I nostri amici a quattro zampe/ 12 – Di Fabrizio Tucciarone
Il gatto persiano è un animale ormai esclusivamente d'appartamento, caratteristico per il pelo lungo e il portamento aristocratico e flemmatico
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Il gatto persiano è un gatto domestico, originario dell’Asia Minore. I primi esemplari furono portati in Europa nel 1626 da Pietro Della Valle.
Alla razza fu dato il nome di gatto d’angora o, stranamente, gatto francese. Quando poi, successivamente, dall’Iran venne importata una varietà di gatti più piccoli e tarchiati e col pelo lungo, venne creata la razza persiana.
Il fascino del gatto persiano è dovuto soprattutto alla sua lunga e fluente pelliccia. Dall’aspetto aristocratico è indubbiamente il più ammirato nelle esposizioni feline.
Morfologicamente il suo corpo deve essere, utilizzando una parola inglese, cobby cioè compatto, massiccio su zampe corte e forti, con piedi larghi e rotondi.
Il suo tipico muso schiacciato, lo stop marcato, i suoi grandi occhi rotondi brillanti espressivi rendono il suo aspetto ancora più spettacolare.
È riconosciuto in circa duecento combinazioni di colori a seconda delle pezzature e dei disegni. Gli occhi invece possono essere arancio (il più intenso e brillante possibile), verdi, blu o impari (un occhio blu e uno arancio).
Dal carattere pacifico e affettuoso con tutti, il Persiano vive esclusivamente in appartamento e non necessita di grandi spazi, tanto che passa il suo tempo spostandosi con flemma da un morbido cuscino ad un comodo sofà.
Naturalmente, essendo un gatto a pelo lungo, è più probabile che soffra di problemi legati alla formazione di boli di pelo nello stomaco.
Questo fenomeno può essere ridotto grazie ad una alimentazione di buona qualità, una regolare spazzolatura, e riducendo lo stress del gatto in casa.
È una razza frutto della selezione dell’uomo, ma, poiché la tendenza è stata quella di allevare e creare gatti persiani con nasi eccessivamente schiacciati, spesso soffrono di problemi respiratori.
Più hanno il musetto schiacciato maggiori possono essere i problemi; i più comuni sono:
- parziale ostruzione dei condotti lacrimali che spesso macchiano il pelo sotto gli occhi, e se trascurato, questo problema potrebbe causare ferite sulla pelle.
- eccessive pieghe della pelle nel viso, a causa della conformazione anatomica: questo può predisporre il gatto persiano a infezioni batteriche della pelle o fungine e contribuire allo sviluppo di dermatite facciale idiopatica .
- narici stenotiche che possono causare problemi di respirazione, rendendoli più vulnerabili ai problemi connessi con le temperature calde o fredde.
- malocclusioni dentali;
Un’altra patologia rilevante in questa razza è la malattia del rene policistico (PKD): patologia molto frequente, colpisce infatti fino al 35% – 38% dei soggetti puri e dei loro incroci.
È indispensabile effettuare un test genetico per verificare se il proprio gatto ne è portatore. Tale soggetto andrebbe sterilizzato e tolto dalla riproduzione di ogni buon allevamento della razza, anche se si trattasse di un magnifico campione nelle expo.
La PKD si manifesta per mezzo di cisti piene di liquido nel parenchima renale. I sintomi sono generalmente quelli di una grave insufficienza renale che può anche essere asintomatica; i primi sintomi della malattia si manifestano di solito dopo i 6-7 anni di età.
Una efficace prevenzione prevede una rigida valutazione del pedigree, valutazioni ecografiche periodiche ed esami ematobiochimici e urinari.
Dott. Fabrizio Tucciarone
(Veterinario alla TrentoVet)
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