Il libro della settimana – Di Antonio Furlan
Titolo: Condanna sommaria Autore: Buffa Dudley W. Editore: Polillo 2007 Pagine 303, rilegato Traduttore: Bortolussi S. (Precedenti recensioni in Pagina della Cultura)

IL CONTENUTO
Invitato a partecipare a un talk show televisivo su un caso di
omicidio che sta facendo discutere gli Stati Uniti, l'avvocato
Antonelli incontra un giovane professore di legge, Justin Sinclair,
con il quale si trova in piena sintonia sia sugli aspetti tecnici
che su quelli morali della giustizia: nessuno può condannare una
persona prima che la legge si sia pronunciata. Nessuno, né
l'opinione pubblica né la stampa né la televisione. Di lì a poco
Sinclair viene invitato da Antonelli e dal socio anziano del suo
studio a unirsi a loro, ma quando la cosa sta per andare in porto
ecco che il professore viene accusato di omicidio. La vittima è una
giovane procuratrice distrettuale, Daphne McMillan, legata a
Sinclair, così si dice, da una "affettuosa amicizia" nonostante
fosse sposata. La posizione del professore, di cui Antonelli si
assume la difesa, sembra senza speranza: la donna è stata uccisa
nella casa di lui e Sinclair, quando la polizia è arrivata, aveva
ancora le mani insanguinate. Il caso, grazie all'enorme rilievo
dato dai media, diventa ben presto l'argomento del giorno. A nulla
valgono il passato impeccabile di Sinclair e il prestigio di cui
gode: per l'opinione pubblica è colpevole e quindi deve essere
colpevole anche per la legge. Pare proprio che non ci siano
speranze per Antonelli, ma ecco che un nuovo e inaspettato delitto
apre una prospettiva del tutto diversa sul caso.
IL
COMMENTO
Legal thriller. A me Buffa piace e spesso lo
trovo anche migliore di Grisham. Ma quest'opera è veramente un
susseguirsi di colpi di scena e avvincente di tutte le sue parti.
Non so dire quanto possa essere utile ad un giovane avvocato, ma io
comunque ne consiglierei la lettura…
Si tratta in buona sostanza della rivisitazione in chiave moderna
della storia del Conte di Montecristo. Scritto bene e inserito
nella nostra realtà, ne rende un romanzo da leggere perché è
davvero piacevole: OK.