Home | Rubriche | Parliamone | Ne parliamo con il dottor Paolo Cristofolini – Di Nadia Clementi

Ne parliamo con il dottor Paolo Cristofolini – Di Nadia Clementi

Ci spiega come funziona la «Struttura semplice dipartimentale di chirurgia plastica ricostruttiva e senologica» dell’ospedale di Trento

image

>
La Struttura semplice dipartimentale di chirurgia plastica ricostruttiva e senologica di Trento diretta dal dott. Paolo Cristofolini è composta da un’equipe di specialisti chirurghi plastici e senologi che tratta tutte le condizioni in cui si renda necessario un ripristino anatomico, morfologico e funzionale in patologia oncologica, traumatica, degenerativa e malformativa. Inoltre si occupa del trattamento chirurgico del tumore mammario.
 
Il team di professionisti valuta i singoli casi in base alla documentazione sanitaria, definiscono il programma terapeutico che successivamente verrà illustrato dettagliatamente alla paziente, fornendole ampia informazione sulla malattia, sulle possibili cure e i tempi di attesa, sui rischi e sui benefici, sulla probabilità di successo delle terapie e sugli eventuali effetti collaterali.
  
A seconda dei casi, vengono eseguiti interventi di chirurgia ricostruttiva con le moderne tecniche anche microchirurgiche e, laddove invece sia necessario, la chirurgia plastica viene applicata in maniera integrata con tecniche e materiali innovativi (vedi).


 
Dott. Cristofolini, quando si è iscritto a medicina aveva già un progetto professionale? Cosa l’ha indirizzata verso questa specializzazione?
«Ho pensato a questa branca della chirurgia subito dopo la laurea. L’ho trovata affascinante perchè ritengo sia un misto fra scienza, arte e psicologia.
«La chirurgia plastica applica metodi e tecniche validate scientificamente in contesti che mirano ad ottenere armonia delle forme e massima funzionalità: pensiamo, ad esempio, alla complessità nella ricostruzione del distretto testa-collo.
«Dal punto di vista psicologico si tratta di sostenere i pazienti o le pazienti nell’affrontare il percorso di cura partendo dalle loro aspettative e maturando scelte consapevoli: penso a quelle pazienti disorientate nell’affrontare le tappe dell’iter oncologico e ricostruttivo per il tumore mammario.
«Secondariamente mi hanno attratto le diverse declinazioni del termine Plastica: ricostruttiva, riparativa, correttiva e rigenerativa.
«Negli anni ho poi scoperto la microchirurgia ricostruttiva e la ricerca scientifica, una disciplina lontana da essere ricondotta alla sola chirurgia estetica, altra faccia della stessa medaglia ed anch’essa basata su fondamenti scientifici e allo stesso modo ricca di ambiti di ricerca.»
 
Ci può presentare il reparto da lei diretto, cosa fate e come siete organizzati?
«Il reparto, inserito nelle chirurgie specialistiche, ha 16 posti letto, due piccole equipe di medici distinte in chirurghi plastici e chirurghi senologici, con mandati diversi ma che collaborano negli interventi senologici ricostruttivi.
«Abbiamo ambulatori per le prime visite chirurgo-plastiche e senologiche ma anche ambulatori dedicati alla ricostruzione mammaria, ricostruzione facciale, oncologia-cutanea.
«Settimanalmente partecipiamo ad attività di consulto multidisciplinare, oltre naturalmente alle attività di chirurgia in regime ambulatoriale, day surgery e ricovero ordinario.»
 
Il personale medico e sanitario è sufficiente per soddisfare tutte le richieste? Quali sono i tempi di attesa?
«Per la chirurgia oncologica (melanomi, tumore della mammella, carcinomi della cute localmente avanzati) riusciamo a rispondere, nei tempi programmati, a tutte le richieste.
«Per altre patologie che richiedono interventi lunghi, ad esempio la ricostruzione di arti con tecniche microchirurghe, o per le ricostruzioni post oncologiche differite e per la patologa benigna avremmo bisogno di maggiori risorse che in parte stiamo recuperando con un progetto di rete fra Trento e gli Ospedali di Valle, quello di Arco in primis, dove svolgiamo una parte delle nostre attività.»
 
