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Düsseldorf, al via «ProWein» 2023 – Di Giuseppe Casagrande

Domenica 19 marzo sarà inaugurata la più importante fiera internazionale del vino con 6.000 espositori provenienti da 60 Paesi e 400 territori. Attesi migliaia di buyer

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Uno degli stand del padiglione fieristico di Düsseldorf.

In alto i calici. Domenica prossima 19 marzo prenderà il via a Düsseldorf «ProWein» 2023, unanimemente considerata come la più importante fiera internazionale del vino e porta d’accesso privilegiata per tutti i mercati europei, dai Paesi dell'Arco Alpino alla Scandinavia, passando per l’Europa Centrale e l’Europa dell’Est. Paesi nei quali il vino italiano vanta fatturati importanti ed in costante crescita.

Il Belgio, ad esempio, ha chiuso il 2022 a quota 238 milioni di euro (+8,9%), la Svizzera ha importato ben 426,3 milioni di euro di vino italiano (+2,7%), la Svezia è arrivata a quota 209,1 milioni di euro (+7,8%), mentre i Paesi Bassi valgono un giro d’affari di 239 milioni di euro, per non parlare della Gran Bretagna, terzo mercato di riferimento per il vino italiano con 811,5 milioni di euro di fatturato.

L’Europa comunitaria, nel suo complesso, vale esattamente la metà di tutto l’export di vino italiano: 3,9 miliardi di euro. Molti dei grandi buyer di questi Paesi saranno alla ProWein 2023.
 

La cantante australiana Kylie Minogue presenterà il Prosecco Rosé prodotto insieme a Zonin.
 
  L'Italia e il Trentino Alto Adige avranno un posto d'onore in fiera 
L’Italia, come sempre, avrà un posto d’onore in Fiera. È, infatti, il primo Paese esportatore sul mercato tedesco, capace di invertire la tendenza generale e crescere anche nel 2022, arrivando a 1,18 miliardi di euro (+4,9%), che vuol dire una quota di mercato del 37,7%.
Il Bel Paese del vino è primo anche per numero di presenze con 1.750 espositori, divisi in tre diversi padiglioni. Dal Trentino Alto Adige all’Etna, dalla Valtellina all'Abruzzo, dalle Langhe alla Toscana, da Bolgheri al Chianti Classico, dalla Maremma alla Sicilia, dal Nordest con la Doc interregionale delle Venezie al Meridione d'Italia. Da Nord a Sud, da Est a Ovest, il vino italiano sarà presente con tutti i suoi territori principali, le sue aziende di riferimento e le griffe più prestigiose.
 
  Protagoniste le bollicine di montagna Trentodoc e molte distillerie 
Il Trentino avrà uno spazio importante a Düsseldorf grazie alle bollicine Trentodoc in costante crescita e alle tipologie più prestigiose del panorama enoico provinciale.
I wine lovers prenderanno d'assalto gli stand della casa spumantistica Ferrari, di Albino Armani, di Endrizzi, di Livio Bruni, di Casata Monfort, della Cavit. Ed ancora: l'azienda San Rocco, Casa Girelli, Villa Corniole (Verla di Giovo), la Cantina Corvée di Lisignago, Ambre Wines di Mezzolombardo, oltre alle Distilleria Marzadro, Pisoni, Villa De Varda di Mezzolombardo, Torquadra di Ospedaletto.
 

Albino Armani presidente del Consorzio Vini Doc delle Venezie.
 
  Ospite d'onore Kylie Minogue: presenterà il Prosecco Rosé Zonin 
Quest'anno «ProWein» accoglierà ben 6.000 espositori da 60 Paesi e 400 territori, ma anche migliaia di buyer e professionisti del settore, da cui passa buona parte del commercio globale di vino in Germania e sui mercati di Nord ed Est Europa. Riflettori puntati sul business, certo, ma anche su un’ospite d’onore che non passerà di certo inosservata: Kylie Minogue, cantante e attrice australiana che, dopo aver venduto più di 90 milioni di dischi in carriera, ha pensato bene di fare altrettanto con il vino. Lunedì 20 marzo Kylie Minogue salirà su un palco diverso, quello della ProWein 2023, per presentare i suoi vini griffati «Kylie Minogue Wines», tra cui spicca il Prosecco Rosé prodotto insieme a Zonin che ha già conquistato il primato del Prosecco più venduto sul mercato del Regno Unito.
 
