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Infertilità di coppia cosa fare? – Di Nadia Clementi

Ne parliamo con la dottoressa Manuela Cattoi del Centro Sanitario Trento

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Per infertilità di coppia si intende il mancato concepimento dopo 12 mesi di rapporti sessuali mirati e non protetti.
Le cause sono numerose e di diversa natura.
Per alcune di esse, si può intervenire con diagnosi tempestive, cure farmacologiche e terapie adeguate, ma anche e, soprattutto, con la prevenzione e l’informazione, per altre invece è necessario ricorrere alla procreazione medicalmente assistita.
La profonda modificazione culturale degli ultimi cinquanta anni ha fatto sì che il mancato concepimento sia un problema sempre più crescente, anche alla luce della realtà di fatto che le donne tendono sempre più a posticipare l’età della loro gravidanza.
È importante infatti ricordare che oltre i 35 anni il potenziale riproduttivo femminile tende a diminuire in maniera significativa.
 
Un primo calo, anche se graduale, avviene già intorno ai 32 anni.
C’è, tuttavia, anche un ulteriore fattore su cui riflettere e cioè l’aumento dei casi di infertilità maschile che oggi si attesta intorno al 40%.
Quello dell’infertilità di coppia è un problema legato anche agli stili e alle abitudini di vita, circostanza che incide sugli equilibri riproduttivi della coppia.
Molto spesso purtroppo le coppie giungono troppo tardi ai centri di una procreazione medicalmente assistita (PMA), quando ormai il fattore tempo incide in maniera del tutto negativa sulle percentuali di successo.
Fondamentale è quindi un adeguato e precoce inquadramento del problema, con eventuale tempestivo invio ai centri di riferimento specializzati.
Noi per saperne di più abbiamo intervistato la dottoressa Manuela Cattoi laureata in Ginecologia e Ostetricia esperta in Fisiopatologia della Riproduzione Umana.
Dopo una lunga esperienza professionale presso il Centro di Procreazione Assistita di Arco dal 1° settembre 2020 collabora con il CST di Rovereto, Trento e Mezzolombardo.

 Chi è la dottoressa Manuela Cattoi  
Dott.ssa Manuela Cattoi è nata a Trento il 02.06.1980.
13.03.2007 Università degli Studi di Parma: Diploma di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia. 110/110.
06.08.2007-oggi: Iscrizione all’Ordine dei Medici Chirurghi di Trento.
27.11.2013 Università degli Studi di Verona: Diploma di Specializzazione in Ginecologia, Ostetricia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana. 70/70 e lode.
15.10.2014-30.05.2015 Centro Provinciale per la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) di Arco: Medico frequentatore volontario.
01.04.2015-31.07.2016 Centro PMA di Arco, Poliambulatori di Lavis e Cembra: Medico Convenzionato-Specialista Ambulatoriale in Ginecologia e Ostetricia.
01.08.2016-30.08.2020 Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia, Centro PMA, Ospedale Civile di Arco: Dirigente Medico, referente per la Preservazione della fertilità in pazienti che debbano sottoporsi a terapie potenzialmente lesive della fertilità stessa/social freezing. Referente per l’Ambulatorio della Poliabortività.
01.09.2020-oggi Centro Sanitario Trento, sede di Trento, Rovereto e Mezzolombardo: Medico Specialista in Ginecologia Ostetricia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana.
L’attività clinica si è concentrata sulla Fisiopatologia della Riproduzione Umana, Procreazione Medicalmente Assistita e Preservazione della fertilità, Endocrinologia Ginecologica, Ecografia Ginecologica con conseguimento della certificazione IOTA in data 14.09.2018, Clinica Ostetrica.
Ha partecipato alla stesura dei progetti provinciali Progetto Futura e Per un nuovo lessico familiare: opportunità, responsabilità e diritti nella procreazione medicalmente assistita, nonché del PDTA sulla preservazione della fertilità della Breast Unit dell’ APSS.
Ha partecipato come esperto ai Trekking Rosa della LILT e come relatore/moderatore a molteplici congressi.

