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Associazione Castelli del Trentino, «Michele Girelli» – Di Daniela Larentis

Membro dell’Associazione Italiana Sommelier del Trentino, fondatore di Enovely, il 10/11/21 parlerà del Teroldego e dei vitigni e vini della Piana Rotaliana – L’intervista

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Michele Girelli.

Il ciclo di incontri «Torniamo a tavola!» a cura dell’Associazione Castelli del Trentino di Mezzolombardo, in collaborazione con l’Associazione Rosmini di Trento, prosegue tutti i mercoledì dalle 17 alle 18.30 in modalità webinar fino al 24 novembre 2021.
Il Sommelier Michele Girelli, membro dell’Associazione Italiana Sommelier del Trentino e fondatore di Enovely, mercoledì 10 novembre 2021 parlerà del Teroldego e degli altri vitigni e vini della Piana Rotaliana.
Tramite questo link si accede alla stanza virtuale (accessibile anche attraverso il sito www.associazionecastellideltrentino.com).
 
Da oltre trent’anni l’associazione è attiva nell’ambito culturale provinciale soprattutto attraverso pubblicazioni, convegni e cicli di conferenze su tematiche storiche e storico-artistiche che vengono seguiti con attenzione dal pubblico e dalla stampa.
A riprova della stima di cui è circondata, le iniziative godono del patrocinio, fra gli altri, della PAT, dell’Accademia roveretana degli Agiati e della Società di Studi trentini di Scienze storiche e sono riconosciute valide ai fini dell’aggiornamento del personale docente da parte dell’Iprase.
 
Alcune brevi note biografiche prima di passare all’intervista.
Michele Girelli, classe 1991, terminati gli studi superiori e una breve parentesi nell’ambito della progettazione di impianti fotovoltaici sceglie di cambiare completamente settore, avvertendo l’esigenza di un maggior contatto con il pubblico.
Matura dapprima un’esperienza nell’ambito della caffetteria, lavorando al bar e studiando presso l’Accademia Italiana Maestri del Caffè; dopo breve tempo inizia a conoscere il mondo del vino, lo trova talmente affascinante che decide di dedicarvisi totalmente.
Frequenta così i corsi dell’Associazione Italiana Sommelier, terminati nel 2016, dopodiché apre partita iva e lavora come Sommelier freelance per i principali attori provinciali in questo campo, fra i quali Consorzio vini, Palazzo Roccabruna, Trentodoc.
 
Fino al 2018 viene inserito al consorzio Trentodoc a tempo pieno, ciò gli permette di intraprendere un ulteriore percorso di studio presso ALMA, la scuola internazionale di cucina fondata da Gualtiero Marchesi, il padre della cucina moderna italiana. (Corso di Master Sommelier ALMA-AIS – Comunicazione e Marketing del mondo del vino.)
Nel 2018 lancia il progetto ENOVELY, un portale e-commerce dove in prima persona ricerca e seleziona produzioni artigianali di vini e distillati, con l’obiettivo di farle conoscere alle persone interessate a seguire questo nuovo progetto.
Degustatore ufficiale dell’Associazione Italiana Sommelier, a breve intraprenderà anche il lungo e difficile percorso per diventare relatore abilitato.
 
Abbiamo avuto occasione di rivolgergli alcune domande.
 

Michele Girelli.
 
Su quali aspetti focalizzerà maggiormente l’attenzione nell’incontro di mercoledì 10 novembre?
«Gli argomenti saranno diversi, con protagonista il Teroldego Rotaliano, ma avranno tutti un unico fine: trasmettere la grande importanza che questo territorio ha nel panorama vitivinicolo locale, grazie alla sua storia centenaria, al forte impegno, di generazione in generazione, del tessuto agricolo locale che ha sempre scelto di mantenere intatto il carattere unico di queste zone, creando un legame fortissimo con il grande vitigno autoctono di questa pianura di origine alluvionale: il Teroldego.»
 
Lei farà un breve accenno storico alla viticoltura trentina. Che importanza assunse la coltivazione della vite nel periodo preso in esame?
«Ebbe un ruolo fondamentale nella crescita economica e soprattutto demografica del Trentino, sia in Piana Rotaliana che nelle colline limitrofe avisiane.
«Nella parte storica vedremo quali sono stati i cambiamenti della viticoltura trentina, dovuti sia agli andamenti del mercato, ma anche ad avvenimenti storici di grande impatto, uno tra tutti il passaggio dal dominio austriaco all’annessione al Regno d’Italia.
«Come ho anticipato nella precedente risposta, questa panoramica ci servirà per evidenziare come la Piana Rotaliana non abbia mai cambiato la propria identità, il proprio carattere e il proprio vitigno rappresentativo, al pari dei grandi territori vitivinicoli d’Europa.»
 