 Prologo il 18 marzo con i «Tre Bicchieri» del Gambero Rosso 
La «ProWein» avrà un suo prologo sabato 18 marzo con due appuntamenti da segnalare: il primo è quello con la tappa tedesca del «Tre Bicchieri Worldtour» del Gambero Rosso, con 160 produttori del Belpaese in un walk around tasting nella storica Rheinterrasse in Düsseldorf. Il secondo è quello con la Meininger’s International Wine Conference, che torna, per la prima volta dopo la pandemia, mettendo al centro della sua analisi il grande tema della sostenibilità a «From Production to Selling: Sustainability redefined», con esperti e player internazionali del mondo del vino, di scena all’Hotel Kö59. Stessa location anche per i Meininger Awards, i premi internazionali assegnati dal magazine tedesco a sei diverse categorie di professionisti del vino: National/International Wine Entrepreneur, Lifetime Achievement, Wine Family of the Year, Spirits Company of the Year e Jury’s Honorary Award).
 

La famiglia Lunelli in occasione dei festeggiamenti per i 120 anni della maison:
 
  Ampio spazio sarà dedicato al mondo dei vini biologici 
Tornando idealmente nei padiglioni della fiera, ampio spazio sarà dedicato alle tendenze più attuali, presentate sotto forma di trend show, spettacoli speciali e forum. Farà il suo debutto «World of Zero», spazio dedicato al tema degli «analcolici». Ed ancora un focus sul «mondo dei vini biologici», l’area del biologico che ospita «Organic World», e poi la mostra speciale «Packaging & Design».
Una vera e propria attrazione sarà lo show «Same but Different», protagonista il mondo delle bevande alcoliche artigianali, dalla birra al sidro. Nel programma figura poi la «Urban Gastronomy Lounge» by #asktoni & ProWein. Da segnalare anche le Masterclass di Toni Askitis, gastronomo, sommelier ed influencer e gli approfondimenti su «Marketing & Kommunikation», «Food Pairing» e «Welt der Gläser il mondo dei bicchieri». Ed ancora la «Champagne Lounge», con 120 maison e i due «Forum ProWein», dove le cantine presenteranno le loro ultime novità.
 

La cantina Endrizzi di San Michele all'Adige sarà presente in forze a Düsseldorf.
 
  Numerosi gli appuntamenti con focus sul rapporto tra vino e salute 
Tra gli appuntamenti da segnalare, gli approfondimenti sul mercato Usa. Domenica 19 marzo, alle 12, il seminario «Intro to supply chain management for the U.S. Market», firmato Usa Wine West, sulle basi del funzionamento della supply chain nel mercato Usa, dall’approvvigionamento al packaging. La Usa Wine West, quindi, curerà anche «U.S. Wine and Spirits Trends», un seminario sulle tendenze di consumo dei consumatori americani. Infine, il magazine Usa «Wine Enthusiast» dirige «U.S. Importer Panel: Forecasts & Trends for the American Palate». Lunedì 21 marzo alle 14, un panel su come i buyer dei grandi importatori di Oltreoceano selezionano i vini per i propri portafogli, seguendo sempre le tendenze di consumo. La nuova tasting director di «Wine Enthusiast», Anna Christina Cabrales dialogherà con tre importatori Usa.
 
