Intervistiamo le ragazze trentine finaliste di Miss Italia
Il sorriso di Francesca Pasqualini «Ho conosciuto la solidarietà» «La purezza non è mai invereconda» «Mi piace scrivere poesie»

«C'è stato un momento nel quale ti
sei sentita emozionare?»
«Mi sono commossa quando ho saputo che Silvia Battisti, la
vincitrice del titolo Miss Italia 2007, era senza papà…»
«E perché?»
«Perché anche io ho perso il mio papà otto anni fa e credo che
anche io avrei ringraziato la mia mamma come ha fatto lei…»
Questa è Francesca Pasqualini, una ragazzina di 18 anni appena
compiuti (il 10 agosto), Trentina di Mattarello. È alta un metro e
75, bionda con gli occhi verdi, taglia 40 sia di abito che di
scarpe. È molto dolce e aperta. Lei lo sa già, ma da buon segno del
Leone è destinata a fare impazzire i suoi ragazzi con la cultura,
col fascino e con la passione.
È amante della poesia. Le piace scrivere poesie, così come ha fatto
sua madre che ne ha pubblicato qualche raccolta. Due scritte da
Francesca le pubblichiamo noi a pié di pagina.
«Cosa ti è
piaciuto di più di questa avventura che stata Miss Italia?»
«La professionalità con la quale tutte noi abbiamo lavorato per 22
giorni. È stato proprio come un lavoro, una cosa che dovevamo
imparare e fare bene. Ci hanno insegnato ad impegnarci, a
mettercela tutta, a dare sempre il massimo.»
«Ti è spiaciuto non avercela fatta?»
«No, non mi ero mai montata la testa. Mi sarebbe piaciuto durare
più a lungo, ecco. In tutti i casi adesso dipende comunque da
me.»
«Cosa farai adesso, tanto per cominciare?»
«Per cominciare, devo finire qualcosa… L'ultimo anno di liceo.»
«Quale liceo?»
«Liceo Socio Psico-Pedagogico, quello che una volta erano le
magistrali.»
«Ce la farai?»
«Beh, ho da recuperare, ma mi hanno insegnato a mettercela tutta.
Ce la farò.»
«Cosa farai dopo?»
«Ora come ora ho un sacco di programmi. Vorrei fare tutto quello
che le ragazze vogliono quando arrivano alla soglia di Miss
Italia.»
«Tutto? Non è un po' troppo vasto questo tipo di orizzonte?»
«Certo che lo è! Ma so anche che alcune strade si apriranno da
sole, escludendone altre. Devo solo stare attenta e darmi da
fare.»
«La cosa che ti piacerebbe di più?»
«Il teatro. Mi piacerebbe proprio recitare sul palcoscenico. Da
professionista, voglio dire, perché da dilettante lo faccio già.
Sto cercando una scuola da intraprendere in tal senso dopo la
maturità.»
«E il cinema?»
«Ovviamente mi piacerebbe, ma in seconda istanza. Lo vedo più
lontano e meno impegnativo. Dopo il teatro sarebbe tutto molto più
semplice, anche il cinema.»
«Per parlare di teatro, a Salsomaggiore come sono andate le
cose?»
«A noi benissimo. Siamo state un corpo compatto di ragazze che
sapevano cosa fare, come comportarsi, quando entrare in scena,
quando dare lo stacco.»
«Meglio dei conduttori, allora…» sorrido.
«Le trasmissioni le ho viste dopo, registrate. Noi da lì non
vedevamo né sapevamo niente. Dovevamo solo fare la nostra parte, e
mi pare che siamo riuscite a farla bene.»
È di una
bellezza sottile, non appariscente. È parlando che le viene fuori
il suo vero fascino, quello proprio del Leone. Per questo, secondo
me, alle selezioni non ha avuto molta fortuna. La ragazza va
conosciuta, e non va fatta solo parlare, bisogna lasciarla
dialogare. Riesce a entrare in sintonia con i pensieri altrui,
inserendo i propri con equilibrio. È piacevole parlare con lei, in
tutti gli argomenti.
