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1° esempio di teleriabilitazione domiciliare – Di Nadia Clementi

Terapia riabilitativa a distanza grazie al progetto «Kari4Covid19»: ne parliamo con il dottor David Tacconi

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È stato presentato lo scorso 9 ottobre a Trento presso la sala conferenze di Fondazione Caritro il progetto «Kari4Covid-19», primo esempio di utilizzo di una tecnologia certificata finalizzata alla riabilitazione a distanza.
Un portale in cui i pazienti possono incontrare gli specialisti della riabilitazione e programmare delle sedute a distanza o digitali.
Una soluzione innovativa molto utile anche per il lento percorso di recupero fisico dei pazienti colpiti da Covid-19.
 
Il progetto è stato finanziato dalla Fondazione Valorizzazione Ricerca Trentina e da Euleria, una startup con sede a Trento all'interno del Polo Tecnologico, incubata da Bio4Dreams, che nasce con l’obiettivo di aiutare i professionisti nel campo del movimento a seguire al meglio i propri pazienti, anche da remoto.
Nel tempo, Euleria ha ideato e disegnato due strumenti diversi, uno per le sedute in loco presso il proprio centro di fisioterapia «Euleria-Riablo» e un altro per la riabilitazione da remoto «Euleria-Kari».
A questi due prodotti è stato, in seguito, affiancato un servizio online per la riabilitazione a domicilio «Euleria-Telerehab» che raggiunge direttamente il paziente e gli garantisce l’assistenza costante di un esperto.
 
Il progetto tecnico di Euleria è reso possibile grazie alla tecnologia dei sensori inerziali che consentono di misurare con una precisione del decimo di grado i movimenti eseguiti dal paziente.
I dati registrati dai sensori vengono elaborati dal software e forniti in tempo reale al paziente sotto forma di videogioco.
 Il software dedicato consente poi di elaborare i risultati e fornire informazioni precise e dettagliate al professionista.
Le sedute di telerehab in presenza e da remoto consentono a professionisti, centri e cliniche riabilitative di velocizzare il processo di digitalizzazione e allo stesso tempo di estendere il proprio bacino di utenza a tutto il territorio nazionale.
 
I protagonisti del progetto sono stati 50 pazienti di ATSM Centro Franca Martini che, tra luglio e agosto 2020, hanno seguito un percorso di teleriabilitazione domiciliare utilizzando Kari, il dispositivo per la riabilitazione da remoto concepito da Euleria.
Per saperne di più abbiamo incontrato David Tacconi, ricercatore, laureato in ingegneria delle telecomunicazioni, che ci ha spiegato con professionalità e competenza i prodotti di questa start up nata cinque anni fa da una sua idea di curare con la fisioterapia a domicilio.
 

 
Dottor Tacconi, com’è nata l’idea di realizzare il progetto «Kari4Covid-19»?
«Kari4Covid-19» è nato da una domanda: È possibile continuare la riabilitazione a distanza in modo semplice ed efficace, se il distanziamento sociale impone a pazienti fragili di restare a casa?
«Secondo noi di Euleria, la risposta è sì. Abbiamo quindi configurato Kari, il nostro dispositivo per la teleriabilitazione, e lo abbiamo consegnato a 5, 25 e infine 50 pazienti, direttamente a casa mediante gli operatori di A.T.S.M. Centro Franca Martini di Trento.
«Di seguito, Euleria ha monitorato l’utilizzo di Kari, garantendo l’assistenza tecnica e realizzando customizzazioni specifiche.»
 
Che cos’è il dispositivo Kari? È un prodotto accessibile a tutti?
«Kari è un dispositivo medico certificato CE classe 1/m composto da un sensore inerziale indossabile e una app dedicata che guida il paziente attraverso un programma di riabilitazione e di esercizio-terapia personalizzato.
«Il sistema è altamente innovativo, di estrema portabilità e semplicità di utilizzo sia per il paziente che per il professionista. Grazie alla sua interfaccia intuitiva, Kari è accessibile a chiunque, non servono competenze tecniche per usarlo: supporta il paziente durante l’esecuzione degli esercizi sia in clinica che a casa, aiutando i professionisti a mantenere alta la motivazione e il contatto quando i pazienti sono lontani.
«Tramite una web app con accesso personale, il professionista può creare programmi di lavoro personalizzati, assegnarli ai propri pazienti e monitorare risultati e progressi degli esercizi svolti, anche a domicilio.»
 

 
Per quale tipo di paziente è indicata la riabilitazione a domicilio?
«La riabilitazione a domicilio non è necessariamente indicata per i pazienti più gravi, per i quali esistono strutture e organizzazioni che portano a casa del paziente un vero e proprio ospedale a domicilio; piuttosto, la riabilitazione domiciliare è indicata per tutti quei casi più semplici e leggeri, come nel post-operatorio di interventi di protesi di anca o ginocchio, oppure per i soggetti interessati da patologie croniche che seguono un piano terapeutico costante nel tempo.»
 