Per una coppia alla ricerca di una gravidanza quanto tempo è necessario far passare prima che si possa sospettare un problema di infertilità?
«Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità l’infertilità è una patologia che si manifesta con assenza di concepimento dopo 12 mesi di rapporti mirati non protetti.
«Dopo questo tempo è pertanto necessario che una coppia si rivolga ad un esperto.
«Diverso è se la coppia è già a conoscenza di fattori o patologie che pongano a rischio di infertilità: fondamentale in questo caso è eseguire una visita preconcezionale di coppia e rivolgersi tempestivamente ad uno specialista.»
 
Quale è la differenza tra infertilità e sterilità?
«Sono termini spesso usati erroneamente come sinonimi.
«La sterilità si riferisce all’assoluta impossibilità di una coppia, o di uno dei due partner, al concepimento. Ciò è dovuto a patologie generalmente permanenti come azoospermia, impervietà tubarica bilaterale, menopausa precoce.
«L’infertilità, invece, si riferisce all’incapacità di ottenere entro 12 mesi di rapporti mirati e regolari una gravidanza evolutiva.»
 
Quali sono le cause principali dell’infertilità di coppia?
«Le cause possono essere femminili, maschili o riguardare entrambi i partner.
«Non sono MAI una colpa, riguardano SEMPRE la COPPIA.
«Tra le cause femminili troviamo: alterazioni ormonali, alterazioni tubariche, patologie uterine, malattie sistemiche o genetiche. Fondamentale è sempre il fattore età.
«Tra i fattori maschili: cause pre-testicolari, testicolari (ad es. varicocele) e post-testicolari, che portano ad alterazioni quanti/qualitative del liquido seminale, impotentia coeundi, e fattori genetici.»
 
Come viene diagnosticata?
«Nella donna è necessario eseguire un’accurata visita ginecologica con approfondita anamnesi, un’ecografia transvaginale, dosaggi ormonali, eventualmente un’isterosalpingografia per il controllo della pervietà tubarica.
«Per il partner è necessario eseguire uno spermiogramma, con eventuali dosaggi ormonali e visita andrologica.
«Per entrambi i partner sono poi indicati esami infettivologici e genetici.»
 
La prevenzione è possibile? Se sì in che modo?
«Sì, la prevenzione sarebbe auspicabile mediante opportune campagne di educazione alla salute e alla pianificazione familiare responsabile.
«I ragazzi devono poi essere informati che gli stili di vita influenzeranno in futuro anche la loro fertilità: ecco che anche la visita alle ragazze adolescenti può essere un buon momento per introdurre temi che spesso non vengono affrontati o che sono ancora tabù.
«La propria fertilità si deve proteggere fin da giovani.»

Cosa fare allora quando un figlio non arriva? Quando è il caso di iniziare a pensare di rivolgersi ad un medico specializzato?
«A meno che non si conoscano cause certe ed antecedenti la ricerca della gravidanza, per cui è opportuno rivolgersi subito al medico, dopo 12 mesi di ricerca infruttuosa sarebbe bene rivolgersi dapprima al proprio Medico di Famiglia, che va sempre coinvolto, e poi tempestivamente ad un esperto ginecologo/andrologo.»
 
Dopo il colloquio come si procede?
«Il momento del primo colloquio è fondamentale per inquadrare il problema di coppia, e per stringere con la coppia stessa un patto di fiducia.
Durante il colloquio vengono anche indicati gli esami di base, o più approfonditi, necessari per giungere ad una diagnosi, e si procede alla visita ginecologica con ecografia.»
 
Quali tecniche mediche vengono proposte alle coppie?
«In base alla diagnosi ed alla storia clinica della coppia lo Specialista può poi indicare eventualmente la necessità di ricorrere a tecniche di procreazione assistita, siano esse di I livello, o di II-III»
 
Prima di ricorrere alla procreazione medicalmente assistita, quali sono gli interventi terapeutici medici o chirurgici consigliati?
«Talora è possibile cercare di regolarizzare alcune endocrinopatie: ad esempio distiroidismi, ovaio policistico, iperprolattinemia ecc… regolarizzando pertanto il ciclo ovulatorio.
«Fondamentale, nel caso di problematiche maschili, come ad esempio le disfunzioni erettili, è la collaborazione con l’Andrologo.
«Importante è anche far comprendere alla coppia che per la riuscita di un percorso PMA, nonché per l’ottenimento e la buona evoluzione di una gravidanza, è necessario modificare stili di vita errati (sospendere il fumo, l’alcool, iniziare un’adeguata alimentazione, fare attività sportiva moderata) e ritrovare il peso forma.»
 