Argomento sempre più centrale, ma anche complesso, è il rapporto tra vino e salute, al centro del dibattito Ue e della ProWein 2023, che farà da cornice, il 19 marzo alle 11, della presentazione del nuovo programma educativo internazionale di «Wine in Moderation» rivolto a tutti i professionisti della filiera del vino. A seguire, ci sarà quindi il talk «Low and no alcohol wines - new products, new customers» della Weincampus Neustadt (la prima università di Enologia e Viticoltura di Germania, fondata nel 2009), in cui verrà approfondita la tendenza dei vini analcolici e a ridotto contenuto alcolico, raccontando come le tecniche di vinificazione tradizionali possono migliorare la qualità dei prodotti.
 

La Distilleria Pisoni sarà presente a Düsseldorf con il patriarca Arrigo.
 
  Il dibattito sui vini naturali, sui vitigni Piwi e sulla sostenibilità 
Un’altra nicchia produttiva da tenere d’occhio, che ormai tanto nicchia non è più, è quella dei vini naturali, sotto la lente della Weincampus Neustadt il 20 marzo alle 14, nel talk «Natural Wines Is less more?», in cui si racconterà come naturalezza, pazienza nella produzione e dedizione al prodotto possano coniugarsi meravigliosamente negli aromi e nei sapori di un vino. Naturalità che vuol dire anche sostenibilità, al centro di «Pioneer Wines for a sustainable future», il 21 marzo alle 10, di nuovo a cura della Weincampus Neustadt, con un focus su come ridurre l’uso dei fungicidi coltivando vitigni resistenti ai funghi, quelli dei cosiddetti «Pioneer Wines».
 
Tra le curiosità da segnalare, il 19 marzo (ore 14), «Music in a Glass», di scena alla Urban Gastronomie Lounge, dove Toni Askitis, sommelier molto popolare in Germania, più hip-hop che pop, capace di coinvolgere, nelle sue degustazioni, giovani e appassionati di musica, abbinerà tre canzoni a tre vini di un vignaiolo, creando una sorta di musical enoico.
Il 20 marzo (ore 10), gli ultimi sviluppi dell’intelligenza artificiale e i traguardi dei «nasi digitali», che saranno presto in grado di rilevare i difetti subliminali del vino, riconoscere i terroir e raggruppare i vini in base alla loro origine, in «Digital Nose - Challenge your sensory skills».
 
Infine, in un’agenda ricchissima e tutta da sfogliare e scoprire, la presentazione del progetto «Wine Travel Awards», il 21 marzo (ore 16). Tantissime, come è facile immaginare, anche le degustazioni, su cui svetta, come accade da qualche anno, quella dedicata all’annata 2020 di Bordeaux, l’ultima in commercio, organizzata dall’Union des Grands Crus de Bordeaux, di scena il 20 marzo, vero fiore all’occhiello di ProWein 2023.
 

Alessandro, Stefano, Anna e il mastro distillatore Andrea Marzadro.
 
  Vive la France con i vini d'Alsazia, Borgogna, Bordeaux, Loira, Rodano 
Nutrita la presenza dei produttori da ogni angolo del mondo, a partire dai francesi, che dovrebbero superare quota 1.000, di cui oltre 500 riuniti nel «French Pavilion» dalle collettive regionali di Alsazia, Borgogna, Bordeaux, Loira, Valle del Rodano e tante altre. Fortemente simbolico il ritorno alla ProWein 2023 di dodici produttori dall’Ucraina, che testimoniano come, nonostante la guerra, la vita continui ad andare avanti, e l’uva a crescere, essere raccolta e trasformata in vino, da bere e da commercializzare.
 
Curiosa, inoltre, la presenza sempre più massiccia dei produttori britannici, la cui crescita è guidata da quel riscaldamento globale che, per molte produzioni del bacino del Mediterraneo, si sta rivelando a dir poco deleteria. Sette produttori, riuniti sotto il brand «Wines of Great Britain», per provare a dare ancora più stabilità alle vendite e alle esportazioni degli spumanti inglesi e gallesi, che ad oggi rappresentano il 4% di tutto il vino consumato in Gran Bretagna, e hanno raggiunto 30 mercati diversi nel mondo, con ritmi di crescita interessanti soprattutto in Norvegia, Giappone e Stati Uniti.

In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande - g.casagrande@ladigetto.it

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