le cime dolomitiche e i monti spagnoli della Cordigliera Cantabrica, dove – nelle varie fasi stagionali che ne caratterizzano le migrazioni – alberga il fringuello alpino, un minuscolo animale totemico le cui «ali di cristallo» popolano le suggestioni infantili di Giada e i suoi acquerelli visionari, viatico per una vocazione professionale che, pur rigorosa e concreta, non rinuncia al sogno e alla poesia evocati da una natura le cui virtù ispiratrici restano – malgrado tutto – ancora potenti e inalterate.
È un invito incessante a scoprire e ri-scoprire la natura, in un ciclo ininterrotto di meraviglia e incanto, per quanto oggi incrinato dai segnali evidenti di un degrado che appare a volte inarrestabile o perfino (Dio non voglia!) definitivo.
 
Questo libro «di fatto è una docufiction, in quanto la narrazione si intreccia con il reportage giornalistico e le parole di autorevoli scienziati, con l’intento di diffondere i risultati di alcuni studi a nostro avviso significativi, fra i tanti disponibili, sul tema degli effetti dei cambiamenti climatici».
Un viaggio inventato, quindi, ma verosimile, sull’impoverimento della biodiversità, dove Nives è protagonista della parte più decisamente documentaria, con le sue interviste immaginarie a scienziati reali che indagano gli effetti del global warming sulla fauna e sugli ecosistemi, mentre Giada incarna il versante più apertamente romanzesco, costruito sulla sua educazione sentimentale alla natura e, via via, sulla sua maturazione come scienziata.
 
Senza tralasciare alcune forti suggestioni alla Walden ovvero Vita nei boschi di Henry David Thoreau che qui e lì emergono dall’intensa descrizione della vita nei boschi (al netto del suo spiritualismo ottocentesco), i due diversi affluenti narrativi finiscono per fondersi in un unico flusso, quel tanto che basta per far incrociare i destini di Giada e Nives sotto le ali di cristallo del piccolo – e qui involontariamente mitico – volatile di montagna, prima di separarsi di nuovo, ma non prima di aver lasciato sulla loro scia una rinnovata e ancor più solida consapevolezza.
La stessa consapevolezza che Bettega e Martina – attraverso un’informazione attenta, seppur rivestita dal piacere dell’intrattenimento – sperano di condividere con le giovani generazioni, per raggiungere l’obiettivo comune: «il diritto alla vita, per ogni essere vivente, senza alcun limite spazio-temporale.
«Come il piccolo colibrì che getta l’altrettanto piccola goccia d’acqua sull’incendio, è giunto il momento che ognuno faccia la propria parte, per piccola che possa sembrare. Perché è anche così che «ce la possiamo fare».
 
 Gli autori  
Chiara Bettega.
Chiara Bettega, naturalista e assegnista di ricerca presso il MUSE di Trento, studia gli effetti dei cambiamenti climatici sugli ambienti d’alta quota.
Nata e cresciuta nella valle dolomitica del Primiero, ha girovagato per l’Europa occupandosi di rapaci notturni, per poi dedicarsi allo studio del fringuello alpino.
Attualmente vive non lontano dalle Piccole Dolomiti vicentine.
Oltre a viaggiare e camminare per boschi e montagne, ama parecchie altre cose, tra le quali scrivere, disegnare e fotografare.
 
Alto Martina.
Aldo Martina, naturalista e storyteller, ha lavorato per diversi enti in ambito faunistico e nella didattica ambientale.
Romano di nascita e trentino d’adozione, collabora da circa vent’anni con il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino.
Ama girovagare, soprattutto nei boschi, con binocolo e macchina fotografica.
È autore di «Nella selva oscura. Racconti naturalistici vissuti sul campo» (2018), «Sentieri selvaggi. Un anno in Val Canali, tra Villa Welsperg e le Pale di San Martino» (2019), «NON c’era una volta… – Il mondo animale tra fantasia e realtà: miti, leggende, luoghi comuni e fake news» (2020) e «Animaleschi. Quando il mito incontra la scienza» (2021), tutti pubblicati da Edizioni del Faro, e di «Cervi e uomini. Un racconto tra esperienza e passione, sulle tracce di un animale unico» (Bertelli Editori, 2019).

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