Tenuta delle Cantine Endrizzi sulla Piana Rotaliana

Quali anticipazioni può darci sulla storia del Teroldego e degli altri vitigni della Piana Rotaliana?
«Difficile risalire all’anno esatto della presenza di questi vitigni in Piana Rotaliana. Una tra le prime citazioni in un documento ha come oggetto proprio il Teroldego. Sto parlando di un ritrovamento di un contratto stipulato nel 1480 a Trento, dove troviamo scritte le seguenti parole: “Nella camera della casa di abitazione dell’infrascritto compratore Ser Geraldo in contrada di S. Pietro a Trento, essendo presenti come testimoni Ser Martino Mirana, il maestro tintore Santino figlio di Erasmo da Milano ed il farmacista Francesco Geremia de Pona, Ser Viglio Stratinperger cittadino e abitante di Trento, vende a Ser Geroldo, figlio de su Ser Antonio, per 22 ragnesi di buona moneta meranese un livello terriero perpetuodi due brente di vino Teroldego, fermentato, buono e sufficiente ed uno staio di frumento che devono essere corrisposti da teutonico, di Cognola da un recinto, di 30 plodi situato in località Marniga di Cognola”.
«Dal 1480 ad oggi sono poi successe davvero moltissime cose che avrò il piacere di esporre il 10 novembre durante il webinar.»
 
Potrebbe parlarci dell’interessante progetto dei TeroldeGo Evolution? Qual è il suo punto di forza e quali obiettivi si pone?
«Assolutamente, a mio personale giudizio, quello dei TeroldeGo Evolution è uno dei più appassionanti progetti lanciati sul territorio, negli ultimi anni, nel settore vino. Si tratta di un gruppo di 9 giovani produttori della Piana Rotaliana che hanno deciso di unire le forze per valorizzare la qualità e l’importanza storico culturale del Teroldego Rotaliano e di farlo conoscere a tutto il mondo, spinti dal grande amore per il proprio territorio e in particolare per il suo vitigno principe.
«Conosco personalmente tutti i ragazzi e sono convinto che faranno davvero moltissimo per la Piana Rotaliana e di conseguenza per il vino trentino. Ma tutto questo è stato possibile grazie alla volontà e disponibilità di tutti di unire le forze, facendo gruppo, gioco di squadra, con una visione comune su quale debba essere la via da intraprendere per valorizzare un territorio dal valore storico e culturale così importante.»
 

Gruppo TeroldeGO Evolution.
 
Lei ha fondato Enovely, una realtà ambiziosa che risponde pienamente alle esigenze dell’uomo contemporaneo. Come è nata questa idea e a chi si rivolge l’offerta?
«Enovely è nata nella mia testa durante i miei studi ad ALMA, la scuola di cucina fondata da Gualtiero Marchesi, presso la quale ho frequentato un corso di Comunicazione e Marketing del settore vino, insieme a un approfondimento dei principali territori vitivinicoli europei.
«Durante quel percorso ho avuto modo di acquisire una grande consapevolezza di come il territorio possa realmente influire sulle caratteristiche di un vino, arrivando a riconoscere, con molto allenamento, alcuni vini serviti senza alcuna indicazione, come si usa dire tra colleghi Sommelier: alla cieca.
«Ho voluto quindi lanciare questo progetto di selezione, racconto e vendita di vini di piccole realtà vitivinicole d’eccellenza, in grado di raccontare appieno il territorio di provenienza attraverso i propri prodotti. Un progetto che guarda chiaramente al futuro, vista l’enorme crescita di interesse nei confronti di questo settore e l’incoraggiante approccio curioso delle giovani generazioni.
«Ciò di cui mi faccio promotore è un concetto che esiste da sempre, ma che spesso viene messo in secondo piano: l’idea di territorio, per i francesi il famoso terroir. Un concetto complesso e affascinante che ogni giorno mi impegno a trasmettere a tutti i miei amici e clienti.»
 
Progetti futuri/sogni nel cassetto?
«Ad oggi tutte le mie energie, la mia passione e il mio tempo sono dedicati a Enovely e alla frequentazione dell’Associazione Italiana Sommelier del Trentino, uno splendido gruppo di lavoro che, sotto la guida dell’esperto presidente Mariano Francesconi, sta crescendo moltissimo, come conferma l’apertura della nuova splendida sede ad Aldeno.
«I miei progetti futuri sono legati fortemente a queste due attività, con tantissime nuove idee, tra cui lanciare dei tour organizzati alla scoperta di singoli territori; in particolare alla crescita di Enovely, per riuscire a coronare il sogno di rappresentare su questa piattaforma e-commerce tutti i più importanti territori d’Europa, diventando un punto di riferimento per chi nel vino cerca quel qualcosa in più.»

Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it

Grappolo di teroldego - Foto Cantine Endrizzi.

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