Anarchici a Trento: nuova occupazione, nuovo sgombero
Grande professionalità e senso di responsabilità delle forze dell'ordine
Gli anarchici che questa mattina
erano tornati a occupare abusivamente l'ex asilo di Via Manzoni,
dal quale erano stati sgomberati il 15 ottobre scorso, sono stati
nuovamente sloggiati.
Poco prima delle 10, dei giovani con il volto coperto da sciarpe e
fazzoletti hanno sfondato il portone dell'edificio, che era stato
murato, salendo poi sul tetto.
Polizia, Carabinieri, Vigili urbani e Vigili del fuoco sono
intervenuti sul posto. Il traffico è stato deviato e per
raggiungere via Brennero è stato necessario prendere complicate
deviazioni. Un po' tutta la città è stata bloccata per cinque ore
da 18 giovani, ma attorno a Via Manzoni i negozi, gli uffici e gli
esercizi non hanno potuto aprire l'attività.
I ragazzi che urlavano dal tetto ad altri che erano in strada si
vantavano di «aver tenuto in scacco la città», ma in realtà in
scacco si erano messi loro, perché era questione di tempo: prima o
poi avrebbero dovuto scendere dal tetto. Impossibile passare la
notte lassù.
E così è cominciata una lunga trattativa tra il capo della Mobile
dott. Giacomelli.
Dapprincipio c'è stato un contatto ravvicinato, dove è corsa
qualche parolaccia, qualche minaccia, qualche manata, un paio di
fermi. Ma poi Giacomelli ha saputo tenere sotto controllo la
situazione con pazienza e responsabilità. Ha posto lui le
condizioni della «resa» e pian piano è riuscito a farli scendere
uno per uno dalla scala dei pompieri, attorno alla quale avevano
prudentemente fatto mettere degli ammortizzatori da caduta.
Ma non si è fatto male nessuno. Sono scesi tutti, sono stati
identificati (in strada, come promesso) e sono stati lasciati
andare. Alcuni di costoro erano stati raggiunti da provvedimenti di
allontanamento già nel corso della prima occupazione, per cui è
probabile che avranno altri guai con la giustizia.
Un'operazione che si è svolta nel pieno controllo della situazione
e dei nervi anche se gli anarchici hanno più volte cercato di far
perdere la pazienza e intimidire le forze dell'ordine.
Qualcuno ha fatto riferimenti al '68, ma possiamo dire che eravamo
lontani anni luce da quello che è accaduto 40 anni fa. Allora
un'intera generazione era scesa in lotta nel Mondo Occidentale
contro quella che l'aveva preceduta. Ragazzi ventenni di tutte le
ideologie erano insieme, accomunati dall'unica voglia comune di
tagliare con l'assurda prima metà del XX Secolo.
Oggi, dei ragazzi hanno occupato un immobile che non era loro né
rappresentava alcun simbolo da combattere o da abbattere. Era solo
inutilizzato e per questo avevano trovato giusto
appropriarsene.
Poi, alla prova dei fatti, se la sono presa con la polizia perché
li ha sloggiati, invece che con le autorità politiche, che sono le
uniche in grado di dare risposte alle loro istanze.
Un po' come chi guarda il dito invece che la luna che il dito sta
indicando.
GdM
C'è stata una generale comprensione,
sia da parte dei titolari delle aziende che non hanno potuto
lavorare a causa dell'intervento, che da parte della gente della
strada che abbiamo ascoltato. |
Un'occupazione come quella di oggi,
con l'effrazione dell'ex asilo di San Martino e lancio di tegole
dal tetto sulla strada bloccando una via di comunicazione
nevralgica per la città, non l'avevamo mai vista prima di ora:
davvero "bravi" gli anarchici nel farsi beffe di chi lavora e di
vive pacificamente. Grazie a quest'ennesima "bravata" degli
anarchici la città ha patito enormi disagi. E' ora di dire basta a
questi giovanotti nulla facenti che non trovano di meglio di
rompere le scatole al prossimo con le loro strampalate e assurde
rivendicazioni destituite di ogni fondamento, ma che sono solo
fonti di disagio per la popolazione e per i lavoratori. |