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Pojer & Sandri superstar – Di Giuseppe Casagrande

La Guida Veronelli ha premiato lo «Zero Infinito Perpetuo» (Solaris, Bronner e Johanniter) un vino macerato sulle bucce e maturato in botte con il sistema «solera»

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La Guida «I Vini di Veronelli» 2022 curata dal Seminario Permanente Luigi Veronelli ha premiato anche quest'anno con il più prestigioso dei riconoscimenti, il «Sole» radioso, simbolo di creatività, competenza e passione dei produttori italiani, le dieci etichette che «raccontano in forma di vino» il BelPaese.

Tra i dieci vini icona della Penisola figurano un Moscato passito della Val d'Aosta, un rosso del Monferrato, un Riesling dell'Oltrrepò Pavese, un Pinot Grigio del Collio, un Sangiovese della Maremma, un rosso di Serra Petrona, un Moscato secco delle Colline Pescaresi, un rosso dell'Etna, uno Zibibbo passito dell'isola di Ustica e, dulcis in fundo, lo Zero Infinito Perpetuo dell'azienda trentina Pojer & Sandri.
 

Lo Zero Infinito Perpetuo di Pojer & Sandri.
 
Trentino superstar anche per quanto riguarda la tipologia degli spumanti: premiato come miglior assaggio dell'anno il Trentodoc Extra Brut Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2010 delle Cantine Lunelli di Ravina di Trento.
L'Oscar di miglior vino bianco è stato assegnato, per la prima volta ad una etichetta del Sud: l’Irpinia Bianco Grande Cuvée Luigi Moio 2018 dell'azienda Quintodecimo (Mirabella Eclano, comune campano in provinciua di Avellino), vino ottenuto da varietà autoctone.

Per quanto riguarda la tipologia dei rosati, invece, si è imposto su tutti il Girofle Rosé Salento Negroamaro 2020 di Garofano Vigneti e Cantine (Copertino, Lecce), mentre la palma di miglior vino rosso è stata assegnata al Barolo Bussia Riserva Granbussia 2012 Poderi Aldo Conterno (Monforte d’Alba, Cuneo).
Infine, la Toscana si è aggiudicato l'Award di miglior vino dolce: il Petit Manseng Costa Toscana Passito 2018 di Terenzi (Scansano, Grosseto).
Un superbo vino da meditazione.
 

Nella foto: Matteo, Camilla. Alessandro e Marcello Lunelli (Cantine Ferrari, Ravina).
 
Ma torniamo allo Zero Infinito Perpetuo di Pojer & Sandri premiato con il «Sole» di Veronelli.
Il «Perpetuo» è un vino bianco bio da vendemmie tardive di uve (Solaris, Bronner, Johanniter) resistenti alle malattie fungine, un vino lungamente macerato sulle bucce e maturato in botte con il sistema solera.
«Fa parte – ha precisato Mario Pojer – del progetto Zero Infinito nato nel 2007 con l’intento di produrre un vino naturale senza l’aggiunta di prodotti esogeni, in particolare fungicidi e insetticidi in campagna e antiossidanti in cantina.
«Da uve stramature e con la tecnica siciliana perpetua solera. Abbiamo assemblato più annate (la prima 2009), la maturazione avviene in piccoli fusti di rovere precedentemente utilizzati per il nostro brandy. Con la tecnica georgiana delle macerazioni abbiamo estratto dalle bucce e soprattutto dai vinaccioli il tannino che è un antiossidante per eccellenza.»
 
La gamma della linea «Zero Infinito» (il Perpetuo, lo Zero Infinito bianco frizzante metodo ancestrale e il Cremisi rosato frizzante) nasce nel vigneto di Maso Rella a Grumes in Alta Val di Cembra a 900 metri sul livello del mare con esposizione Sud-Sudest in forte pendenza che beneficia di una ventilazione costante: al mattino i vigneti sono baciati dai venti della Val di Fiemme e Fassa, al pomeriggio dalla brezza dell’Òra del Garda. I vigneti (coltivati a guyot con il doppio archetto, 6.200 ceppi per ettaro) traggono nutrimento dalle rocce di origine vulcanica e dal tavolato porfirico atesino, ardesia e porfido.
 
 Ricorda lo Zibibbo di Pantelleria: miele, datteri, agrumi  
Lo Zero Infinito Perpetuo (tenore alcolico 16 gradi) si presenta nel calice con un bel colore ambrato, ramato e regala al naso profumi che ricordano lo Zibibbo di Pantelleria, il miele, i datteri, la frutta tropicale, gli agrumi (bergamotto e mandarino).
In bocca le sensazioni olfattive iniziali di questo nuovo gioiello firmato Pojer & Sandri acquistano freschezza e sapidità con una piacevole nota di pietra focaia.
Vino estremamente caliente possiede un corredo tannico importante che gli garantisce lunga vita (anche 30 anni... tappo permettendo).
 
 Il commosso ricordo di Francesco Arrigoni  
Le etichette della linea «Zero Infinito» sono state disegnate dall'artista trentino Rolando Trenti su suggerimento del critico enoico Francesco Arrigoni, prematuramente scomparso dieci anni fa.
«Dobbiamo a lui che era l'allievo prediletto di Veronelli – hanno confessato Mario Pojer e Fiorentino Sandri – e alla sua lungimiranza la scintilla che ha dato il via a questa nuova sfida. Durante una visita in cantina Arrigoni s’innamorò di alcune varietà resistenti e ci indicò la strada.
«Su un campione scrisse Zero con il simbolo dell’infinito quasi a voler indicare il vino del futuro. A lui dobbiamo non solo l’idea, ma anche il nome del progetto. Ci manca molto, in particolare non poterci confrontare con il suo straordinario palato.»

Per quanto riguarda gli abbinamenti lo Zero Infinito Perpetuo è un ottimo aperitivo da servire fresco, mentre a temperatura superiore si sposa magnificamente con antipasti, ostriche, bottarga e salmone affumicato.
È quanto mai indicato per accompagnare piatti di pesce (al forno in particolare), carni bianche, volatili (piccione, anatra) ed è una libidine con i formaggi freschi (capra), stagionati (Parmigiano Reggiano in primis) ed erborinati.
Lunga vita allo Zero Infinito Perpetuo.

In alto i calici. Prosit.
Giuseppe Casagrande - g.casagrande@ladigetto.it

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