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Gabriele Valle è l'autore del libro L'italiano urgente

Il saggio con più di cinquecento vocaboli inglesi tradotti in italiano

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Titolo: Italiano urgente. 500 anglicismi tradotti in italiano sul modello dello spagnolo
 
Autore: Valle Gabriele
Editore: Reverdito 2016
 
Pagine: 463, brossura
Prezzo di copertina: € 18

«Dopo una mattinata passata davanti al computer il nostro capo ci chiama per un meeting insieme al general manager della nostra azienda, ovviamente online; una situazione di stress certamente, ma che riusciamo a gestire bene e dopo un brief sull’andamento del mercato il nostro capo si congratula con noi e finalmente possiamo goderci una serata in relax, magari all’happy hour del pub all’angolo.»
Notato niente di strano nelle poche righe precedenti?
 
Probabilmente no, ma probabilmente non conoscete il significato di quasi il 50% delle parole che ho usato, eppure le usate quasi tutti i giorni.
Gli anglicismi, ovvero le parole derivate dalla lingua inglese che vengono usate nella nostra lingua senza il corrispettivo in italiano, fanno ormai parte della vita di tutti i giorni, e non solo di quella lavorativa: sexy, jeans, discount, design, outfit, make up, slogan e così via.
Tutte parole che soffrono di tre condizioni: non hanno un corrispettivo in italiano (è il caso della maggior parte dei termini legati all’informatica), ce l’hanno, ma abbiamo smesso di usarlo (un esempio banale? Il selfie una volta era l’autoscatto), oppure ce l’hanno ma risulta lungo, macchinoso, delle volte ridicolo.
Su questa tematica si è già ampiamente espressa l’Accademia della Crusca, anche con un recente convegno i cui atti sono disponibili anche online.
 
Di fronte all’utilizzo dell’inglese nella lingua corrente sono di solito due le fazioni contrapposte: c’è chi storce il naso e annuncia la morte della lingua italiana, c’è chi invece saluta questa tendenza, che fa molto moda, o meglio, è molto trendy, e ne abusa fino a risultare ridicolo.
Come sempre di fronte ad argomenti così complessi la verità sta nel mezzo: la lingua italiana ha obiettivamente un problema, quello di non riuscire a adattare le parole inglesi più utilizzate; così come fanno i francesi o gli spagnoli, nostri cugini di lingua latina, dove il computer diventa «computa dora» e «ordinateur». Nella selva oscura dell’itanglish, questo ibrido linguistico tra inglese ed italiano, appare Italiano Urgente, un saggio divulgativo ed originale che dà forma italiana a più di cinquecento parole inglesi che si sono insinuate nel nostro lessico.
L’autore dell’opera ovviamente è italiano: si tratta di Gabriele Valle un professore italo-peruviano nato a Lima e le cui origini sono genovesi. Abita stabilmente in Italia dal 2007, in Trentino per la precisione, dove ha conseguito la sua seconda laurea in filosofia presso l’Università di Trento.
Accanto alla fortuna del bilinguismo Valle si porta dietro l’impagabile lezione appresa quando faceva il giornalista in Perù, li il suo direttore lo incoraggiava sempre sull’uso del linguaggio e dopo anni di lavoro ha imparato a ripulire i suoi scritti dai voli pindarici ereditati dal mondo accademico, arrivando ad una scrittura divulgativa, precisa e limpida.
L’amore per le parole dunque, ma anche per il loro significato. Ora, sebbene lontano dal menabò e dalle fatiche redazionali Gabriele Valle conserva intatta la convinzione maturata nei suoi anni di formazione: non c’è giornalismo di qualità senza una lingua di qualità.
 

 
L’opera di Valle, pubblicata dalla casa editrice trentina Reverdito, si presenta come un vocabolario informale e ragionato che, di fronte a ogni anglicismo di cui si occupa, tenta di persuadere il lettore della idoneità di una scelta traduttiva, proprio come accade oggi alla lingua natale dell’autore.
La traduzione dei termini prende a modello la lingua spagnola, che agisce spesso da filtro.
Questo lavoro, scritto per il largo pubblico con l’amichevole linguaggio della divulgazione, vuole segnalare una via di fuga a quelli che, loro malgrado, si ritrovano ingarbugliati nella rete sempre più fitta dell’inglese imperversante.
Il libro muove i primi passi sul web, pardon, nel mondo digitale; nasce infatti nel 2015 come il sito internet «Italiano Urgente» - e Valle ha avuto l’onore di essere elogiato dall’illustre prof. Francesco Sabatini presidente onorario all’Accademia della Crusca durante la sua rubrica su Rai Uno - e pure dal linguista Tullio De Mauro che ha poi firmato la prefazione del libro.
 
I motivi per cui l’italiano, o gli italiani, siano così pigri da non tradurre le parole inglesi sono ovviamente tanti, la risposta non è semplice e la lasciamo agli accademici; quello che è certo è che il libro di Valle può essere un ottimo stimolo per capire come e quando è appropriato usare certi termini, inoltre gli oltre 500 vocaboli «tradotti» da Valle possono tornare molto utili anche nella vita di tutti i giorni. Siamo certi che Gabriele Valle sottoscriverebbe subito l’iniziativa lanciata dalla sua collega di «Internazionale» Annamaria Testa: si tratta di «Dillo in Italiano» e compare anche sul sito change.org e ad oggi conta quasi 70.000 sottoscrittori. Si tratta di una petizione per invitare il governo italiano, le amministrazioni pubbliche, i media e le imprese a parlare un po’ di più in italiano:
«La lingua italiana è la quarta più studiata al mondo. Le parole italiane portano con sé dappertutto la cucina, la musica, il design, la cultura e lo spirito del nostro paese (…). Le lingue cambiano e vivono anche di scambi con altre lingue.
«L’inglese ricalca molte parole italiane («manager» viene dall’italiano maneggiare, «discount» da scontare) e ne usa molte così come sono, da studio a mortadella, da soprano a manifesto.
«La stessa cosa fa l’italiano: molte parole straniere, da computer a tram, da moquette a festival, da kitsch a strudel, non hanno corrispondenti altrettanto semplici, efficaci e diffusi (…).
«Ha invece senso che ci sforziamo di non sprecare il patrimonio di cultura, di storia, di bellezza, di idee e di parole che, nella nostra lingua, c’è già.»
Insomma, chi parla come mangia, parla meglio!
 
Nadia Clementi - n.clementi@ladigetto.it

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VALLE GABRIELE 22/09/2022
Libro formidabile, stupendo. Concordo appieno con l'utilizzo della lingua italiana dove sia possibile e non necessaria l'espressione in inglese.
Un caro saluto all'omonimo peruviano-trentino.
Thumbs Up Thumbs Down
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