Nel caso invece, in cui, uno dei due partner dovesse risultare una sterilità assoluta, quali sono le opzioni?
«L’unica opzione al momento percorribile è la PMA. E ripeto, è fondamentale l’invio tempestivo della coppia a un centro di riferimento.»
 
Cosa vuol dire procreazione medicalmente assistita (PMA)?
«Con questo termine intendiamo tutte le metodiche che permettono di aiutare le persone ad ottenere una gravidanza, siano esse chirurgiche, ormonali, farmacologiche o di altro tipo, e che contemplano il trattamento degli ovociti, degli spermatozoi o degli embrioni.»
 
Nel momento in cui una coppia si trova a dover affrontare un percorso di PMA quali sono le possibilità terapeutiche?
«Le tecniche di fecondazione assistita possono essere distinte in base al loro grado di complessità in tecniche di I, II-III livello.
«Per I livello intendiamo le tecniche più semplici: IUI (inseminazione intra-uterina), che consiste nella preparazione del liquido seminale del partner maschile che verrà poi depositato con un piccolo catetere nella cavità uterina, dopo una stimolazione farmacologica per la partner femminile atta a stimolare la crescita di un follicolo e a determinarne l’ovulazione. La stimolazione femminile viene controllata mediante un monitoraggio ecografico seriato.
«Ci sono poi le tecniche di II livello: FIVET/ICSI che consistono nella stimolazione ovarica controllata della donna mediante farmaci, sotto monitoraggio ecografico, seguita dal prelievo ovocitario ecoguidato, nella successiva fecondazione in vitro (vale a dire incontro in provetta degli ovociti prelevati con gli spermatozoi), nella coltura degli embrioni in un incubatore, ed infine nel loro trasferimento in utero.
«Nelle tecniche di terzo livello si utilizzano spermatozoi prelevati direttamente dal testicolo con biopsia e poi crioconservati per essere utilizzati in tecniche di II livello.
«Le tecniche si distinguono poi in omologhe ed eterologhe: nelle omologhe si utilizzano gameti (ovociti-spermatozoi) appartenenti alla coppia, nelle eterologhe gameti donati da donatori estranei alla coppia.»
 
Lei collabora presso il Centro Sanitario Trento, quale tipo di attività diagnostica svolge negli ambulatori di Trento e Mezzolombardo?
«Svolgo visite preconcezionali e primi colloqui con presenti entrambi i partner che ricercano una gravidanza, effettuando una visita ginecologica con ecografia per la partner femminile. Indico gli esami utili per un’accurata valutazione diagnostica per entrambi i partner, e indico il percorso terapeutico più adeguato.
«Eseguo inoltre monitoraggi ecografici durante la stimolazione per rapporti mirati, IUI, II-III livelli sia per tecniche di fecondazione omologa che eterologa.
«Eseguo inoltre counselling per le pazienti che vogliano ricorrere al social-freezing (Si intende il ricorso ad una procedura di PMA che permette di crioconservare i propri gameti con la finalità di garantire in futuro una possibilità, non una certezza, di ottenere una gravidanza, qualora questa debba essere posticipata).»
 
In conclusione quali sono i consigli che vuole rilasciare alle coppie che cercano un figlio?
«Credo non mi stancherò mai di ripetere che la prevenzione e la diagnosi precoce sono l’arma più potente che abbiamo.
«Curare lo stile di vita, recarsi dal Ginecologo per una visita preconcezionale e contattarlo il prima possibile in caso vi siano difficoltà al concepimento, senza remore o tabù purtroppo ancora oggi molto presenti.
«E ricordarsi che purtroppo la fertilità, soprattutto della donna, è età-dipendente.»
 
Nadia Clementi - n.clementi@ladigetto.it
Dott.ssa Manuela Cattoi - dottoressacattoi@gmail.com
Contatti: CST Trento, Rovereto e Mezzolombardo tel. 0461-830596 - www.csttrento.it

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