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Musei del Trentino/ 3 – Le Gallerie di Piedicastello, Trento

Un riuscito esempio di riconversione in spazio espositivo – Di Marco Consoli

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Ognuno di noi (residenti in Trentino) le aveva attraversate almeno una volta, ma in macchina.
Oggi, per chi vuole ritornare all'interno delle gallerie di Piedicastello, lo può fare solo a piedi.
La riqualificazione delle Gallerie si inserisce in un progetto più ampio di recupero del quartiere di Piedicastello che, per permettere l'attraversamento veloce di Trento, è stato, di fatto, tagliato a metà all'inizio degli anni settanta.
 
La Fondazione Museo Storico del Trentino ha realizzato il progetto di riconversione. Uno spazio che vuole dialogare con il quartiere e con il suo passato rapportandosi alla monumentalizzazione della storia.
Le gallerie sono uno spazio dedicato alla storia, quindi non un vero e proprio museo.
La Galleria nera è una grande e suggestiva installazione; la Galleria bianca offre spazi per eventi, esposizioni temporanee e attività di formazione.
Complessivamente uno spazio laboratoriale, con una spiccata propensione per l'innovazione nelle forme e nei linguaggi in cui si comunica la storia.
 
Tre strategie di progettazione di base hanno dato forma al lavoro del team sin dall'inizio:
1) Differenziare le gallerie a livello di aspetto e funzionalità. La dicotomia bianco/nero nata con la prima mostra sulla prima guerra mondiale è stata mantenuta diversificando la destinazione.
2) Rafforzare le proprietà fisiche del sito, invece di celarle o alterarle. Il pavimento di asfalto è stato conservato; le gallerie sono state mantenute nel loro originale stato grezzo con allestimenti e costruzioni interne a loro volta ruvide.
3) Lavorare in modo graduale dal risviluppo delle gallerie stesse verso il loro reinserimento nel tessuto della città. L'esterno delle gallerie ha fatto parte integrante del progetto complessivo, sia nel senso di rimodellare gli spazi d'ingresso e uscita a sud e nord, sia per la volontà di forgiare legami simbolici con il territorio.
 
Alcuni numeri: la galleria nera è lunga 280,31 metri e larga 10,05 metri, la galleria bianca è lunga 290,26 metri e larga 10,20.
Fino al 30 settembre 2012 Le Gallerie ospitano la mostra :
Ritorno sul Don 1941-1943: la guerra degli italiani in Unione Sovietica
Orario: Da martedì a domenica, ore 9.00-18.00. Lunedì chiuso. Ingresso libero.
Diversamente dalle letture tradizionali – dove la campagna di Russia condotta dall'Ottava armata italiana è ridotta alla ritirata alpina del gennaio 1943 – la mostra Ritorno sul Don vuole riprendere la storia di quella sventurata e tragica spedizione nel contesto della guerra di sterminio condotta dalle truppe germaniche in URSS.
 
I video, le fotografie, le mappe collocati nella Galleria nera scandiscono la cronologia di una guerra totale: dall'Operazione Barbarossa scatenata da Hitler con l'obiettivo di annientare l'URSS, all'assedio di Leningrado e Mosca, fino all'offensiva del giugno 1942 che porta le truppe tedesche nel bacino del Don e poi sul Volga, all'assedio di Stalingrado.
Dentro questo grande affresco i visitatori troveranno, come un filo rosso, la guerra degli italiani, dalla partenza del primo contingente, il 10 luglio del 1941, al dolente rientro dei superstiti nella primavera del 1943 dopo la disfatta dell'Ottava armata.
 


La Galleria bianca si apre con una sezione dedicata alla macchina della propaganda bellica del regime fascista che subito inquieta per la sua violenza e per l'aggressivo antisemitismo.
Dalla propaganda si passa al lascito memorialistico, fiorito copiosissimo nei decenni che seguirono la fine del conflitto. Le sofferte memorie dei reduci spesso testimoniano una travagliata maturazione umana e politica.
L'ultimo tratto della Galleria bianca porta i visitatori nella Russia di oggi: a Mosca, a Voronezh, a Rossosh', divenuti dopo il 1989 i luoghi del confronto tra opposte memorie, i luoghi della ricerca e di una rilettura di quella che per i russi rimane la grande guerra patriottica.
Una realizzazione della Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con il Museo centrale della grande guerra patria di Mosca e l'Università statale agraria di Voronezh (V.G.A.U.)
 
Con l'adesione del Presidente della Repubblica
Con il patrocinio
Presidenza della Provincia autonoma di Trento
Commissariato del Governo per la Provincia di Trento
Comando Truppe Alpine
Associazione Nazionale Alpini
 
Fino al 29 aprile a Roma al MAXXI, Museo nazionale delle Arti del XXI secolo, è possibile ammirare un grande modello delle Gallerie realizzato per l'occasione corredato da video, fotografie e informazioni tecniche che mettono in risalto il lavoro svolto dalla Fondazione Museo storico del Trentino. Il progetto è stato scelto dal MAXXI Architettura per la forte valenza innovativa ed espressiva.
 
Marco Consoli
m.consoli@ladigetto.it 

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