Home | Archivio | Archivio rubriche | Mici Amici E co | Tartarughe da salvare – Di Romina Batistelli

Tartarughe da salvare – Di Romina Batistelli

In Umbria il primo rifugio italiano per le tartarughe d’acqua

image

Come le tartarughe sono ormai entrate di diritto tra gli animali domestici, così purtroppo sono già entrate a far parte del fenomeno dell’abbandono degli animali.
Si assiste però, sempre più spesso, alla pratica di sbarazzarsi del proprio animale domestico ogni qual volta l’adozione si riveli essere un peso.
 
Ecco quindi che trovare delle tartarughe acquatiche nei laghetti o nei fiumi o perché no nelle fontane cittadine, sta diventando una vera e propria triste abitudine.
Fortunatamente come per i gatti e i cani ci sono apposite strutture che si occupano di nutrirli, curarli, soccorrerli e dargli sicurezza ed amore in caso di abbandono, così per le tartarughe esiste oggi una nuova specifica struttura sul Lago Trasimeno, in Umbria.
 
Una particolare struttura del Centro ittiogenico di Sant’Arcangelo di Magione, di proprietà della Provincia di Perugia, tra i cui ospiti ci sono circa un centinaio di tartarughe esotiche, che sono state abbandonate nei fiumi e nei laghi dell’Umbria.
Uno tra i casi più frequenti di abbandoni delle tartarughe è, senza dubbio, quello delle amiche dalle orecchie rosse, ossia la Trachemys scripta elegans, una specie tra l’altro protetta ed esente dal commercio.
 
Un particolare ed innovativo centro di recupero quello umbro dunque, che in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, ha realizzato questo importantissimo ed innovativo progetto.
Già da qualche anno il Centro Ittiogenico del Lago Trasimeno della Provincia di Perugia, in collaborazione con l’Ufficio CITES del Corpo Forestale dello Stato, ha dato vita all’unico centro pubblico in Italia destinato al recupero delle specie alloctone di tartarughe acquatiche.
 
L’affidamento di alcuni esemplari rinvenuti casualmente dai pescatori nel Lago ha permesso di comprendere che grazie alle strutture del Centro ed alla disponibilità di personale preparato nella gestione faunistica, la Provincia di Perugia poteva fornire un servizio molto importante accogliendo le centinaia di tartarughe acquatiche abbandonate in habitat naturali e/o vasche artificiali.
Il primo impegno della Provincia con l’Ufficio CITES è stato quello di «bonificare» dalla presenza delle tartarughe un laghetto cittadino, quello del percorso verde di pian di Massiano (PG).
 
Il piccolo laghetto è popolato da numerosissimi volatili domestici, nonché da nutrie e negli anni si è letteralmente affollato di tartarughe abbandonate.
Il sovrannumero di esemplari all’interno del piccolo bacino ha reso necessario un intervento teso ad evitare il diffondere di malattie e allo stesso tempo fughe indesiderate, pertanto nel 2009 è stata posizionata nel laghetto una trappola per la cattura delle tartarughe.
 
Nel tempo, visto il disastrato panorama nazionale in merito alla gestione di questa problematica il Centro si è offerto di accogliere anche esemplari provenienti da altre regioni e in breve sono arrivati numerosi animali recuperati in tutta Italia.
Attualmente al Centro vivono diverse centinaia di  esemplari di varie specie alloctone Trachemys, Pseudemys, Graptemys…
 
Le strutture del centro offrono la possibilità di gestire gli esemplari recuperati a costi contenutissimi fornendo ad essi una vita certamente più dignitosa di quanto non possa avvenire nelle tartarughiere da appartamento o in laghetti cittadini dalle precarie condizioni igieniche.
Gli esemplari dal loro arrivo al Centro vengono visitati e costantemente monitorati da personale medico veterinario e ricevono specifiche cure all’occorrenza.
 
Recentemente, a dimostrazione della accurata gestione che il Centro opera nei confronti di questi animali, sull’isola di sabbia posta al centro del laghetto, hanno visto la luce, dopo un’incubazione naturale di alcuni mesi, dei piccoli di Trachemys, frutto delle deposizioni avvenute in primavera e lasciate nel terreno.
Anche se siamo certi che in futuro il Centro si attrezzerà per evitare il ripetersi di tali «lieti eventi» in questo momento, queste schiuse, rendono merito ai promotori e ai gestori del Centro.
 
A loro va il nostro plauso con la speranza che a breve anche altre regioni italiane si attrezzino per gestire l’annoso problema Trachemys che sembra tediare molti, ma purtroppo senza concrete e mirate attività di recupero.
Per chi intendesse liberarsi di animali troppo ingombranti o divenuti indesiderati, il Centro è aperto all’accoglienza di esemplari provenienti sia da parte di Enti/Associazioni sia da parte di privati cittadini e il Servizio, per una volta tanto, viene offerto a titolo gratuito.
 
Per ricevere ulteriori informazioni in merito o consegnare degli animali si potrà contattare direttamente il centro o scriverci su info@tartoombria.org.
Inutile dire che ora, presso il Centro di Recupero, la qualità della vita di questi simpatici carapaci sarà certamente migliore!
 
Romina Batistelli
r.batistelli@ladigetto.it

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo