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Riserva Lunelli: ieri, oggi, domani – Di Giuseppe Casagrande

Villa Margon ha ospitato la serata di presentazione del nuovo gioiello Ferrari: la Riserva Lunelli. Tre le annate in degustazione: il 2016, il 2015 e il 2009

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Bruno Lunelli davanti alla storica Enoteca di Largo Carducci a Trento.

In ogni grande famiglia del vino esiste un’etichetta che racconta la storia dell'azienda.
La famiglia Lunelli ha scelto di apporre la propria indelebile firma ad un esclusivo spumante metodo classico: la Riserva Lunelli. Un Trentodoc Blanc de Blancs che nasce da sole uve Chardonnay, raccolte nei vigneti di montagna di proprietà della ultracentenaria «maison» spumantistica trentina nelle aree più vocate della Denominazione.
Un gioiello che ha avuto la consacrazione ufficiale da «Decanter» che ha premiato la Riserva Lunelli con l'astronomico punteggio di 100/110. Un'eccellenza tra le bollicine italiane.
La singolarità di questa Riserva si deve ad una prima fermentazione effettuata in botti di rovere austriaco un unicum che definisce il carattere del Ferrari Riserva Lunelli per ricordare la famiglia Lunelli, il mitico Bruno Lunelli in primis, che ha raccolto l’eredità di Giulio Ferrari, dando il via a un’epopea che oggi continua nei volti di Marcello, Matteo, Camilla e Alessandro Lunelli.
 

Bruno Lunelli (al centro) festeggia con i figli Gino (a sinistra) e Mauro (a destra).
 
 Un omaggio al capostipite Bruno Lunelli, mitico pioniere della famiglia 
La Riserva Lunelli è l’unica etichetta che, nel novero della ricca collezione di bollicine targate Ferrari, riporta il nome della famiglia Lunelli e rimanda ad una pratica che rappresenta l'omaggio al capostipite della famiglia trentina: il pioniere Bruno Lunelli. Perpetuando le tecniche di un tempo, quella che affiora è l'anima moderna che guarda al futuro. Giustificato lo slogan della famiglia: ieri, oggi e domani.
Se, come ai tempi del pioniere Bruno Lunelli, il primo passaggio avviene in botti di rovere austriaco, successivamente l’attesa prevede il paziente affinamento sui lieviti al buio nei silenziosi sotterranei della storica casa spumantistica trentina per lunghissimi anni. Solo a questo punto, la famiglia Lunelli appone sull' etichetta il personalissimo sigillo a suggello di una creazione che parla di Chardonnay e di uve vendemmiate rigorosamente a mano, un grappolo alla volta, e che nel calice regalano ai wine lover tutta la loro spumeggiante eleganza.
 

La famiglia Lunelli in occasione dei festeggiamenti per i 120 della maison Ferrari.
 
 Il Ferrari Riserva Lunelli è nato con la prima vendemmia del 2002 
Il Ferrari Riserva Lunelli è nato con la prima vendemmia 2002. Gli artefici: Marcello Lunelli, direttore tecnico delle Cantine Ferrari, e lo «chef de cave» Ruben Larentis.
Oggi, a distanza di più di 20 anni, questa fantastica Riserva si presenta, assieme al Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, come il fiore all'occhiello della maison spumantistica trentina e diventa la bollicina ideale sulle tavole della grande ristorazione italiana e internazionale.
Un’armoniosa complessità e una personalità inconfondibile sono le caratteristiche che distinguono il Ferrari Riserva Lunelli, bollicina di montagna in cui l’elevazione in legno conferisce la perfetta simmetria tra corpo, intrigante ricchezza gustativa e morbidezza.
Una visione dell’eccezionale vocazione dei pendii del Trentino, che poi si traduce in profumi complessi e una struttura ampia che permettono una straordinaria versatilità negli abbinamenti, come ha dimostrato l’immersione nei sapori della cucina stellata di Edoardo Fumagalli di Locanda Margon in occasione della speciale esperienza di gusto andata in scena per l’edizione 2024 del Trentodoc Festival.
 

Lo chef della Locanda Margon Edoardo Fumagalli con il maitre Mototsugu Hayashi.
 
