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Inizia il periodo dei bulbi – Di Davide Brugna

Le bulbose fanno parte delle piante più facili da coltivare, facili da piantare e da riuscire, come i tulipani e i narcisi

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Finalmente qualcosa si muove, qua e là vediamo i primi fiori oltre alle primule, direi che è un buon segno e che stiamo finalmente uscendo dall'inverno.
Come l'anno scorso, questo periodo è il momento dei bulbi!
Prima di tutto dobbiamo subito metterci in testa che il termine bulbo è sbagliato se prendiamo in considerazione tutto questo mondo, il termine esatto è geofite, cioè piante che presentano gemme su organi di riserva sotterranei.
Vedremo che questi organi di riserva, nei quali ci sono dentro anche i bulbi, sono delle strutture con lo scopo di accumulare riserve nutritive ed acqua per assicurare la sopravvivenza delle piante a condizioni avverse durante il ciclo vegetativo della pianta, il loro secondo obbiettivo è quello di propagare la specie, su questo discorso ci entreremo in merito più tardi…
 
Cominciamo ad entrare nello specifico, partendo subito con l'organo di riserva sotterraneo chiamato bulbo. I bulbi presentano una modificazione delle foglie che formano delle scaglie spesse e carnose: tutte queste dipartono da una base chiamata disco basale; da quest'ultimo si formeranno anche le radici.
L'esempio più classico è la cipolla, la prossima volta che la utilizzerete fate caso alla morfologia e capirete benissimo quello che abbiamo appena detto.
I bulbi possono presentare anche delle scaglie modificate atte alla protezione di quelle interne, facendo in modo che non ci sia disidratazione, questo prende il nome di tunica, quindi possiamo avere bulbi tunicati come la cipolla, il tulipano, il narciso e non tunicati come il giglio e la fritillaria.
 

 
Nel caso del giglio abbiamo una particolarità in più, le scaglie non sono tutte bene unite tra di loro come la cipolla, ma sono indipendenti l'una dall'altra e prendono il nome di squame, quindi attenzione, bisogna star abbastanza attenti a maneggiarle per non rovinarle.
Vediamo un attimo il loro ciclo vegetativo, ma prima di tutto li suddividiamo in base al periodo di fioritura.
I bulbi a fioritura primaverile come il tulipano e i narcisi impiegano un anno ad accrescere dei bulbetti che si formano dalle gemme che troviamo tra le scaglie, questi per essere in grado di fiorire devono raggiungere una certa dimensione che varia da specie a specie.
Se verrà raggiunto il diametro sufficiente alla fioritura si avranno i fiori, in caso contrario solo foglie; quando le foglie cominceranno a seccarsi si avrà l'entrata in dormienza del bulbo, praticamente la pianta smette di far qualsiasi cosa, si blocca.
 

 
Questa fase comincia con l'arrivo delle temperature fredde e finisce con l'arrivo di temperature più miti; come avete intuito queste fasi e quindi di conseguenza la fioritura può essere abilmente manovrata dall'uomo giocando con il termostato!
I bulbi a fioritura estiva come il giglio hanno qualcosa di differente…
Prima della fioritura, all'interno del bulbo madre si ha lo sviluppo di più bulbi figli che durante la primavera producono nuove scaglie, queste si ingrosseranno esclusivamente dopo la fioritura del bulbo madre; le radici persistenti si formeranno durante l'autunno favorite da temperature tiepide.
Come bulbo invernale ricordiamo l'hippeastrum, questo è di origine tropicale ed il suo ciclo vitale viene scandito dall'alternanza di secco umido piuttosto che dalla temperatura.
 

 
Da fine inverno all'estate questo produrrà foglie per entrare in dormienza con l'autunno; durante questo periodo gli apici vegetativi più vecchi iniziano a diventare dei possibili fiori e solo dopo un periodo di asciutto che può essere di circa due o tre mesi si avrà l'allungamento dell'infiorescenza e la fioritura.
Prossima settimana continuiamo con il discorso e vediamo come si possono moltiplicare i bulbi e tutte le altre geofite.
Come sempre scegliete la qualità dei floricoltori trentini (AFLOVIT), la lista dei vivai e garden associati è disponibile su internet.
Buon lavoro.
 
Brugna dott. Davide – d.brugna@ladigetto.it
(Puntate precedenti)


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