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Il 10 dicembre di 100 anni fa fu affondata la corazzata Wien

L’allora sottotenente di vascello Luigi Rizzo l’aveva silurata col suo Mas 9 nella rada di Trieste. Affondò in 5 minuti. Morirono 33 uomini dell'equipaggio

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La corazzata costiera Wien nel 1898.
 
Il 6 novembre 1917, la corazzata Wien bombardò la batteria costiera di Cortezzallo (alla foce del Piave), per sostenere la battaglia di sfondamento dalle armate Austro-Tedesche che era in corso dopo lo sfondamento di Caporetto.
La batteria costiera aveva risposto al fuoco colpendo più volte la corazzata, ma la minaccia della corazzata venne considerata reale e pericolosa al punto che il comando navale decise di neutralizzarla.
Il progetto era abbastanza semplice: due Mas avrebbero dovuto fare un’incursione nella rada di Trieste a affondare le corazzate Wien e Budapest, dove venivano tenute con il compito di difendere la costa dalmata settentrionale. La rada, ovviamente, era difesa da opportune ostruzioni anti sommergibile che venivano aperte e chiuse per il solo passaggio delle navi da guerra.
Venne incaricato all’esecuzione del piano l’allora sottotenente di vascello Luigi Rizzo
 
Rizzo era nacque a Milazzo l'8 ottobre 1887. Capitano di lungo corso nella Marina mercantile, il 17 marzo 1912 fu nominato sottotenente di vascello di complemento della Riserva navale.
Allo scoppio del primo conflitto mondiale, dal giugno 1915 alla fine del 1916 venne destinato alla difesa marittima di Grado dove, agli ordini del capitano di corvetta Filippo Camperio prima e del capitano di fregata Alfredo Dentice di Frasso poi, si distinse particolarmente, ottenendo anche una medaglia d'argento al valor militare.
Successivamente fu trasferito nella neonata squadriglia dei MAS, prendendo parte a varie missioni di guerra.
 

Il Mas N. 9 al suo rientro a Venezia.
 
La sera del 10 dicembre 1917 Rizzo partì al comando di una unità MAS composta da due motoscafi, il MAS 9 e il MAS 13 per attaccare le due navi austriache ancorate nel Vallone di Muggia.
I due MAS, trainati da altrettante torpediniere da Venezia fino al mezzo del golfo di Trieste, si portarono con i loro motori elettrici fino alla diga nord della baia.
Rizzo verificò che l'incursione non fosse stata notata, poi diede l’ordine di tagliare le ostruzioni che impedivano l'accesso alla baia.
Dopo due ore era stato tagliato anche l'ultimo dei cavi d'acciaio messi a diversi livelli sotto il livello dell'acqua e i due MAS entrarono nel varco creato.
 
Il MAS 9 puntò sulla SMS Wien, il MAS 13 sulla SMS Budapest. A 50 metri dalla sagoma della Wien Rizzo ordinò, senza essere stato notato dalle sentinelle austriache, il lancio dei siluri.
Contemporaneamente furono lanciati anche i siluri sulla Budapest dal MAS 13 ma, al contrario dei siluri del MAS 9 che centrarono in pieno la Wien, quelli del MAS 13 mancarono il bersaglio ed esplosero sulla banchina.
La SMS Wien affondò in soli cinque minuti dopo il suo siluramento portando con sé 33 uomini d'equipaggio.
Il comandante, il capitano di fregata Leopold Huber von Schebenhain si salvò.
 

Il Mas N. 13 al suo rientro a Venezia.
 
Rizzo fu insignito per l'azione con la Medaglia d'oro al valor militare e ottenne il passaggio in servizio permanente effettivo.
Ma la storia di Rizzo era solo agli inizi. Come vedremo alle varie ricorrenze dei cent’anni della Grande Guerra, partecipò con D’Annunzio alla cosiddetta «Beffa di Buccari», il 10 giugno 1918 al largo di Premuda attaccò e affondò la corazzata Szent István.
Volontario fiumano nel 1919, nel 1920 lasciò il servizio attivo con il grado di capitano di fregata.
Nel 1925 assunse la presidenza della Società di Navigazione Eolia di Messina, carica che manterrà fino al 1948.
Morì nel 1951.
 
Quanto alla corazzata Wien, nel 1925 vennero recuperati come pezzi di ricordo lo sperone di prua e il pezzo della poppa riportante il nome della corazzata. Il primo venne regalato a D'Annunzio per il suo Vittoriale, mentre il secondo è oggi conservato al Museo storico navale di Venezia.
Inoltre vennero recuperati altri pezzi come la fiancata colpita dai siluri ed alcuni frammenti murati poi nella diga foranea di Muggia che prese poi il nome di Rizzo.
La demolizione del relitto proseguì fino agli anni '50 quando, tra il 1953 e il 1955, fu utilizzato anche l'esplosivo per il recupero.
Oggi la SMS Wien giace ancora là dove è stata affondata. I suoi resti sono stati ritrovati nel 2008 a meno di mezzo miglio di distanza dalla Ferriera di Servola e a circa 20 metri di profondità.

G. de Mozzi


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