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Gli autonomisti ricordano Aldo Nardelli

Franco Panizza: «Aldo era davvero un autonomista, attivo fin dai tempi dell’ASAR e in tutte le fasi che videro il movimento autonomista crescere e rinnovarsi»

Con la scomparsa di Aldo Nardelli consegniamo alla memoria un pezzo importante della storia del Partito Autonomista Trentino Tirolese.
Aldo era davvero, come i suoi fratelli, un autonomista DOC, attivo fin dai tempi dell’ASAR e in tutte le fasi che videro il movimento autonomista crescere e rinnovarsi, passando da una tenace opposizione alle sfide del governo comunale e provinciale.
Un autonomista coraggioso, presente ad ogni appuntamento ma mai in cerca di visibilità personale, profondamente e orgogliosamente legato alla storia trentino-tirolese, anche quando gli autonomisti erano marginalizzati se non addirittura penalizzati.

Aldo era anche un’autentica espressione della comunità di Mezzolombardo. Animatore instancabile della Sezione del Partito, cercava continuamente di coinvolgere nuovi tesserati e nuovi candidati e candidate per ogni lista comunale che non mancava mai di presentare con il simbolo delle Stelle Alpine. Lo ricordo bene quando ogni giovedì ci incontravamo nella sede del PATT di Mezzolombardo per predisporre le iniziative politiche e le innumerevoli mozioni e interrogazioni presentate in Consiglio comunale sempre su proposte utili e progetti concreti, assieme ai suoi fedeli compagni di gruppo. In quegli anni, la Sezione del PATT di Mezzolombardo era diventata davvero una grande e affiatata famiglia.
 
Fu proprio grazie a lui e alla formidabile squadra che era riuscito a formare, se dopo 25 anni di orgogliosa e tenace opposizione in Consiglio comunale, il PATT, per la prima volta nella storia di Mezzolombardo, nel 1990 riuscì ad esprimere il primo sindaco autonomista, individuato coraggiosamente in una donna capace e preparata, Laura Dalfovo, poi riconfermata, con un risultato strepitoso, nel 1993 e nel 1995, che Aldo aveva subito individuato, nell’occasione delle battaglie per l’ospedale, come la guida ideale per rilanciare la Borgata e rinnovare il gruppo autonomista. Fu allora che Aldo, da sempre convinto della necessità di coinvolgere giovani e persone nuove, si ritirò dall’impegno amministrativo e passò orgogliosamente il testimone politico al figlio Willy, che poi assunse anche il mandato di assessore comunale.

Da allora Mezzolombardo visse una nuova e stimolante esperienza politica e amministrativa, nella quale Aldo continuò a portare il suo contributo dall’esterno, con la soddisfazione di veder finalmente realizzati progetti per i quali lui e gli autonomisti si erano spesi per anni.
Aldo oggi non è più fisicamente tra noi, ma la sua incrollabile fede autonomista e il suo instancabile, generoso e disinteressato impegno per la crescita del Partito e per la sua comunità rimangono nel ricordo di tutti coloro che, come me e gli amici autonomisti di Mezzolombardo, hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzarlo, di condividere con lui momenti difficili ma anche la soddisfazione nel constatare che le idee autonomiste, una volta osteggiate o guardate con sospetto, adesso, grazie al coraggio di donne e uomini come Aldo, sono finalmente diventate, almeno a parole, patrimonio riconosciuto da tutti.

In questi momenti di dolore, tutti gli autonomisti, anche quelli che per la giovane età non hanno avuto la possibilità di conoscerlo, sono vicini con affetto alla sua inseparabile Wanda, ai figli Willy, Rudy ed Enrico, a tutti i suoi cari, riconoscenti per il generoso e disinteressato impegno con cui si è speso a favore della causa autonomista e per la testimonianza di coerenza, passione e impegno responsabile che lascia alle giovani generazioni e a tutti coloro che credono nella buona politica e affrontano l’attività amministrativa.
Ciao Aldo, riposa in pace con le tue stelle alpine sul cuore.

Franco Panizza
Presidente del PATT

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