Home | Letteratura | Libri | «Autonomia responsabile contro demagogia e indifferenza»

«Autonomia responsabile contro demagogia e indifferenza»

Lo ha detto Rossi alla presentazione del libro «Dialogo vince violenza», anteprima delle celebrazioni della Festa dell’Autonomia

image

Titolo: Dialogo vince violenza.
La questione del Trentino-Alto Adige/Sudtirol nel contesto internazionale
 
A cura di: Giovanni Bernardini, Günther Pallaver
Casa editrice: Il Mulino
 
Presentazione: A Palazzo Trentini il 4 settembre 2015
>

La presentazione 
 «Anche se nel resto del mondo non è così, nella nostra regione non è tanto la violenza il nemico principale da cui guardarsi quanto piuttosto altri nemici forse più insidiosi come l'indifferenza, o dare tutto per scontato, cosa che talvolta porta persino al dileggio, come se l'Autonomia fosse un dis-valore.»
Lo ha detto il governatore del Trentino, Ugo Rossi nel concludere questo pomeriggio a Palazzo Trentini la presentazione del libro «Dialogo vince violenza», appuntamento propedeutico alla Giornata dell'Autonomia che si celebrerà domani con una serie di manifestazioni.
 
Dopo aver ringraziato gli autori, Rossi ha ricordato che quel dialogo, che ha permesso di superare le tensioni post belliche ed ha avviato il Trentino Alto Adige sul cammino del benessere e della qualità della vita, oggi si deve declinare sempre più nel segno della responsabilità anche per contrastare i rischi della demagogia o della centralizzazione.
«In un'epoca che spinge sulla necessità di acquisire controllo sulla spesa pubblica – ha detto – è facile puntare il dito sulle Regioni. Ma vorrei invitare a verificare con cura: si scoprirebbe ad esempio che la sanità, ossia il servizio più regionalizzato che abbiamo in Italia, è anche quello che offre le risposte più ampie e a costi inferiori.»
 
Ampliando il discorso sul fronte Autonomia, Rossi ha esortato a coltivare la «voglia di esercitarla», spesso trascurata dalle stesse regioni ordinarie che non l'hanno rivendicata.
«Certo – ha aggiunto – questo presuppone l'impegno al governo (abbiamo bisogno di democrazia decidente), che deve essere buon governo. E ad avere coraggio culturale, perché voler dare risposte ai bisogni dei propri cittadini non può essere tacciato di localismo o di chiusura in se stessi.
«Serve innovazione, anche istituzionale, come indicano i percorsi intrapresi per coniugare il tema del controllo dei costi con la qualità dei servizi. E servono strumenti nuovi, penso ad esempio allo sforzo straordinario messo in campo per offrire ai nostri giovani la possibilità di conoscere le lingue ed essere così protagonisti nel mondo.»
 
Apertura insomma, che il governatore indica anche nel progetto dell'Euregio, come pure nelle alleanze che vanno costruite con altri territori a noi confinanti, mentre prosegue il percorso che dovrà portare alla revisione stessa dello statuto speciale, sullo sfondo di una riforma costituzionale che impone una grande concentrazione sui temi del principio dell'intesa e della valorizzazione delle norme di attuazione.
Strumenti, anche in questo caso, preziosi non solo per difendere l'autonomia, ma per consentirle di esprime al massimo quei principi di responsabilità e della solidarietà che sono alla base di un sano autogoverno.
 
 Il contenuto  
Il volume vuole essere uno stimolo alla riflessione collettiva sul percorso storico dell’autonomia del Trentino e dell’Alto Adige/Südtirol, sulle sue peculiarità e sui possibili spunti per una sua valutazione in chiave comparata e orientata al futuro.
I contributi ripercorrono le tappe dell’autonomia esperita, negata, negoziata e infine realizzata con l’approvazione definitiva del Secondo Statuto di Autonomia negli anni Settanta del secolo scorso. In particolare la prima parte ripercorre sfortunate «prove di autonomia» nella tarda epoca liberale e la sua progressiva negazione durante il fascismo.
Successivamente l’attenzione sarà concentrata sulle elaborazioni del secondo dopoguerra e sulla rinnovata internazionalizzazione della questione altoatesina anche in ragione del nuovo ruolo dell’Austria. Infine, sarà esaminato nel dettaglio il negoziato che condusse al Secondo Statuto e la sua applicazione dopo gli anni Settanta.
 
Giovanni Bernardini è ricercatore presso l’Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler di Trento. Le sue ricerche spaziano dalla storia della Germania durante la Guerra fredda al processo di integrazione europea, alla storia dei rapporti tra Europa e Stati Uniti nel XX secolo.
Con Il Mulino ha pubblicato «Nuova Germania, antichi timori. Stati Uniti, Ostpolitik e sicurezza europea». Günther Pallaver è professore presso l’Istituto di Scienze Politiche del­l’U­niversità di Innsbruck.
I suoi principali interessi di ricerca riguardano lo studio dei sistemi politici in chiave comparata, la comunicazione politica, i partiti (etno)regionali, il federalismo, i rapporti italo-austriaci e la storia dell’Alto Adi­ge/Südtirol.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande