Il libro della settimana – Di G. de Mozzi e A. Furlan

Titolo: Next Autore: Crichton Michael Editore: Garzanti Libri 2007 Pagine 488, rilegato Traduttore: Bagliano B. (Precedenti recensioni in Pagina della Cultura)

IL CONTENUTO
Tutto comincia con dodici embrioni transgenici trafugati dai laboratori di Cambridge e conservati in un thermos pieno di azoto liquido. Eddie Tolman si reca alla "BioChance 2006 Conference" per incontrare il suo contatto e rivendere gli embrioni. Il detective Vasco Borden lo tiene sott'occhio, ma qualcosa nel pedinamento va storto e, una volta recuperato il dewar, i geni sono misteriosamente scomparsi. Tolman per non farsi catturare si suicida e l'indagine deve ricominciare da capo.
Questa è solo la trama delle primissime pagine del nuovo romanzo di Michal Crichton: un libro provocatorio e avvincente che scava nei misteri della biogenetica, delle multinazionali farmaceutiche, degli investimenti illeciti per avere il controllo dei geni umani… Che la leadership sia nel nostro dna?
Non è la prima volta che l'autore americano affronta il complesso e attuale argomento dell'ingegneria genetica. L'aveva già fatto in modo efficace nel suo romanzo più conosciuto, Jurassic Park, e l'aveva poi ripreso in modo più avventuroso nel seguito Il mondo perduto. In questo nuovo romanzo, Crichton ci riporta nel regno della biotecnologia: veloce, furioso e fuori da ogni controllo. Un universo in cui niente è come sembra e un nuovo mondo di possibilità si apre a ogni svolta. I nuovi animali domestici saranno transgenici: le tartarughe fosforescenti e il pappagallo che sa la matematica tra poco vivranno con noi, nelle nostre case. La vita quotidiana, gli affetti, il rapporto con la natura e con gli animali domestici cambierà drasticamente nei prossimi anni: saremo costretti a fare delle scelte che non ci saremmo mai aspettati. Tra animali clonati (e geneticamente modificati) e cibi transgenici, dalla mappatura del genoma umano al brevetto di geni da parte di società che operano nel campo, Crichton punta sugli aspetti più estremi e spettacolari della tecnologia genetica, sulle sue potenzialità e sulle contraddizioni che l'uso di una tecnologia così poco e male regolamentata sta causando.
Next metterà a dura prova le nostre convinzioni, ci farà dubitare di cosa sia vero e di cosa sia etico. Lo sapete che un quinto dei nostri geni appartiene a qualcun altro? Se esiste una nuova cura per la tossicodipenza, siamo sicuri che sia davvero migliore della malattia? Ci sono solo 400 geni diversi tra l'uomo e lo scimpanzé: è davvero impossibile creare gli ibridi sognati da Hitler e Stalin? Vorreste progettare il vostro animale da compagnia, cambiare il colore dei pesci nell'acquario? O vendere ovaie e spermatozoi on-line per migliaia di dollari? Questo non è il futuro: è ciò che succede già adesso, molti degli eventi descritti nel romanzo sono già accaduti. Ed il resto è dietro l'angolo.
Con la sua trama ricca di colpi di scena, Next dimostra che il nuovo mondo genetico ci può sorprendere in ogni momento, cambiando per sempre le nostre vite.
(IBS)

IL COMMENTO DI GUIDO DE MOZZI
Francamente non mi pare uno dei migliori libri di Crichton, ma devo dire che si tratta comunque di un romanzo che deve essere letto. Come sempre, Crichton «dilettando educa», perché quando affronta un argomento si documenta in maniera più che puntuale per poi costruire una portante scientifica reale e credibile con un'esposizione davvero semplice e lineare. Alla fine dei suoi romanzi rimane sempre molta conoscenza in più di prima.
In questo caso riesce a portarci tra i migliori scienziati nel campo della genetica (e transgenetica), facendo sì che il lettore si trovi in grado di seguire le cronache di molti argomenti sul tema, di cui prima non conosceva neppure l'esistenza.
Dietro ad ogni fenomeno umano, positivo o negativo che sia, c'è sempre un gene. Sorprendente, anche per gli scienziati, che l'essere umano abbia solo 35.000 geni, ma ancora più sorprendente è che il verme ne abbia ben 20.000. Possibile che tra il verme e l'uomo ci sia una differenza di meno della metà?
E la scimmia, anzi lo scimpanzé? Risulta che 8 milioni di anni fa aveva un antenato in comune con l'uomo. Ma quello che pare proprio assurdo è che la differenza tra uomo e scimpanzé sta nel fatto che loro hanno un gene in più che non li rende umani ma al massimo antropomorfi.
A leggere Next mi è venuto più volte in mente Stefano Rodotà, il cui tema al festival dell'Economia era «Il governo del corpo», nel quale cercava di spiegare come l'unamità deve battersi affinché il corpo sia e rimanga un bene esclusivo dell'individuo che «lo abita». Si riferiva alle distinzioni per cui una persona anziana risultava esclusa da alcuni benefici come il trapianto, ma anche delle mutazioni genetiche studiate per il beneficio di tutti. Nel libro di Crichton c'è un'intera vicenda che riguarda un paziente che si trova costretto a fare causa ad una società di ricerca che ha fatturato 3 miliardi di dollari sfruttando la «coltura» di alcuni suoi tessuti, senza riconoscergli un solo centesimo. La sentenza del tribunale - la prima sentenza almeno, anche se non vogliamo anticipare la finale - decreta che «i tessuti dell'uomo non appartengono all'uomo che li produce»...
Questo è l'aspetto migliore di NEXT, che ne rende obbligatoria la lettura.
Per quanto riguarda la trama, è spesso coinvolgente e appassionante, ma altre volte si trova ad essere rallentata solo perché l'autore ha bisogno di portare avanti una serie apparentemente slegata di vite parallele. Alla fine tutto si riallaccia con capacità e maestria, ma non nego che l'inizio di alcuni capitoli mi lasciava perplesso.
Premesse queste avvertenze, mi sento di consigliarne caldamente la lettura.

IL COMMENTO DI ANTONIO FURLAN
L'argomento è molto interessante, perché di staminali e DNA non si sa molto.
Tuttavia ci sono troppi personaggi e non ben collegati tra loro. All'inizio, ma non solo, si fa confusione perché si trova difficoltà a collegare i personaggi che si rincorrono alternati nei vari capitoli.
Per questo ne consiglio sì la lettura, ma con l'avvertenza che si tratta di un romanzo solo abbastanza buono.