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Natale 2023: libri belli per bimbi bellissimi/ 4 – Di Luciana Grillo

Pirata bambino e la sfida del Bulbock; Cosa sai delle migrazioni?; il mio primo atlante; La mia amica Anne Frank

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Natale è ormai prossimo, ma forse Babbo Natale non ha completato i suoi acquisti, forse c’è ancora spazio nel suo sacco… e dunque, ecco altri libri, due per bambini piccoli, due per ragazzi e adolescenti, e anche di più!
 
 Il mio primo atlante  
Consigliato per bambini dai 3 anni in su, Il mio primo atlante del mondo è uno splendido libro di grande formato, con illustrazioni accattivanti, semplici ma efficaci, che presenta ai piccoli lettori il pianeta terra, i continenti, i poli, gli oceani.
Il sistema solare è un paginone allegro, ogni pianeta ha colori e dimensioni diverse; dell’Europa vediamo la rappresentazione dei monumenti più famosi, dal Big Ben all’Alhambra, dal Colosseo alla torre Eiffel; dell’Africa scopriamo gli animali e le piante, insieme alle piramidi; dell’Asia troviamo draghi e ninja, tigri e panda, l’Himalaya e la Muraglia cinese.
Nell’America del Nord c’è la Statua della Libertà, ma anche il Grand Canyon e i cowboy, i Maya, gli Atzechi e il canale di Panama; nell’America del Sud, i popoli andini e il Cristo Redentore di Rio de Janeiro… e così via.
Vorrei lasciare ai giovani lettori il piacere della scoperta della barriera corallina, di canguri e koala che popolano l’Oceania, di pinguini, leoni marini e orsi polari.
Ci sono anche informazioni sul clima, ma la vera sorpresa è un grande mappamondo rotante che si affaccia già nella prima pagina.
Non ci sarà bambino che non sfoglierà questo libro con gioia, e sicuramente anche i fratelli e le sorelle maggiori, i genitori e i nonni si divertiranno!
David Hawcock, Francesco Tomasinelli, Giulia Antonello, «Il mio primo ATLANTE del mondo», NuiNui edizioni 2023, € 24,90.
 
 Cosa sai delle migrazioni?  
Consigliato per bambini dagli 8 anni in su. È un bel libro cartonato, scritto da Eduard Altarriba, tradotto da Alessio Morando e illustrato molto bene da Samuele Prosser.
L’argomento è di stringente attualità e l’autore parte da lontano, dal concetto di confine che separa i Paesi, per entrare nei quali sono necessari alcuni documenti e visti.
I confini possono essere «naturali: deserti, montagne, fiumi e mari… le eredità e i matrimoni reali hanno unito e separato le nazioni…invasioni e guerre hanno spesso definito i confini…».
Naturalmente i popoli poveri incontrano maggiori difficoltà per attraversarli.
Altro tema trattato è quello della colonizzazione, poi incontriamo un paginone dedicato alle principali rotte migratorie, e altre pagine in cui si parla di diritti umani, profughi, clandestini e trafficanti.
Il focus è centrato sui migranti che tentano di entrare in Europa, fuggendo da guerre e povertà.
Le illustrazioni sono chiare, adatte ai bambini più piccoli, ma la comprensione degli argomenti richiede una certa maturità…
Eduard Altarriba, «Cosa sai delle migrazioni?» Erickson edizione 2023, pp 42, € 14,50.
 
 Pirata Bambino e la sfida del Bulbock  
Consigliato dai sei anni in su. Un vero e proprio romanzo è Pirata Bambino e la sfida del Bulbock, un romanzo avventuroso che ha come protagonista un bambino senza papà, affidato agli zii e spesso rintanato nella «Taverna del pesce martello».
In una notte di tempesta si presenta un Corsaro pronto a sfidare i pirati. Lì, dove viveva il bimbo, si vociferava di un tesoro; lì il bimbo, insieme agli altri coetanei del paese, si autodefiniva pirata
«Che significa? Vuol dire che siamo ladri? Che siamo banditi? …per tutti i miei amici, pirata vuol dire uomo del mare e del vento», e pirata era stato anche zio Jim. Nipoti di un pirata erano Tremal e le sue due sorelle gemelle, a loro si uniscono altri ragazzi radunati in taverna, in attesa delle decisioni di Jim che, a sorpresa, mostra il Bulbock, una sfera nera fatta «di pelle di pescecane».
Così comincia l’avventura, sei ragazzi e due ragazze, paure e dubbi, «riflettiamo bene. Nessuno di noi è adatto di sfida… Tutti siamo scarti un po’. Orfani un po’. Diversi un po’. Un po’ bambini», a loro una pergamena ricorda che «Pirata vuol dire uomo libero, mentre un Corsaro è sempre pagato da qualcun altro».
Lo scontro è comunque inevitabile, gli otto resistono, ma «i corsari ormai la sfida la facevano da soli. C’erano solo loro su quel terreno. Noi eravamo fantasmi. Rissosi e divisi fantasmi bambini. Tutto era perduto».
E continuiamo a leggere, curiosi di sapere cos’altro accadrà!
Francesco Sortino, «Pirata bambino e la sfida del Bulbock», Giraldi edizioni 2023, pp 264, € 18,00
 
