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Autunno, prepariamo la cotica erbosa – Di Davide Brugna

Il periodo autunnale è la stagione ideale per la nuova semina perché le erbe infestanti cominciano lentamente a deperire

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Prato di festuca arundinacea.
 
Eccoci a noi con il consueto appuntamento sul mondo del verde.
Oggi voglio riprendere in mano un discorso già iniziato nel mese di marzo, quello sul prato.
Facciamo questo richiamo poiché è giunto il momento di rimetterci mano per chi volesse ripristinare o rifare completamente il tappeto erboso in vista dell’inverno.
Il periodo autunnale, come molti non sanno, è la stagione ideale per la semina visto che la maggior parte delle erbe infestanti cominciano lentamente a deperire e quindi non sono un'eccessiva minaccia alla nostra erbetta.
Tutta l'erbaccia che abbiamo visto spuntare rigogliosa nei mesi estivi inizierà a cambiare colore e deperire, questo perché è una macroterma, quindi ha il suo sviluppo massimo nei mesi caldi per poi morire con i primi freddi.
Ricostituendo il nostro tappeto erboso in autunno riusciremo ad avere per inizio estate prossima una trama abbastanza fitta della nostra erba che renderà difficoltoso l'instaurarsi delle erbacce.
 
Vediamo il caso che non si voglia rifare tutto il prato…
Se vediamo che l'erba è rada possiamo fare delle semplici operazioni per riportarlo all’antico splendore.
Prima di tutto dobbiamo pulire il tappeto erboso dalle erbacce estive e dai residui di secco dati dal taglio dell'erba o dalla morte degli steli.
Per questa operazione sarebbe molto utile avere un arieggiatore o un verticutter. Questi macchinari si differenziano poiché il primo crea dei fori nel terreno dove le radici successivamente si svilupperanno, il secondo ha un'azione di taglio superficiale del feltro.
Entrambi eliminano i residui vegetali, se i macchinari sono professionali presentano un cestello per la raccolta del secco.
Se non disponessimo di questi possiamo rimuovere i residui vegetali anche con un rastrello a denti mobili.
 

Prato di Lolium perenne.
 
Ci sono dei casi nei quali la presenza di infestanti è esagerata, per i quali consiglio di effettuare un diserbo selettivo cosicché ciò che rimane sia solo ciò che voglio.
Una volta pulito il prato riusciremo a vedere se sono presenti delle buche, in tal caso le copriamo con del terriccio per tappeti erbosi, successivamente ne distribuiremo poco poco anche su tutta la superficie del prato, questo serve a creare una base d'appoggio per il seme.
Adesso siamo al momento della semina e - mi raccomando - quando fate (o fate fare a un professionista) il vostro prato, domandate sempre l'etichetta del miscuglio usato, non vorremo mica avere mille tonalità di verde!
Una volta distribuita la semente si passerà alla copertura con del terriccio, non troppo se no risulta difficile la germinazione e alla successiva concimazione.
Ricordarsi di distribuire abbondante acqua nei successivi giorni poiché assieme a luce e temperatura è responsabile della germinazione del seme.
 
Come scelgo la semente da utilizzare? Sul mercato abbiamo tantissimi miscugli, tendenzialmente sull'etichetta troviamo spesso Lolium perenne, Poa pratensis e Festuca arundinacea o rubra.
La mia preferita è la Festuca arundinacea, è abbastanza lenta a germinare, anche venti giorni, ma creerà un manto erboso molto fitto e con un'elevatissima resistenza al calpestio, anche se devo dire che esteticamente il prato più bello, per colore e spessore della lamina fogliare, è quello formato da Lolium perenne e Poa pratensis, però non è così resistente e bisognerà controllarlo più spesso rispetto alla Festuca.
Come nella scelta delle piante anche in questo caso ci sono qualità e qualità, la ricerca nel mondo delle sementi da tappeto erboso è sempre in continuo movimento.
Un prezzo indicativo deve essere di almeno 9 euro per una confezione da chilo di semente, al di sotto dubito che riescano a fornire varietà nuove e performanti.
 
Come sempre scegliete la qualità dei floricoltori trentini (AFLOVIT), la lista dei vivai e garden associati è disponibile su internet.
Buon lavoro,
 
Brugna dott. Davide – d.brugna@ladigetto.it
(Puntate precedenti)

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