Il libro della settimana – Di Antonio Furlan
Titolo: La camera dello scirocco Autore: Pastor Ben Traduttore Bonini P. Editore Hobby Work Publishing 2007 Pagine 333, rilegato (Precedenti recensioni in Pagina della Cultura)

IL CONTENUTO
Autunno del 1914. La Prima Guerra Mondiale è scoppiata da poche
settimane; già il sangue scorre a fiumi dalla Francia alla Russia,
eppure tra i civili regna ancora l'euforia. In questa atmosfera
paradossale, dove mezza Europa si avvia allegramente verso
l'abisso, la città di Praga è scossa da un bizzarro episodio di
cronaca nera: il rapimento di una stella del teatro yiddish. Per
affrontare e risolvere il caso, ecco ricostituirsi la coppia
investigativa de "I misteri di Praga": Solomon Meisl, medico ebreo
di origini proletarie, e Karel Heida, giovane tenente di famiglia
aristocratica. Ma il sequestro dell'attrice è solo il primo anello
di una catena di enigmi delittuosi: la morte violenta di uno
scultore omosessuale, l'assassinio di una fioraia ambulante, il
suicidio di un capitano dell'esercito, la scomparsa di un maggiore
degli ussari... Risoluti a vederci chiaro, Meisl e Heida si gettano
a capofitto in un'inchiesta intricatissima che, partendo da Praga,
a poco a poco si allarga ad altri territori dell'Impero
Austro-Ungarico, fino a giungere a un luogo dove tutte le storie e
tutti i destini troveranno il loro imprevedibile scioglimento: la
camera dello scirocco...
IL PARERE
Il libro mi ha fatto pensare molto a quante cose sono andate così
solo perché nessuno ha saputo impedirle. Naturalmente è possibile
che qualcuno le abbia fatte andare così di proposito, ma questo
libro non ti porta a pensare all'intelligenza quanto alla
stupidità…
Insomma, oltre a piacere, fa anche pensare.
Bella la descrizione di Praga e dei territori dell'Impero
Austro-Ungarico. Originale sia il giallo sviluppato in più parti ma
comunque unite, che la vicenda dove la vita, la gente e gli usi e
costumi del primo Novecento vengono raccontati anche attraverso
canzoni, richiami al cabaret e alle molte etnie che l'Impero era
riuscito a contenere anticipando di un secolo la visione
europea.