 Villa Margon, teatro della cena, vive da sempre un legame stretto col Ferrari Riserva 
Lunelli, contribuendo con le uve Chardonnay dai vigneti di proprietà che la circondano alla definizione dei tratti di un Trentodoc ideale scelta per accompagnare tutto il pasto
sulle tavole della grande ristorazione, grazie a una cremosa complessità che ben si abbina anche con sapori forti o gusti intensi.
 


 Ferrari Riserva Lunelli: a confronto le annate 2009, 2015 e 2016 
In occasione del Trentodoc Festival delle bolicine la cinquecentesca Villa Margon ha ospitato una «verticale» del Ferrari Riserva Lunelli. Tre le annate in degustazione: il 2016, il 2015 e il 2009. Un confronto emozionante. Tre volti della stessa iconica bottiglia, per altrettante anime che definiscono nel calice l’essenza di una Riserva Trentodoc pensata per una lunga e affascinante evoluzione nel tempo.
 

 
 L'annata 2016: il bouquet elegante con una struttura dal sorso infinito 
Si inizia dal millesimo più giovane, il 2016, un'annata che racconta le differenti nuance di un bouquet che si delinea all’olfatto in un susseguirsi di ricordi: al primo accenno fumé seguono sentori di tabacco, creme brulè e vaniglia. E successivamente fanno capolino le note di albicocca matura con un finale connotato da gelsomino e mango.
La ricercatezza di una fine bollicina s’illumina risaltando su uno sfondo intensamente dorato, per un vino di grande struttura, che si connota per la dinamicità di un sorso che lo porta a prolungarsi all’infinito.
 

 
 L'annata 2015: la danza delle bollicine, fragranti, avvolgenti e cremose 
La fragranza, elegante e persistente, tratteggia, invece, l’annata 2015, le cui raffinate bollicine danzano nel calice incorniciate tra i contorni di uno scenario dalle tinte color oro brillante. Al naso ricchezza e complessità regalano fragranze fruttate e deliziose note di mandorla tostata con un accenno di liquirizia. Lentamente emergono poi delicate tonalità di caffè che coronano un bouquet a cui fa seguito un sorso equilibrato, avvolgente, cremoso e instancabile, esaltato dal finale che richiama note speziate e di pasticceria dolce, concludendosi in una lunga scia gustativa piacevole e appagante.
 

 
 L'annata 2009: dalla frutta matura alle spezie, un'esperienza eterea 
Chiusura trionfale con l’annata 2009, intensa e avvolgente dal profilo variegato che in prima battuta richiama la frutta gialla matura, la papaya, le spezie, la polvere di caffè e il croccante di mandorle. Poi, l’ossigenazione regala con l’incedere dei minuti note di crème brûlé ed un lieve ricordo di erbe aromatiche.
Il finissimo perlage su un fondale giallo dorato anticipano l’assaggio che si apre con tonalità rotonde, strutturate ed estremamente equilibrate. Gran finale che rimanda ai ricordi tostati e fruttati iniziali e persistono piacevolmente, prolungando l’eterea esperienza vissuta attraverso il calice.
 

 
 Il menù della cena con le creazioni di Edoardo Fumagalli di Locanda Margon 
Ecco il menu che ha noblitato la degustazione delle tre etichette Ferrari Riserva Lunelli creato per l'occasione da Edoardo Fumagalli, chef stellato di Locanda Margon. In apertura
lampone di robiola, miele d’acacia Thun e cassis. Nuvola di Trentingrana e topinambur. A seguire la frolla salata con crema di carota e zenzero. Quindi «Insalita» di montagna, storia di un raccolto dal torrente Arione al giardino botanico alpino delle Viote.
Come primo piatto non poteva mancare un risotto: in questo caso il risotto al mosto d’uva Chardonnay, latte di capra di Maso Margon, erbe raccolte e polvere di bucce d’uva. E come secondo la trota marmorata, velo di foglia di vite, cipollotto di vigna farcito ai finferli delle Giudicarie e salsa al Trentodoc. Dulcis in fundo il cremoso al cioccolato delle Dolomiti, uva marinata al Trentodoc e spuma di sugolo. Chapeau.

In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande - g.casagrande@ladigetto.it


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