Il libro della settimana – Di Silvano Agosti
Titolo: Contrada Mocenigo Autore: Elisabetta Luzzardi Editore: Manni Editori 2008

Domenica 27 aprile 2008 alle 17.00,
presso il Teatro Sancarlino a Brescia, si è tenuta la presentazione
del romanzo «Contrada Mocenigo» (Manni Editori) di Elisabetta
Luzzardi.
Elisabetta Luzzardi è nata e vive a Brescia. Prima di «Contrada
Mocenigo», ha pubblicato romanzo «Maria, Marì» (Zanetto Editore,
2000). È inoltre autrice di testi di poesia e ha realizzato opere
teatrali e cortometraggi.
IL CONTENUTO
Se fosse necessario un titolo alternativo a questo scritto di
Elisabetta Luzzardi, proporrei «Il passato è qui».
Con scrupolosa attenzione, infatti, l'Autrice riporta eventi e
sensazioni che coprono parte dell'infanzia e l'intera
adolescenza.
Nella narrazione non appaiono automobili, radio, televisori, né
tecnologie né alcuna modernità. Per contro invece l'Autrice ritrova
la fragranza delle prime emozioni affettive e, soprattutto, la
disperata necessità di crescere, di confrontarsi, di vivere, e
insieme il desiderio di non crescere affatto. Severamente attenta a
ciò che la circonda, questa ragazzetta è capace di memorizzare
anche le sfumature più tenui del suo vissuto di adolescente, i
momenti delicati, i momenti forti. È un testo che rifiuta
tenacemente ogni richiamo dell'immaginazione o della fantasia, pur
presentandoci una ragazzina immersa nell'immaginazione e nella
fantasia. Nella condizione dell'adulto, la narrazione rimane fedele
al proposito di testimoniare il vero, nella certezza che ciò che
accade realmente chiude in sé la magia e la potenza del fantastico,
anche là dove i fatti e i comportamenti potrebbero sembrare
semplici. Inoltre, cresce nell'animo di chi legge la sensazione che
allora come oggi l'umanità era prigioniera dei bisogni elementari e
del lavoro.
Le madri, allora come oggi, non avevano tempo di conoscere i propri
figli, di parlare con loro, di rispondere alle domande
fonda-mentali che ogni essere in crescita sente sgorgare dentro di
sé.
Testimonianza quindi, «Contrada Mocenigo», non soltanto di un tempo
inesorabilmente trascorso, ma di una condizione umana che sembra
fissata per sempre con i canoni della sottomissione dei più deboli
ai più forti e dell'invisibile ferocia di destini imposti, subiti e
mai vissuti.
Ogni lettura degna di occupare il tempo sacro della vita, lascia
una traccia indelebile in chi l'affronta. Penso che nel caso del
libro di Elisabetta, rimanga per sempre nell'animo del lettore un
velo deli-cato di femminilità, capace di chiamare a sé ogni
riverbero poetico del vivere.
IL COMMENTO DI SILVANO AGOSTI
Testimonianza, «Contrada Mocenigo», non soltanto di un tempo
inesorabilmente trascorso, ma di una condizione umana che sembra
fissata per sempre con i canoni della sottomissione dei più deboli
ai più forti e dell'invisibile ferocia di destini imposti subiti e
mai vissuti". Si muove, leggera e quasi inconsapevole come un
uccello di passo, l'autrice, tra le stagioni dell'infanzia
(ampiamente esplorate in «Maria, Marì») e dell'adolescenza
(affrontate con vivezza in questa seconda prova), probabilmente
felice d'appartenere a entrambe, registrandone ogni accento e ogni
gradazione mentre rifiuta ogni richiamo dell'immaginazione o della
fantasia, pur essendo immersa nell'immaginazione e nella
fantasia.
E componendo, infine, una storia coinvolgente, poetica e dura
insieme.
Informazioni:
www.mannieditori.it
www.elisabettaluzzardi.it