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Il Governo ottiene la fiducia dal Senato sul maxiemendamento

Alle province autonome di Trento e di Bolzano le competenze amministrative di Giustizia, Agenzia delle Entrate e Parco dello Stelvio – Totale: 250 milioni/ anno

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Com’era prevedibile in virtù dei 3.000 emendamenti depositati sulla Legge di Stabilità, il Governo ha posto la fiducia su un maxiemendamento costruito sulla scorta delle richieste e delle disponibilità di cassa.
Il Senato ha detto sì con 171 voti a favore e 135 contrari.
Il che sta a significare da una parte che il Governo ha una solida maggioranza e, dall’altra, che è stata presa una decisione estremamente importante per ciò che riguarda le finanze delle province autonome di Trento e di Bolzano.
Ovviamente la legge di Stabilità diventerà esecutiva solo dopo l’approvazione della stessa anche da parte della Camera, cosa che potrebbe accadere già domani.
 
Ed ora vediamo che cosa cambia per le Province di Trento e di Bozlano.
Come si ricorderà, lo Stato aveva inserito nella versione originale della Legge di Stabilità (Bilancio) la Riserva per l’erario per un valore di 400 milioni circa all’anno. I quali, aggiunti a quelli dettati dall’Accordo di Milano, portavano a 650 milioni in meno per le casse del Trentino.
Al di là della grandezza del taglio, la Riserva per l’erario rappresentava un pericoloso precedente anticostituzionale ai danni dello Statuto di Autonomia. Il che avrebbe portato Provincia e Stato davanti alla Corte Costituzionale.
Con una vittoria certa per il Trentino, sia ben chiaro, ma che avrebbe segnato un punto di immagine estremamente negativo per la Provincia autonoma di Trento, già ingiustamente accusata di essere privilegiata.
 
I contatti per evitare lo scontro non sono mai stati interrotti, anche se ci sono stati dei momenti in cui si è andati vicino alla rottura.
«Non voteremo a favore della Legge di Stabilità – aveva dichiarato il senatore Franco Panizza – se non verrà modificato il testo che riguarda le Autonomie.»
Le alternative alla Riserva per l’erario erano serie e comunque costose per la nostra Autonomia. Una di queste riguardava l’assunzione di nuove competenze, che tradotto in termini pratici significa pagare altre voci di spesa finora a carico dello Stato.
L’altra era quello di stabilire un meccanismo scientifico per far sì che tra Stato e Autonomie non ci fosse da discutere tutti gli anni sulla scorta dei soldi che siamo riusciti a risparmiare. Tale proposta era il cosiddetto «Residuo fiscale», un sistema matematico che si rapportava alle prebende dello Stato, agli incrementi fiscali e alle uscite di cassa delle Regioni principali e più ricche del Nord.
 
In effetti, la volontà di trovare un accordo c’era anche da parte del Governo, solo che il tempo non consentiva lo studio di manovre alternative. Anche perché sarebbe stato necessario, come abbiamo visto, porre la questione di fiducia con un maxiemendamento.
L’unica soluzione da adottare in tempi brevi era quella delle nuove deleghe per le Autonomie, anche se i dettagli operativi avrebbero richiesto mesi di lavoro, perché si riferiscono a voci di spesa certe.
E su questo le parti si sono trovate, concordando le voci e ponendo le scadenze operative nel corso del 2014. E così, lo Stato ha inserito l’emendamento N. 346, che recita come segue.
 
«Mediante intese con lo Stato e le province autonome di Trento e Bolzano, da concludersi entro il 30 giugno, sono definiti gli ambiti per il trasferimento a delega delle funzioni statali riferiti alle agenzie fiscali, alle funzioni amministrative della Giustizia (con esclusione del personale di magistratura), nonché del Parco dello Stelvio.»
 
L’insieme di queste voci, come abbiamo detto, porta alla cifra di 250 milioni circa.
I vantaggi che derivano da questa maggiore assunzione di impegni finanziari stanno nel fatto che la Provincia autonoma di Trento è sempre riuscita a sostituirsi allo Stato in maniera molto migliore e a costi decisamente inferiori. I risparmi saranno a tutto favore dell’Amministrazione provinciale.
Ma la funzione strategica di questa soluzione sta nell’assunzione della competenza sull’Agenzia delle Entrate e sulla fiscalità stessa.
È presto per parlarne ora, ma le possibilità che si andranno ad aprire con questa nuova competenza potrebbero essere le più importanti dell'intera storia dell’Autonomia del Trentino e dell'Alto Adige.
 
G. de Mozzi

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