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La Festa dell’Uva di Giovo specchio di un’evoluzione sociale

Presentato alla Caritro di Trento il libro «Sessanta» sulla Festa dell’Uva di Giovo

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Giornalisti, appassionati e rappresentanti istituzionali hanno partecipato con interesse e orgoglio alla conferenza «Sessanta» che ha esposto finalmente al pubblico le prime copie del libro omonimo, omaggio ai 60 anni Festa dell’Uva di Verla di Giovo.
Un libro che ha voluto analizzare la Festa dell’Uva in maniera organica, con spirito critico e gli occhi di sei autori provenienti da ambiti tematici eterogenei, in modo da far emergere in maniera poliedrica i molti significati che si celano dietro alla Festa dell’uva.
Una pubblicazione che, come si è scoperto durante la serata, ha portato alla luce nuovi e intriganti aspetti della manifestazione più antica del Trentino dedicata all’uva e alla viticoltura.
Numerose le Istituzioni presenti che assieme a Cesare Pellegrini - Presidente della Pro Loco di Giovo e a Enrico Faes - Presidente Federazione Pro Loco hanno assistito all’iniziativa e contribuito a descrivere la specificità della Valle di Cembra e del Comune di Giovo, unici per il paesaggio e per le varietà vitivinicole di qualità che vi sono coltivate.
«Un’agricoltura eroica, dura come il porfido» afferma Patrizia Filippi- Vicepresidente della Comunità della Valle di Cembra.
 
Parlando proprio del vino e di un suo cruciale forzato assaggio in gioventù della grappa valligiana, Enrico Franco - Direttore del Corriere del Trentino ha introdotto con grande simpatia gli spettatori nel convegno.
«Se non conosci l’uva della Val di Cembra e i suoi prodotti non puoi capire la valle.» – ha ribadito.
La conferenza è quindi entrata nel vivo grazie all’analisi attenta di Andrea Petrella - Docente di Sociologia dell’Università di Trento - che ha spiegato i molteplici aspetti che giustificano e sorreggono l’esistenza della manifestazione, primo fra tutti la gratuità della stessa che deriva dalla forza e dalla tenacia dei volontari che l’hanno tramandata nel tempo facendola diventare «cosa tradizionale».
Alla base della scelta, ha spiegato, sta la volontà di stabilire una connessione con il passato e la «società del vino» ma anche la necessità di implementare una sorta di «terapia sociale» che vede per esempio nella domenicale sfilata dei carri allegorici un momento di coesione comunitaria e una fase, quasi un rituale iniziatico, di passaggio dei ragazzi alla vita adulta.
 

 
Numerose quindi le funzioni e i significati che si addensano e raccolgono nella Festa: Christian Arnoldi- Docente e autore del libro, analizzando più nel dettaglio la sfilata, sostiene come quest’ultima sia un «tratto culturale particolarmente vivo» e sottolinea come «la sfilata funziona perché serve alla comunità», un valore sociale che cresce con la comunità e vive con essa.
Inoltre, «la manifestazione è sintomatica perché riporta i sintomi dei cambiamenti sociali in atto», la festa dell’uva diventa in questo modo specchio e documento dell’esistere di una comunità e del suo evolversi.
Molto altro è stato detto tante ipotesi e spunti sono emersi dal convegno e hanno lasciato i molti ascoltatori pienamente soddisfatti e ancora più curiosi di leggere il libro e partecipare alla 60ª edizione della celebre manifestazione dedicata alla regina uva.
 
Il libro «Sessanta» sarà disponibile in vendita alla festa dell’uva di Verla di Giovo (22-23-24 Settembre 2017) in versione standard o in versione cofanetto, in edizione limitata a 60 pezzi accompagnato da una bottiglia di grappa dall’etichetta di design contemporaneo, sempre a sottolineare il contrasto permanente tra tradizione e futuro che tiene viva questa festa.
 
Link per saperne di più.

 

 
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