Quando sorride i suoi occhi tradiscono una serie di malizie molto
femminili. Mentre parlava mi ricordava Charlize Theron. Non quando
faceva pubblicità alla Martini, sia ben chiaro… Ma presenta molte
analogie. Sì, potrebbe divenire una brava attrice.
«Cosa ne pensi della richiesta di quel giurato che voleva guardarvi
di schiena?»
«Che non lo abbiamo mai impedito. Ci hanno riprese anche da dietro
e non ci siamo certamente imbarazzate. La sua richiesta però ha
stimolato un'insana curiosità. Forse lo ha fatto per questo.»
«Ti spoglierai?»
«E perché?»
«Il tuo lavoro potrebbe richiederlo.»
«Sicuramente non mi spoglierò per fare carriera. Se il lavoro lo
richiederà, ci penserò. Comunque sia, la purezza non è mai
invereconda.»
Francesca dà l'impressione di essere una ragazza molto equilibrata,
pronta ad affrontare la vita, certa che nulla sarà facile ma che
l'impegno alla lunga porterà i suoi risultati. La cosa più positiva
che presenta è che sa di non essere sola e che ritiene di poter
contare sulla solidarietà.
«Chi ti ha aiutato di più in questi 22 giorni?»
«Oltre alla mia mamma? Sonia Leonardi.»
Sonia è la coordinatrice di Miss Italia per il Trentino Alto Adige.
Anche lei era passata dalle selezioni di Miss Italia e adesso si
occupa di un sacco di cose, tra le quali questa attività. Parleremo
di lei in un una delle prossime interviste.
«Sonia si è data da fare in mille modi perché riuscissimo a far
bene la nostra parte. Ci ha dato consigli e la carica giusta. Ma
anche Claudia Andreatti…»
«Miss Italia 2006? Vi ha aiutato?»
«Sì, Claudia ha sostenuto le sue concittadine.»
«Mi sembra proprio che non hai incontrato istanze di concorrenza in
questa avventura.»
«No, anzi. Credo che l'esperienza più bella sia stata proprio la
vita quasi da "militari" che abbiamo fatto. Tutte vestite uguali,
tutte lo stesso trattamento, tutte solidali, tutte impegnate in uno
stress comune… Eravamo felici per il successo di chi lo aveva.»
Ha i
gusti e le aspirazioni di tutte le ragazze della sua età.
Le piace viaggiare. Parla bene il tedesco. Non conosce abbastanza
bene l'inglese, ma mi ha promesso che entro la fine dell'anno lo
avrà imparato quanto basta per poter telefonare a Los Angeles senza
bisogno di interpreti.
Le piacciono le attività sportive individuali, come lo sci e il
nuoto.
«Giochi a golf?»
«No. O almeno non ancora.»
«Ti piace la musica?»
«Suono la chitarra.»
«Hai un moroso?»
Esita un po'.
«No…»
«Il cuore ti è battuto per qualcuno, finora?»
Esita nuovamente.
«Sì…»
Non vuole dire altro.
Guido de Mozzi
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Queste le poesie
di Francesca
Sono. |
Hanno le tasche piene di caramelle che rendono il sapore delle giornate più dolce, hanno collezioni di sassi e figurine che ricordano momenti felici, hanno la semplicità dentro il loro cuore e seduti sull'erba sembrano alberi che stanno crescendo. Sono le dolci lacrime che rigano il viso della mamma, sono i bimbi che sono dentro di noi. |
Vento cattivo. |
E' caduta una foglia ancora verde... Nella tiepida primavera, quella foglia è una nota stonata sul rigo di un maestro distratto, è una macchia sbagliata sul marciapiede della vita. Il vento a volte... è proprio cattivo. |
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