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Il più grande acquario d’Europa, l’Oceanogràfic di Valencia

«La Ciutat de les Arts i de les Ciencies», un grande complesso ludico, culturale e zoologico che è divenuto un riferimento internazionale

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La Città della Scienza di Valencia è un complesso architettonico che ha completamente ridisegnato una parte di questa splendida città.
Dove una volta passava il letto del fiume Turia, l'architetto Santiago Calatrava ha costruito una città dedicata alle Arti, alla Scienza e alla Natura.
La struttura, di circa 350.000 m², è divisa in cinque grandi sezioni: Palazzo delle Arti, Umbracle, Hemisfèric, Museo della Scienza, Oceanografic.
 
L’Oceanogràfic della Città delle Arti e delle Scienze di Valencia ci invita a scoprire un parco marino autentico che comprende i principali mari e oceani.
Con una superficie di 110.000 m2 e un volume di 42 milioni di litri (l'equivalente di 15 piscine olimpioniche), è il più grande acquario d'Europa o almeno così affermano i valenciani.
Durante la visita, e lungo il nostro viaggio, impariamo a conoscere il comportamento e lo stile di vita di oltre 45.000 esemplari di 500 differenti specie.
 
Tra le specie di grande interesse e di attesa, i visitatori possono osservare gli squali, balene beluga, trichechi, delfini, leoni marini, pinguini, stelle, ricci di mare, una varietà di crostacei e di pesci e uccelli tipici delle zone umide, come quelle che vivono nella Albufera di Valencia.
Tutti i mari e gli ambienti marini del mondo sono stati riprodotti in modo fedele, accompagnando i visitatori attraverso un percorso realistico all'interno della natura del mondo.
Quattro le aree principali: Mediterraneo, Artico, Oceani, Tropici, a cui si aggiungono un delfinario e un auditorium con un'immenso acquario.
 
Nella zona Mediterraneo circa 7.400 esemplari del nostro Mare più importante sono conservati in sette acquari; si va dalle praterie di Posidonia, alla rappresentazione degli ambienti che si trovano nelle scogliere, nei litorali sabbiosi e anche nei porti.
Nell’area Tropici e mari temperati, possiamo percorrere uno spettacolare tunnel di 70 m dove si passeggia con tartarughe e altre specie di ogni tipo che si muovono accanto a noi e ci seguono, divisi solo da uno spesso vetro.
Una riproduzione fedele degli spazi e delle temperature delle acque tropicali e dei mari temperati.
 
Nella sezione Oceano lo spettacolo è da togliere il fiato; camminando in un tubo trasparente  lungo 30 m si è circondati da squali di ogni tipo che ci osservano con il loro sguardo minaccioso.
E’ protagonista della zona denominata Antartico  una colonia di pinguini Humboldt, mentre in quella dedicata all’Artico, balene beluga e trichechi sono ospitati in questo spettacolare spazio a forma di Igloo.
Una visita a parte merita l’incredibile Delfinario: una vasca con una quantità immensa di acqua che ospita una colonia di delfini, protagonisti di spettacoli con tuffi, salti e altre acrobazie. Gli spettacoli sono tenuti in un'arena che può ospitare fino a 2.210 persone.
 
Terminata la visita all’Oceanogràfic è impossibile perdersi le altre meraviglie di questa Cittadella; in primis l’ Hemisfèric che a qualcuno ricorda un'immensa tartaruga che emerge dalle acque; ad altri, invece, la gigantesca metà di un occhio che diventa intero grazie al riflesso simmetrico sull'acqua.
In realtà, la sfera interna, le finestre movibilli esterne, i cancelli che proteggono la struttura, danno proprio l'idea dell'occhio umano.
Soprattutto di sera, quando si accendono le luci e l'Hemisfèric si riflette nei 24.000 m² di stagno su cui è adagiato.
La parte più importante di tutta la struttura è la sfera centrale che ospita il grande planetario e la sala per le proiezioni delle pellicole tridimensionali Imax. Inclinati su comode poltrone, un immenso schermo ovale avvolge la vista degli spettatori, trasportandoli in mondi lontani.
 
