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Cartoline di Bruno Lucchi: Cimetière du Monastère de Cimiez

Vicino a Nizza sorge un piccolo ma bellissimo cimitero, un luogo davvero importante, con tombe che sono delle autentiche sculture

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I cimiteri monumentali mi affascinano da sempre, bellissima la visita al «Cimetière du Monastère de Cimiez» situato in una felice e particolare posizione che domina la città di Nizza.
Ci si arriva salendo al Belvedere del Castello, da dove si può godere di una fantastica vista sulla città e sui sette chilometri della Promenade des Anglais, il lungo mare di Nizza, l’attrazione panoramica più conosciuta e frequentata dai turisti.
La Promenade è il luogo per eccellenza di incontri, di passeggiate, di pattinaggio e di jogging, ma anche pista ciclabile della città, con vista sull’Hotel Negresco, il più importante e conosciuto albergo di Nizza.
 
Tanti gli amici, le mostre, i ricordi, gli incontri vissuti in questa città, che come sempre finivano intorno ad una tavola, davanti a piatti da non perdere: la celebre salade nicoise, il pan bagnat, la pissaladière e soprattutto la socca (farinata di ceci), ma non in grandi tavolate come in Italia, in Francia i tavolini sono piccolissimi, poco adatti a contenere il plateau royale con ostriche, crudité e ricci di mare, come al caffè de Turin, in piazza Garibaldi, parlo di questo locale di com'era quasi trent'anni fa, oggi purtroppo è diventato uno dei tanti locali per turisti.
 
Il Belvedere, come dice il nome, è il posto panoramico da non perdere, come la visita al piccolo ma bellissimo cimitero, un luogo davvero interessante, con tombe che sono delle autentiche sculture. Il cimitero, così come si presenta oggi, risale agli inizi dell’Ottocento, confina con il Monastero di Cimiez, fondato nel IX secolo dai monaci benedettini.

Questo piccolo cimitero con un’atmosfera quasi rarefatta, rilassante, ospita diverse e bellissime tombe, sculture ottocentesche del periodo della Belle Epoque, sepolture di personalità che hanno vissuto a Nizza; qui riposano due grandi maestri del XX Secolo, Henri Matisse e Raoul Dufy, assieme ad altre celebrità come Henri Martin du Gard, premio Nobel per la letteratura nel 1937.

Monumenti che riempiono di stupore i visitatori. Su una parete esterna sono onorati i nomi dei caduti delle due Grandi Guerre, anche dei caduti italiani.
 
È una visita che mi sento di consigliare, come pure la passeggiata nei vicoli della vecchia Nizza, con tante piccole gallerie e atelier di artisti, certamente meno vivace di quando la frequentavo negli anni Settanta, ma con ancora il fascino della Costa Azzurra autentica.

Bruno Lucchi.

























 Bruno Lucchi 
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