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Messaggio di Natale di don Daniele Laghi – Di Nadia Clementi

«Ancora una volta è Natale. Ma non per tutti significa famiglia, amicizia, allegria»

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Ancora una volta è Natale.
La festa, che, per i più fortunati, significa famiglia, amicizia, allegria.
Molti altri, invece, la vivranno nella paura della guerra, con l’ansia di perdere il lavoro, nell’angoscia della malattia o della solitudine.
Problemi, inquietudini che non possono, non devono essere trascurati, o peggio ancora dimenticati, ma vanno trasformati in preghiera, impegno, condivisione.
Noi abbiamo accolto il messaggio di fratellanza di Don Daniele Laghi, arciprete nelle chiese di Brentonico, Castione, Cornè, Crosano, Prada e Saccone in provincia di Trento.nto.

Carissimi, eccoci giunti a Natale, un appuntamento molto atteso nelle nostre case.
Quest’anno, vi porto il mio augurio di pace e serenità attraverso i “sensi” che tutti noi abbiamo e che Dio ha scelto di usare per venire incontro all’umanità.
Dio usa i sensi per dare senso alla storia e alla vita.
L’uomo da sempre è cercatore di senso, cerca risposte alle sue domande più profonde: la vita, la morte, cosa facciamo qui su questa terra, la gioia, il dolore, la sofferenza.

Il Dio rivelato da Gesù Cristo non è venuto nel mondo per dare soluzioni veloci ad ogni questione e domanda, ma per aiutare tutti a trovare un nuovo significato all’umanità che vive le sue gioie e le sue tribolazioni, camminando e vivendo insieme con noi.

Il Natale è il momento dove scopriamo il tratto più tenero di Dio.
Rappresenta il grido dell’umanità che si è fatto prossimo con il figlio Gesù: «luce vera che sconfigge la notte del mondo, il calore che riscalda i cuori, un piccolo bambino che chiede a ciascuno di noi di accoglierlo e portarlo nel mondo».
 

 
Il senso sul quale vi invito a riflettere oggi, è l’udito.
In tutta la Bibbia troviamo Dio che ascolta e parla e l’uomo che prova ad ascoltare e parlare.
Lo vediamo negli innumerevoli passi: pensiamo al popolo quando era schiavo in Egitto (ho sentito il grido del mio popolo), nella deportazione a Babilonia, prima di donare i 10 comandamenti: dice «ascolta Israele»; pensiamo a Gesù che ascolta il grido dei poveri, di ogni persona e si lascia provocare e poi agisce.
A Dio non basta sentire rumori e parole, ma ascolta.

Vuol dire portare nel cuore quella voce, quel timbro con la persona che lo esprime con la sua storia e la sua vita, lo imprime nell’animo e se ne fa carico.
Dio chiede a noi di riflettere su questo atteggiamento ci invita a fermarci ed ascoltare, far sedimentare e ripensare: situazioni, famiglie, persone di ogni dove. Ci impone di prenderci a cuore la gente che incontriamo e ci invita a rispettare il mondo da cui provengono.
Non esiste il caso per il cristiano, per chi è discepolo di Gesù, ogni situazione ed ogni incontro vanno letti con quella domanda: che cosa vuole lasciarmi e dirmi!
 

 
In questo periodo natalizio e di avvento pensiamo ai personaggi del Natale che Dio incarica per un progetto d’amore.
Pensiamo alla Madonna, a S.Giuseppe che si mettono in ascolto e in cammino verso un progetto più grande di loro, non chiudono le porte a Dio, anzi, è proprio Lui che li rassicura e li sostiene nel loro Sì.
Pensiamo a Giovanni Battista, al profeta Isaia che si fanno portavoce della speranza, così come i Pastori, i Re Magi, che ascoltano e si sentono accolti e rapiti da questo Dio sorprendente che bussa al loro cuore, alla loro vita.
 
Vediamo tanti personaggi che si avvicinano commossi alla grotta di Betlemme per poi essere rincuorati e riscaldati dall’amore che vedono nel bambino appena nato e che a sua volta diventano messaggeri di pace, di luce per tutto il mondo.
Anche noi senza temere nessun giudizio andiamo in punta di piedi verso piccolo Bambin Gesù, affidiamogli la nostra vita, speranze, attese e prove e dolori, proviamo ad ascoltare il suo messaggio di riscatto umano e spirituale che ci vuole lasciare, lui si fida di noi e ci manda non a portare risposte o soluzioni, ma ad ascoltare, vuole essere quella spalla su cui appoggiarsi nella vita.

Auguri speciali per essere ascoltatori e ascoltatrici appassionati e compagni di viaggio portatori di speranza.
A tutti un Buon e Santo Natale

Il vostro Arciprete Don Daniele Laghi

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