Il campo della chirurgia plastica ricostruttiva è in continua evoluzione e offre un’ampia gamma di interventi per migliorare la qualità di vita dei pazienti. Quali sono le innovazioni e i punti di forza che caratterizzano l’operato dell’Unità operativa che dirige?
«Le innovazioni tecnologiche rappresentano il futuro anche in questa chirurgia da sempre definita artigianale e in particolare quella rigenerativa potrebbe cambiare radicalmente i risultati di molti dei nostri interventi.
«Già da tempo si utilizzano le cellule staminali per rigenerare i tessuti. La combinazione di queste con scaffold ed attivatori della crescita tissutale potrà risolvere, con risultati di qualità, molte problematiche ricostruttive ampliando di fatto anche le possibilità terapeutiche, ad esempio per i quadri oncologici molto avanzati.»
 
Quanti e quali sono i maggiori interventi di chirurgia senologica effettuati nella struttura di Trento nell’ultimo triennio 2020-2022? Avete registrato degli aumenti? Se sì quali sono le cause?
«Sono circa 600 gli interventi senologici-oncologici effettuati nel corso di un anno, purtroppo sono in aumento e ciò è in parte dovuto anche all’estensione degli screening ad altre fasce d’età.
«La maggior parte degli interventi consiste per lo più in chirurgia conservativa (quadrantectomia) e biopsia del linfonodo sentinella di questi, circa il 20%, necessitano di asportazioni radicali (mastectomia).
«In questi ultimi anni abbiamo registrato un significativo aumento nei casi di mastectomia profilattiche motivate dal riscontro di mutazioni genetiche, i dati sono comunque in linea con le casistiche internazionali.»
 
Lo studio genetico modificherà l’approccio terapeutico?
«È un campo in rapida evoluzione, vengono continuamente scoperte nuove mutazioni ed i rischi ad esse correlati. A questo si aggiunge che le indicazioni ad eseguire il test si stanno estendendo.
«Questo sta portando, rispetto a qualche anno fa, ad un netto aumento degli interventi preventivi (le cosi dette mastectomia per la riduzione del rischio).
«Decisioni di questo tipo sono discusse in un consulto oncogenetico con chirurgo, oncologo, ginecologo, psicologo e case manager a cui partecipa anche la paziente.»
 
Come sta evolvendo la sua disciplina?
«Da alcuni anni la nostra chirurgia sta sviluppando nuovi interessanti ambiti. La Chirurgia oncoplastica in cui i pazienti vengono valutati dal gruppo multidisciplinare che pianifica gli interventi demolitivi e ricostruttivi in un'unica procedura.
«Allo stesso modo la chirurgia ortoplastica per i traumi complessi degli arti. Campi emergenti come la chirurgia per i pazienti obesi è sempre più richiesta, la microchirurgia vascolare, le tecniche rigenerative e i nuovi materiali sono altri temi di rilievo.
«Questo sviluppo sta portando anche all’interno del nostro reparto ad identificare alte professionalità nei vari ambiti che auspico diventino sempre più un punto di riferimento.»
 
Quali sono le vostre attività scientifiche e i riconoscimenti ricevuti fino ad oggi?
«Siamo a vario titolo inseriti dei comitati scientifici delle nostre società di medicina e partecipiamo attivamente alle attività congressuali e di ricerca.
«Inoltre siamo iscritti in alcuni trial internazionali.»
 
Cosa consiglierebbe ad un giovane laureando in medicina che decidesse di intraprendere una carriera come la sua?
«La chirurgia plastica ricostruttiva è una disciplina molto varia che spesso è al servizio di altre branche.
«Le scuole, come quella padovana alla quale siamo legati nella rete formativa preparano anzitutto medici con solide basi scientifiche, poi chirurghi ed infine chirurghi plastici.
«Capacità comunicativa, empatia nelle relazioni, non limitarsi ai tecnicismi riconoscendone i limiti direi che sono alcuni dei fondamenti che cerco di trasmettere ai giovani colleghi.»

Nadia Clementi – n.clementi@ladigetto.it
Dott. Paolo Cristofolini – paolo.cristofolini@apss.tn.it

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande