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Cartoline di Bruno Lucchi: Anna Tifu Tango Quartet

«Il Tango è il riassunto della vita come la lucertola è il riassunto del coccodrillo» (Paolo Conte)

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 Anna Tifu Tango Quartet  
18 Ottobre 2020
Auditorium Giovanni Arvedi
Museo del Violino
Cremona
 
Tango. Pianoforte. Contrabbasso. Bandoneon. Violino. Auditorium Arvedi.
Parte da qui la cartolina di oggi.
 
Preludio
 Tango  
Musica abitata dalla passione.
Malinconica. Ma tanto bella che mette nel cuore serenità.
Entra dentro senza ferire.
Senza arroganza.
Non stordisce. Non impone.
Parla di fatica. Come se ne portasse il peso nelle sue note.
Parla di vita in tonalità minore.
Da assaporare fino in fondo.
 
«Non esiste l'ultima nota
perché l'ultima nota che suona uno strumento
è la nota che inizia l'altro.»
 
 Pianoforte  
Nella tua eleganza in bianco e nero, vesti la musica di niente.
I tasti avorio ed ebano danzano su “scale argentine”, con un pizzico di jazz.
Con tanto di variazioni, smorfie e carezze orchestrate in tempo di due quarti,
Romeo Scaccia, il musicista, si nasconde sotto un cappello, per umiltà, forse.
La Musica è ciò che conta. Solo Lei.
 
Con estrema galanteria – Romeo - armonizza il tuo suono
per porgerlo al tuo compagno di scena:
Il Contrabbasso.
 
«Non esiste l'ultima nota
perché l'ultima nota che suona uno strumento
è la nota che inizia l'altro.»
 
 Contrabbasso  
Appendi sul leggio la tua malinconia e ti lasci andare.
Le tue quattro corde parallele intrecciano - sul palco - note di amicizia.
Batti il tempo come un gigante ma lo fai con infinita delicatezza. Senza foga.
Nel tuo celebrarti a voce bassa irridi il clamore esagerato dei tempi moderni.
La tua cassa armonica è in modalità: “universo sonoro basso”.
Il tuo suono si perde nello spazio a lungo.
Riempie generosamente il vuoto lasciato da strumenti amici.
Giovanni Chiaramonte, tuo fedele compagno musicale, ti sostiene.
Abbraccia le tue ampie forme.
Legge la partitura: linee nere rette, punteggiate da “macchie sonore”.
Piene. Vuote. Unite. Sole.
Le traduce in vibrazioni.
Fa cadere note a pioggia nella sala. Con discrezione.
 
Con estrema galanteria - Giovanni - armonizza la tua voce per donarla al tuo compagno di scena:
Il Bandoneon.
 
«Non esiste l'ultima nota
perché l'ultima nota che suona uno strumento
è la nota che inizia l'altro.»
 
 Bandoneon  
Posa i problemi sulla tua piccola custodia
e narrami le mille e una notte della tua Buenos Aires. Quella vera.
Fammi sentire la tua voce generata dalla brezza oceanica, nella baia di Rio de la Plata.
Quel suono magnetico carico di nostalgia.
Il respiro del tuo mantice porta per le vie del mondo il Tango.
È Musica capace di fare innamorare.
Stasera la vena felice del talentuoso Fabio Furia esibisce tutto il tuo patrimonio musicale.
Come canti bene le tue melodie, mio caro bandoneon!
 
Con estrema galanteria - Fabio - armonizza il tuo respiro per donarlo al tuo compagno di scena:
Il Violino.
 
«Non esiste l'ultima nota
perché l'ultima nota che suona uno strumento
è la nota che inizia l'altro.»
 
 Violino  
Gli aceri trentini - da cui sei generato -
e i cedri gialli dell'Alaska - che abitano questo spazio -
creano, insieme, un'acustica dal suono nitido. Pulito.
C'è bellezza da ascoltare.
 
Snelle e veloci dita ballano il tango sulla tua tastiera, con infinita leggerezza.
Anna Tifu, - la musa sarda-romena – fantasticando magistralmente su partiture, libera emozioni.
Le dispensa a dismisura in questo guscio di chiocciola sonoro:
l'Auditorium Giovani Arvedi di Cremona.
 
Lei, Anna, fa volare dalle tue corde fraseggi che fanno invidia all'arcobaleno.
Vibrati. Pizzicati. Accordi. Sforzati e impercettibili sibili che fuoriescono dall'archetto,
con tocco geniale, raccontano echi di storie lontane. Nel tempo e nello spazio.
Arte. Arte pura.
 
Applausi. Applausi. Bis. E ancora applausi.
Standing ovation.
E, poi, il silenzio di fine concerto che beve ogni nota.
 
«Non esiste l'ultima nota
perché l'ultima nota che suona uno strumento
è la nota che inizia l'altro.
E l'ultima nota di un concerto

non si esaurisce quando non vibra più nell'aria,
perché quella nota va a posarsi sul cuore di chi l'ha ascoltata
e se la porta con sé.»
 

(Ezio Bosso)
 
Concordiamo pienamente con Ezio.

Bruno Lucchi e Gianni Sicoli




























 Bruno Lucchi 
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