 La mia amica Anne Frank  
È una storia vera che possono leggere adolescenti e adulti, raccontata da Hannah Pick-Goslar con il cuore in tumulto, dopo aver taciuto per tanti anni.
Solo quando è diventata bisnonna, Hannah decide di scrivere la storia terribile che ha vissuto, l’amicizia con Anne Frank, sua vicina di casa e compagna di scuola, che ha conosciuto quando da Berlino con la sua famiglia si è trasferita ad Amsterdam.
Ritorna indietro nel tempo, rivede se stessa bambina che intuiva il cambiamento in atto in Germania, nonostante i genitori volessero mantenerla all’oscuro di quanto stava succedendo: «Dapprima ci fu la cacofonia dei tromboni, dei clarinetti e degli stivali degli uomini delle SS in marcia: il corteo che attraversando Berlino al bagliore delle torce festeggiava la nomina di Hitler a cancelliere».
Nelle famiglie ebree ci si poneva le stesse domande: «Che cosa dobbiamo fare? Di che cosa vivremo? È soltanto questione di tempo prima che tornino al potere menti più assennate? Dobbiamo andarcene? Dove possiamo andare?».
 
I genitori scelsero Amsterdam, nel quartiere di Rivierenburt che «era un’isola felice di amicizia, scuola e vita comunitaria… Insieme ad alti bambini del vicinato andavo con Anne sul monopattino, giocavo a campana e facevo girare i cerchi con un bastone… Eravamo concentrati sul presente, come soltanto i bambini riescono a fare… Ci sentivamo invincibili. Ci sentivamo liberi…».
Gli eventi precipitano, Rotterdam è bombardata, la famiglia reale fugge in Inghilterra…che delusione, che tradimento per le due amiche! Il popolo olandese era vicino agli ebrei, attuarono anche una grande manifestazione contro la violenza e gli arresti degli ebrei che erano sempre più isolati: a loro non era permesso frequentare gli olandesi, né i loro negozi, non potevano uscire di casa dopo il tramonto, né andare in sinagoga, né riunirsi con gli amici, nemmeno andare in bicicletta o sul tram, né recarsi al mare o in piscina e neanche a scuola.
 
«Vivevamo in uno stato di tensione costante, ignari di quello che potevano significare un colpo alla porta o una lettera».
La paura della deportazione è devastante… l’esperienza del campo lo è molto di più.
Fame freddo solitudine paura, ma anche qualche persona buona che sostiene Hannah.
Poi, l’incontro da lontano con Anne: «Rivedere Anne mi aveva fatto ricordare che ero una ragazza di sedici anni. Avrei dovuto essere a scuola a studiare… o a ridere di qualche sciocchezza insieme ad Anne e alle altre. Invece eccomi lì che attraversavo a piedi un campo di concentramento per andare a chiedere a mio padre malato se davvero qualcuno stesse uccidendo gli ebrei nelle camere a gas».
 
I ricordi si snodano tra lacrime e rimpianti, per qualche tempo si tace. L’orrore non si racconta, forse perché Preferivamo costruirci le nostre nuove vite… Stavamo già dimenticando la nostra tragedia…»
Hannah comincia a parlare, a raccontare, è il 1957. Sono passati dodici anni, «aveva una profonda consapevolezza del suo ruolo di testimone vivente del genocidio nazista ai danni degli Ebrei d’Europ».
Letto questo libro, sono convinta che tanti altri dovrebbero leggerlo, giovani e meno giovani, perché la memoria dell’Olocausto non vada perduta.
Hannah Pick-Goslar, «La mia amica Anne Fran, De Agostini edizione 2023, traduzione di Luca Fusari e Sara Prencipe, pp 334, € 20,00

Buona lettura a tutti!

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