Cent'anni fa, 26 ottobre, Caporetto fece cadere il Governo
Paolo Boselli viene sostituito da Vittorio Emanuele Orlando – Al crollo del fronte si aggiunge il problema dell’ingovernabilità del Paese
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Il 26 ottobre 1917 passò nella confusione più totale. Cadorna non aveva un quadro reale della situazione e sperava che gli avvenimenti migliorassero… da soli. Perse 24 preziosissime ore prima di ordinare la ritirata.
L’unica notizia certa e pesante di quella mattina, abbiamo visto, era stata la sfiducia votata al governo dalla Camera. Una crisi nella crisi è devastante, ma va notata una cosa: il Regno d’Italia era un paese democratico. Dallo scoppio della guerra non erano state più aperte le camere degli Imperi centrali e della Russia, mentre in Italia si erano susseguiti più governi.
Paolo Boselli.
Proprio la vigilia dell’attacco di Caporetto il ministro dell’Interno Vittorio Emanuele Orlando aveva preso la parola per affermare il pieno appoggio del governo allo sforzo della guerra, «senza venir meno alle garanzie costituzionali».
Aveva parlato anche il ministro della Guerra, generale Giardino, filo cadorniano, pronunciando l’infausta promessa per cui «il suolo dell’Italia non sarà mai calpestato dal nemico».
Il dibattito alla Camera dei deputati italiani - convocata d’urgenza il 25 ottobre, alla luce delle gravi notizie che giungevano dal fronte - aveva assunto subito toni violenti. Gli interventisti non avevano più argomenti, se non l’idea improponibile di «militarizzare il paese».
Ovviamente i socialisti insorsero e inveirono contro Cadorna. Era da tempo che lo volevano sostituire e questa doveva essere la volta buona.
Vittorio Emanuele Orlando.
Al termine di una seduta convulsa e inconcludente, il presidente del Consiglio Paolo Boselli chiese il voto di fiducia. E la camera gliela negò: 314 deputati contrari a fronte di soli 96 a favore.
Il re Vittorio Emanuele III, una volta informato di persona Cadorna, dovette lasciare il fronte e recarsi d’urgenza a Roma, dove al Quirinale lo attendevano difficili consultazioni per la formazione del nuovo governo.
Il successivo 30 ottobre il Re incaricherà Vittorio Emanuele Orlando alla guida del Governo del paese, mentre la tragedia di Caporetto stava raggiungendo il culmine.
Ornando manterrà la carica fino al 23 giugno 1919.
G. de Mozzi
(Continua)
Si ringrazia Wikipedia per le foto che abbiamo utilizzato.
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