In che cosa consiste la «fisioterapia a distanza»?
«In un percorso canonico di fisioterapia a distanza accade che, a seguito di un infortunio o un intervento chirurgico, il paziente riceve dal terapista un set di esercizi mirati da svolgere a casa, finalizzato a favorire il recupero.
«Questi esercizi sono solitamente specifici per determinati gruppi muscolari o articolazioni, ma non sono supervisionati.
«Nel percorso di teleriabilitazione domiciliare a distanza, invece, il paziente svolge gli esercizi dietro il monitoraggio di un software che ne traccia i risultati, i quali vengono poi valutati dal terapista in un secondo momento.»
 
Ci può fare un caso concreto di come si conduce la riabilitazione a distanza? Potrebbe dare qualche consiglio in merito?
«Un caso concreto recente ci viene offerto proprio dal recente progetto Kari4Covid19: Una volta attivato il dispositivo a domicilio e formato i pazienti, i fisioterapisti hanno pianificato il lavoro riabilitativo per ogni paziente via web, assegnando loro un set di esercizi specifici scegliendo tra oltre 150 esercizi disponibili.
«Di seguito, i pazienti hanno completato giorno dopo giorno la sequenza di esercizi assegnata, stabilendo con il terapista call periodiche di monitoraggio dei risultati ed eventuale riassetto della prescrizione.
«Tutti i dati rimangono disponibili in cloud, da dove possono facilmente essere integrati con i più comuni sistemi di cartella clinica elettronica regionali.»
 

 
Quali i vantaggi e quali gli svantaggi?
«VANTAGGI: Utilizzare un software per eseguire la teleriabilitazione domiciliare consente di ovviare alla mancata aderenza ai programmi tradizionali di riabilitazione a distanza, che numerosi studi suggeriscono essere compresa tra il 30% e il 50%, con conseguenti scarsi risultati clinici e assenza di monitoraggio tecnico delle performance.
«SVANTAGGI: dotare un paziente e il suo terapista della strumentazione tecnica associata al software (tablet, sensore, eventuali attrezzi come pesi e gonfiabili) richiede un’infrastruttura e il supporto di associazioni e soggetti che devono essere giustamente retribuiti e a loro volta formati.»
 
Quali prospettive future vede nella teleriabilitazione, dopo l’emergenza COVID-19?
«I fisioterapisti coinvolti nei nostri progetti, durante il primo lockdown, hanno definito Kari “una tecnologia necessaria per l'oggi e non per il domani”.
«Grazie al loro supporto, molti dei pazienti che l'hanno sperimentata hanno deciso di continuare anche una volta finita l’emergenza; di conseguenza, noi abbiamo continuato a lavorare per migliorarla, aggiungendo nuovi set di esercizi, implementazioni tecniche come la videocall integrata e i comandi vocali.»
 

 
La riabilitazione a domicilio sarà la terapia del futuro?
«Sì, decisamente. Il telerehab domiciliare apre nuovi scenari nel contesto della telemedicina, introducendo nel presente un qualcosa che si pensava “confinato” all'avvenire.
«Questa considerazione ci viene dall’analisi dei numeri stessi di Kari:
150k+ Esercizi eseguiti ad oggi
15k+ Valutazioni fisioterapiche erogate
12.000+ Pazienti utilizzatori»
 
Quali sono stati i risultati ottenuti dai 50 pazienti di ATSM che hanno seguito il percorso di tele riabilitazione domiciliare utilizzando Kari?
«Nell’ambito del progetto Kari4Covid abbiamo esaminato* i dati di 45 dei 50 pazienti coinvolti:
●    21 maschi
●    24 femmine
●    33% nella fascia di età 35-54
●    42% 65+
●    18% 55-64
●    8% 18-34
«Il sistema Kari ha ottenuto un punteggio medio di usabilità SUS da parte dei pazienti di 65.55 (SD 22.35),
che si colloca su un livello di usabilità considerato OK sulla base di tutte le ricerche pubblicate utilizzando il SUS e su una scala di valutazione degli aggettivi.
«I pazienti hanno trovato utile usare KARI per la loro fisioterapia, con un punteggio medio di 7.04 su scala 0-10 (10=Estremamente utile).»
*Dati di Fondazione FBK.
 
Nadia Clementi – n.clementi@ladigetto.it
https://euleria.it/ - https://euleria.it/kari-casa/ - david@euleria.it - chiara@euleria.it
Kari4Covid-19

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