Cartoline di Bruno Lucchi: «Le cose belle non finiscono mai»

Mi sono lasciato irresistibilmente attrarre da una splendida giornata di sole. Ho esaudito il mio desiderio di evadere, con la mia Nikon

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 Le cose belle non finiscono mai  
 
«Vado a fare due passi» - mi dico.
Nasce così la Cartolina di oggi, da una felice intuizione.
 
L'autunno è, ormai, avanzato.
C'è scintillare di neve sulle cime lontane.
Batte il passo l'inverno.
Mi lascio irresistibilmente attrarre da una splendida giornata di sole.
Esaudisco il mio desiderio di evadere.
 
M'incammino.

Il sentiero è familiare.
Lascio alle spalle i toni grigi e sabbiosi della città.
Qualche passo e subito c'è bellezza da assaporare:
esili brusii e cinguettii coprono i rumori del mondo,
alcuni alberi già spogli del fogliame di due stagioni
e poi è un affollarsi di colori.
Lo sguardo abbraccia boschi fiammeggianti.
Cerco il luogo ideale per stare a tu per tu con questa vezzosa stagione.
 
L'autunno in Trentino è un paradiso di colori.
Di profumi. Di suoni. Di emozioni.

Mi siedo su una pietra con la mia Nikon.
Osservo.
Scatto.
Mi emoziono.
Da un lato, la montagna, sembra tutta arrugginita.
Dall'altra parte i colori, come onde, si inseguono, si sfiorano.
Pare giochino a impigliarsi fra loro.
Un racconto visivo che mi inebria.
 
Gradazioni di rossicci che sfumano nell'arancio per finire, all'orizzonte, nel giallo.
Davanti a questa perfomance naturale le mie preoccupazioni prendono una pausa.
 
Lo sguardo mi scivola fin dove la terra afferra il cielo, va oltre.
Penso a ciò che dice Ezio,
Ezio Bosso:

In un mondo «troppo tutto»,
una giornata di sole,
in un autunno inoltrato,
mi ha amichevolmente suggerito:
Fermati.
Guarda.
Fotografa.
Così ho fatto.
 
Lo show volge al termine.
Arrivano le luci smorzate del giorno.
Il sole dà ormai luce di tramonto.
Gli ultimi riverberi di fiamme in cielo
e sulle cime dei monti
mi dicono:
«È ora di tornare.»

Bruno Lucchi.