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«Fiume che cammina»: Transumanza dall’Adriatico al Lagorai

Mostra fotografica e poetica di Alberto Pattini dal 27 gennaio al 17 giugno 2018 al Museo Geologico delle Dolomiti a Predazzo

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Dal 27 gennaio al 17 giugno 2018, la mostra «Fiume che cammina» abiterà gli spazi del Museo Geologico delle Dolomiti a Predazzo.
Una mostra fotografica e poetica di Alberto Pattini, composta di 45 pannelli fotografici con 22 liriche.
L’esposizione propone scatti che ripercorrono la vita di giovani e veterani pastori mòcheni e i luoghi attraversati con il loro gregge: dalle montagne della catena del Lagorai in Valle dei Mòcheni - Trentino, fino ai pascoli di Altino e Jesolo sul mare Adriatico veneto e viceversa.
«Fiume che cammina» inaugura il prossimo venerdì 26 gennaio alle 17.00 al Museo Geologico delle Dolomiti a Predazzo ed è organizzata in collaborazione con il Comune di Predazzo e con il patrocinio della Provincia autonoma di Trento.
La mostra, che nel corso del 2017 è stata ospitata a Palazzo delle Albere a Trento, per questa edizione si arricchisce di alcuni nuovi scatti, che includono i pastori della Val di Fiemme.
 
L’esposizione sarà inoltre teatro di «Caldi gioielli di lana infeltrita» un laboratorio per famiglie, che si terrà ogni prima domenica del mese alle 11.00.
Frutto di un lavoro di osservazione e ripresa di un gregge di animali condotti da giovani e veterani pastori, in spostamento dalle montagne della catena dei Lagorai – Trentino fino ai pascoli di Altino e Jesolo sul mare Adriatico veneto e viceversa, lungo il percorso millenario della transumanza sul quale i Romani costruirono la strada Claudia Augusta Altinate.
L’esposizione ripercorre il viaggio mediante immagini fotografiche e liriche, cercando di trasmettere in versi e immagini le emozioni che si provano a contatto diretto con la Natura.
La transumanza è un lungo vagabondare senza meta in cerca di libertà e di pace, un’immersione tra vette aguzze e paesaggi selvaggi, ascoltando il fragore delle fragili cattedrali di cristallo ed ammirando cieli blu cobalto tra foreste vergini, acque incredibilmente cristalline di laghi incantevoli, pascoli fioriti e fragorose cascate.
Un’esperienza sensoriale attraverso uno dei paesaggi più selvaggi del pianeta dove una natura rigogliosa risveglia l'anima di chi la contempla in silenzio e con gran rispetto.
 
«Vivo su un altro livello / nell’eclissi della parola / dove la meraviglia dell’alba /il calore profondo del tramonto / il canto sinfonico di fringuelli / il rossore pudico delle acque / acquietano e abbeverano il silenzio dell’anima.»
La terza conferenza internazionale per contrastare la desertificazione, che si è svolta a Cancún, ha indicato la transumanza come il modo più efficace di allevamento per migliorare la biodiversità del pascolo, ridurre l'anidride carbonica e sostenere la conservazione di grandi spazi naturali non antropizzati.
Questa antica tradizione di allevamento fa vivere gli animali nel benessere più assoluto, sempre allo stato brado, in modo che siano loro a scegliere le erbe che vogliono mangiare.
La poesia serve a darci una scossa, a rendere visibili i moti dell'anima e a comprendere l'emozioni che altrimenti ci passano accanto come un battito d'ali di una multicolore farfalla.

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