Cartoline di Bruno Lucchi: Portogruaro: «Contemplazione»
Il suo significato è osservare oltre le cose. Un verbo da rivalutare: genera stupore
Portogruaro, l'arte ed io: «Contemplazione»
24 Luglio 2020.
Non credo ai miei occhi!
Abituata a omeriche peregrinazioni tra musei, gallerie d'arte, dimore d'epoca, parchi, centri urbani d'Italia e d'Europa, non è stato facile - per una errante quale sono io - accettare questa sosta forzata di tre mesi. Soffro l'immobilità. Ho l'inquietudine di chi vuole sempre andare.
Non credo ai miei occhi! - dicevo.
In questa mattina di metà luglio,
la domanda che quotidianamente in queste settimane mi ponevo: «ma quando finirà?»,
ha finalmente avuto una risposta: OGGI!
Nel vociare di Bruno e Graziella c'è quell'allegria che soffia quando c'è aria di novità.
Di partenza.
Bruno - Bruno Lucchi - è un artista animato dalla curiosità di un bambino
e sulle spalle un lungo curriculum da scoprire in internet.
Sono una sua opera. Una delle innumerevoli opere fiorite dalle sue mani.
La «mole» di lavoro che ho addosso è nata qui, nel Molo 51 a Levico Terme.
Base di vita e di lavoro artistico del mio «creatore»
e luogo obbligato per me in questi tre mesi particolari per l'intero pianeta.
Graziella è sempre in movimento, come le onde del mare che abbraccia la sua terra: la Sardegna.
Da anni - per amore – Trentina.
Ama la correttezza e la pretende.
Io ho un carattere schivo, ma curioso.
Sono di poche parole, ma osservo molto.
Mi chiamo «Contemplazione».
Il suo significato è: osservare oltre le cose.
Osservare, verbo da rivalutare.
Verbo che genera stupore.
Corde. Stoffe di juta. Polietilene espanso. Polistirolo. Nastro adesivo.
Vengo avvolta con cura. Quasi fossi un fiore.
Sul furgone, tutt'intorno, coperte di lana mi offrono sicurezza.
Ora tutto è pronto.
Si parte.
Si riparte.
Non vedevo l'ora!
Lasciamo alle spalle le cime dei monti della Valsugana e i boschi rigogliosi dell'estate.
Incognita la meta ma non importa: “la destinazione è il viaggio”, diceva Bruce Chatwin.
All'arrivo, il panorama è disegnato da una dolce linea piatta.
Le montagne lontane. Sullo sfondo.
Il rumore delle onde è assente, ma l'odore di mare è nell'aria.
«Portogruaro», indica il cartello stradale.
Affisso ad un muro un manifesto pubblicitario recita:
«L'Arte ha un ruolo rilevante, soprattutto in periodi di crisi.»
Gli amministratori illuminati e il Sindaco di questa Città Veneta
hanno compreso bene che la Bellezza può contribuire a rasserenare cittadini e turisti.
Ecco così l'approvazione della Giunta Comunale di sposare l'idea di Boris Brollo,
Direttore della Galleria Comunale Ai Mulini,
di reinventare l'arredo urbano punteggiando strade e piazze
di opere d'arte moderne accanto ad architetture antiche.
Io faccio parte di questo importante progetto espositivo: «Parcours d'Art II».
Un percorso che parte dalla Galleria Comunale, con la mostra «Les Français d'Italie», con «mostri sacri» quali Arman e César, per poi proseguire attraverso il centro storico fino a raggiungere le periferie, con opere di scultori di estrazioni e stili diversi.
Vengo posizionata davanti al Palazzo del Municipio, nella piazza principale.
Con ossessiva meticolosità, Bruno, studia la posizione più idonea. Convincente.
L'artista deve sempre escogitare una posizione nuova
che sappia saper attrarre lo sguardo e di conseguenza il pensiero.
Dettaglio dopo dettaglio, l'opera si completa.
Oggi 25 Luglio 2020,
ha inizia il mio soggiorno in questa bella e accogliente città in cui,
dopo tre secoli, si respira ancora l'aria inebriante della “Serenissima”.
Eccomi pronta a sorprendere e a stimolare pensieri ai miei osservatori.
Così, almeno spero.
C'è subito chi mi guarda incuriosito.
Quattro anziani mi fissano inquieti. Colmi di stupore.
Parlano sottovoce tra loro, paurosi che io possa sentire il loro dire.
Una giovane ragazza, seduta a gambe incrociate,
dialoga confidenzialmente con il suo smartphone.
Non penso si sia accorta della mia presenza.
Dei ragazzini irrompono festanti da non so dove.
Si rincorrono, girandomi attorno.
Vedo due innamorati abbracciarsi, appoggiati ad una panchina.
Un gruppo di turisti stranieri a naso in su, si disperdono nella piazza.
Alcuni mi abbracciano per fissarmi nelle loro foto.
Un signore elegante passa veloce su un monopattino elettrico.
Si ferma poco più in là. Si è accorto di me. Del mio «stare».
Torna indietro. Mi si affianca. Fa un selfie smart, veloce.
Lo posta in rete e poi riparte.
Il mio «contemplare» - penso - viaggia per il mondo.
«Contemplo» curiosa la piazza. La sua identità.
È rimescolarsi di pensieri. Riflessioni.
«Contemplo» i volti, gli sguardi,
le espressioni della fronte e delle labbra,
così come le posture del corpo
a voler percepire l'opinione di chi mi osserva, e non.
L'Arte mira a cogliere il cuore di tutti.
Io ho il compito di essere il tramite tra l'artista che mi ha creato
e di colui/colei che mi viene ad osservare.
Sono una piccola dose di meraviglia quotidiana.
Di poesia.
5 Ottobre 2020.
Ho visto sorgere il sole per la settantaduesima volta.
Il mio soggiorno a Portogruaro è terminato.
È tempo di «arrivederci».
Il «marinaio» Bruno, con la sua Nikon a tracolla,
è arrivato per riportarmi di nuovo al mio approdo:
il Molo 51,
in attesa di una nuova ripartenza.
Grazie dell'ospitalità, Città del Lemene,
da tempo non mi sentivo così, a casa.
A presto. «Contemplazione».
La «cartolina» di oggi, finisce qua.
Un viaggio immaginario che spero abbia messo all'angolo,
per qualche minuto, il Covid
e mitigato i nostri giustificati timori.
Bruno Lucchi.
Bruno Lucchi Via Marconi,87 - 38056 Levico Terme – Trento info@brunolucchi.it +39 (0)461 707159 studio - +39 329. 8632737 www.brunolucchi.it https://www.facebook.com/Bruno-Lucchi-1758717671122775/ https://www.instagam.com/lucchibruno/ |
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