Il libro della settimana – Di Guido de Mozzi

Titolo: Tania e le altre Storia di una giovane schiava bambina Autore: Vanna Ugolini Editore: Nuovi Equilibri 2007 (Collana Eretica) Brossura, 138 pagine (Altre recensioni in Pagina della Cultura)

IL CONTENUTO
« La sentivano urlare, Tania Bogus, 18 anni, moldava, chiusa nella stanza d'albergo con il suo sfruttatore. La sentivano piangere con disperazione. Non voleva darsi a lui. Ma nessuno voleva sentire. La notte gli uomini che compravano il suo corpo di bambina non potevano non vedere quei lividi sulla pelle. Ma nessuno voleva vedere. Tania era sola. Non c'era nessuno al suo fianco nemmeno la notte in cui si trovò ancora una volta sola davanti ai suoi carnefici, in montagna, e fu uccisa. Una ventina di martellate in faccia.»
Questo libro racconta il destino tragico di Tania, schiava-bambina che per sfuggire alla miseria del suo paese è finita nelle mani di feroci aguzzini.

IL COMMENTO
E' la storia terribile di Tania, una come tante, purtroppo. Ma proprio per questo è un delitto simbolico e coinvolgente perchè la morte della schiava-bambina è lo specchio della vita di tante altre.
Ma il personaggio principale di questo terribile libro non è né la povera piccola né le tante altre che fanno questa assurda fine.
I personaggi principali siamo noi che stavamo vicino a lei una stanza d'albergo, in un bar, in un ristorante, in una strada, ma non siamo mai riuscita a vederla. Tania ci ha chiesto aiuto con gli occhi e con la voce, ha gridato, aveva paura, piangeva e non l'abbiamo sentita. Nessuno si è mai accorto di lei.
Quante altre volte abbiamo continuato a fare la nostra normalissima vita lamentandoci di cose talmente sciocche e inutili che dopo aver letto questo libro ci fanno sentire per quello che siamo?
Neanche l'assassino, virtualmente catturato e individuato ma legalmente libero di fare quello che gli pare come prima, è uno dei comprimari. E' solo un pezzo di merda.
I protagonisti, ripeto, siamo tutti noi che abbiamo la coscienza a posto perché siamo ciechi e sordi, e perché ci scandalizziamo di puttanate vere e proprie invece che delle cose che dovrebbero non lasciarci neanche dormire.
Questa è la sensazione che lascia addosso questo libro di denuncia.