Abbiamo poi il Museo della Scienza Principe Felipe, uno spazio interattivo dedicato alla scienza in tutte le sue forme.
È il più grande museo di tutta la Spagna, con una superficie di 42.000 m² di cui 26.000 destinati ad ospitare esposizioni dedicate alla Scienza.
Il Palazzo, dedicato al Principe Filippo, ha una struttura particolare; da lontano ricorda lo scheletro di un animale gigantesco, forse un dinosauro.
Entrambi i lati del palazzo sono ricoperti interamente da vetri che filtrano e regolano la luce proveniente dal sole.
 
Lo spazio interno è diviso in tre aree principali, ognuna dedicata ad un ambito particolare della scienza. Il motto di questo Museo è «Toccare è sempre permesso».
Mentre per tutti gli altri musei del mondo l'imperativo è «Vietato toccare» a Valencia è proprio il contatto con la scienza ciò che si richiede al visitatore.
Tutte le installazioni e le esposizioni richiedono la partecipazione attiva dei visitatori, grandi e piccoli.
 
Ad esempio, nel laboratario dedicato al DNA è possibile muoversi in modo interattivo all'interno delle sequenza di Genoma e capire come si uniscono i cromosomi che danno origine alla nostra vita.
Allo stesso modo, nel laboratorio di Foucault si imparano alcuni principi che regolano il movimento della Terra e si può osservare in azione il famoso «Pendolo di Foucault».
Oltre ai numerosi laboratori, l'offerta del Museo della Scienza è completata da mostre temporanee su argomenti scientifici di ogni genere.
 
Il Palazzo delle Arti Reina Sofia ha, invece, l'obiettivo di diffondere la lirica e la cultura scenica in tutta la Regione Valenciana.
In questo splendido palazzo, forse il più bello di tutta la Città, trovano spazio tutte le manifestazioni artistiche e culturali legate a musica, danza e teatro.
Santiago Calatrava, il grande architetto di Valencia che ha progettato la Città della Scienza, ha immaginato questo palazzo come una nave che arrivata dal mare si arena nel letto del fiume Turia, proprio dove è stata costruita la Città della Scienza.
L'edifico è maestoso, con un'architettura molto innovativa che occupa circa 40.000 m² di spazio per un'altezza di circa 75 metri.
Degli ascensori panoramici portano ai diversi piani del palazzo, sui quali ci sono spazi per passeggiare e giardini.
Il Palazzo delle Arti è diviso in quattro grandi aree, ognuna dedicata ad un'arte scenica: opera, musica, balletto e teatro.
Le quattro sale permettono, così, la rappresentazione di tutte opere sceniche classiche e contemporanee.
 
Infine, merita una menzione speciale l’Umbracle che nelle intenzioni di Calatrava deve essere la parte del complesso più proiettata verso il futuro.
Si tratta di una passeggiata panoramica di circa 320 metri formata da granito, legno, acciaio e opere d'arte, che accompagna i visitatori lungo un percorso dall'alto su tutta la Città della Scienza.
Uno spazio da cui si può vedere il presente e, soprattutto, il futuro della Scienza e della Tecnologia.
L'Umbracle riprende, in modo estremamente moderno e tecnologico, la tradizione europea del Giardino d'Inverno.
La passeggiata è accompagnata da 55 archi fissi e 54 mobili, alti fino a 32,80 metri.
Sopra gli archi ci sono piante rampicanti, che ne stanno prendendo progressivamente possesso.
Le piante che Calatrava ha scelto sono la Madreselva (caprifoglio) per la sua forza e la Bouganvillea per la sua bellezza ornamentale.
 
Il pavimento dell'Umbracle è decorato con il Tek, un legno tropicale resistente ad acqua, vento e sole.
Lungo il percorso sono stati piantati 50 tipi di specie floreali tipiche della regione di Valencia.
Completano questo splendido giardino palme, aranci, e vari altri alberi di specie diverse ma tutte tipiche del territorio valenciano e altre centinaia di specie floreali di tutto il mondo.
Calatrava non ha pensato all'Umbracle solo come a uno splendido giardino ma anche ad una vera e propria galleria a cielo aperto.
Nei giardini, infatti, sono ospitate sei sculture di famosi artisti contemporanei.
 
Un'imperdibile Cittadella futuristica ma immersa nella Natura che incanterà ogni visitatore, portandolo davvero per qualche ora o per una giornata intera in un altro mondo.
 
Romina Batistelli
r.batistelli@ladigetto.it 
 

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