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Giovani in azione: Federico Bosio – Di Astrid Panizza

Dalla chitarra classica al jazz fusion: il primo cd del musicista e compositore Federico Bosio

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Federico Bosio - © MoniQue foto.

È uscito il 7 luglio scorso «Double Time», il disco d'esordio del ventinovenne Federico Bosio, compositore e chitarrista roveretano di talento.
Il titolo (in italiano «Doppio Tempo») ha in sé due significati.
Il primo è che, essendo nato durante il lockdown, vuole essere una sorta di dedica a quel tempo che è parso raddoppiato rispetto al solito.
Un periodo, d’altro canto, molto lungo che ha permesso a molti di noi di coltivare le proprie passioni con modalità mai capitate in passato, con intimità e senza affanni.
L’altro significato, invece, ci porta al jazz, dove «double time» è un termine tecnico che si usa per indicare che a un certo punto nel brano si comincia a suonare al doppio della velocità.
 

 
«In Double Time la base è jazz, ma vi sono anche influenze rock, a volte con brani più acustici e qualche tocco di musica classica, – ci spiega l’autore. – Possiamo dire che è una sorta di jazz fusion, con stili che hanno caratterizzato la mia intera vita musicale.
«I brani contenuti nel disco sono sette, realizzati assieme ad altri musicisti: Seby Burgio (piano, tastiere) e Valerio Vantaggio (batteria), in alcuni brani dalla voce di Clara Simonoviez, dal sax tenore di Michael Rosen, dal contrabbasso di Stefano Senni e dal basso elettrico di Pierpaolo Ranieri.
«Un gruppo allargato, con me alla chitarra – precisa Federico – con cui sto progettando un tour, sperando di poter partire già da questo autunno dato che al momento è ancora difficile suonare in pubblico a causa delle restrizioni imposte nel post-Covid. Noi siamo comunque pronti e fiduciosi di cominciare al più presto.»


Valerio Vantaggio.

Quando hai deciso di pubblicare un disco?
«È da tanto che volevo registrarlo, ma non avevo mai avuto il coraggio di scegliere dei brani a scapito di altri. Partendo da un numero quasi doppio di canzoni, scritte durante gli ultimi cinque anni, ho fatto infine una selezione che mi ha portato ad inciderne sette, quelle che ritenevo più riuscite e adatte alla pubblicazione.
«È il primo lavoro a mio nome e devo ammettere che senza il mio maestro di chitarra del CDM, [Centro Didattico Musica Teatro Danza – NdR] Lorenzo Frizzera, probabilmente i miei brani sarebbero ancora nel cassetto di casa mia.
«È lui che mi ha incoraggiato e spinto a prendere la decisione finale.»
 

Pierpaolo Ranieri.
 
Questi brani «raccontano» qualcosa, oppure ogni pezzo è a sé stante?
«In realtà essendo brani solo strumentali, non c'è un vero e proprio filo conduttore, né sono nati da qualche esperienza particolare. Mi piace ispirarmi a quello che diceva Stravinskij, ovvero al fatto che la musica è capace di esprimere niente altro che se stessa.
«Tutte le mie idee musicali, infatti, sono partite dalla musica, dal ritmo, dall'armonia, dove l'ispirazione viene dalla melodia. Quando scrivo una nota, già penso a quale mi piacerebbe sentire subito dopo in modo da comporre qualcosa che prima di tutto mi dia soddisfazione come ascoltatore, prima che come compositore.
«Di sicuro continuerò a comporre ancora. Mi piacerebbe pubblicare un secondo disco nei prossimi anni.»
 

Michael Rosen.

Da dove è partita la passione per la musica e per la chitarra?
«In famiglia ho sempre respirato aria di musica, in quanto i miei genitori sono insegnanti di pianoforte e mi hanno incoraggiato fin da piccolo a suonare uno strumento. Ho scelto la strada della chitarra classica quasi subito, verso gli otto anni quando, affascinato dalle canzoni dei Beatles, mi sono innamorato di questo strumento e, in un secondo momento, anche della chitarra elettrica.
«Fino alle superiori la musica per me era solo un hobby, ma con la scelta dell'Università, nel 2010, ho voluto puntare tutto sulla chitarra. Ho cominciato il Triennio di specializzazione professionale CDM che ho finito nel 2013 e poi mi sono specializzato sempre di più nello studio del Jazz presso la Siena Jazz University, dove ho frequentato il corso triennale e mi sono diplomato nel 2017.
«Durante i miei studi davo lezioni private e suonavo in giro, ma conciliavo il lavoro allo studio. Una volta finito il mio percorso di studi, però, ho cominciato a insegnare chitarra in maniera continuativa e tuttora mi esibisco in concerti pubblici.»
«Ora, con la pubblicazione del disco la mia vita musicale è stata completamente rivoluzionata costringendomi a mettermi in gioco. Però devo ammettere che la cosa mi è piaciuta e mi ha portato una soddisfazione incredibile che spero cresca sempre più nel tempo.»
 

Seby Burgio.
 
Per chi vuole scoprire di più di questo originale autore, il CD «Double Time» è già disponibile sia nei negozi di musica, sia online sul sito di Dodicilune Edizioni Discografiche (www.dodiciluneshop.it) .
 
Astrid Panizza - a.panizza@ladigetto.it
(Puntate precedenti)

Clara Simonoviez.

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