Renata Albertini e Francesca Carolli in mostra – Di D. Larentis
«Colori, musica, sogno e realtà» inaugurata a Trento, visitabile dal 20 al 30 gennaio 2023 a Torre Mirana
Tela di Francesca Carolli.
È stata da poco inaugurata a Trento, nella suggestiva ambientazione di Torre Mirana, una bipersonale delle pittrici Renata Albertini e Francesca Carolli, con presentazione di Domenica Primerano.
La mostra, inaugurata venerdì 20 gennaio, rimarrà aperta al pubblico fino al 30 gennaio 2023 nei seguenti orari di apertura: lu-dom 10-12| 15.30-18.30.
Le due artiste, molto diverse fra loro per stile, condividono una bella amicizia, come sottolinea Primerano in un passo del suo intervento critico, spiegando al pubblico in sala la loro arte: «Le due artiste sono unite da una medesima passione per l’arte e da una bella amicizia.
«Condividono da tempo lo spazio nel quale dare libero sfogo alla loro creatività. Insomma, tra Francesca e Renata c’è una profonda intesa. In questa mostra tuttavia ci propongono due approcci molto diversi alla pittura: un linguaggio figurativo quello di Francesca, astratto quello di Renata.
L'inaugurazione della mostra.
«Francesca Carolli afferma che nei suoi dipinti si intrecciano e si fondono immagini che sembrano uscire da un sogno tormentato per muoversi fra i ritagli di una realtà sfuggente, ma insieme opprimente e misteriosa.
«L’artista si muove dunque tra sogno e realtà. Sogni tormentati, una realtà sfuggente, opprimente, misteriosa. Renata Albertini padroneggia con sicurezza la tecnica del disegno dal vero.
«Tuttavia nei dipinti selezionati per questa mostra sceglie di abbandonare il figurativo. Renata ama la musica, la ascolta, la studia. Nel suo fare pittura c’è anche tutto questo: nei quadri esposti colori e segni si sovrappongono, si legano, si respingono analogamente a quanto avviene in una composizione musicale, che alterna armonia o disarmonia, suoni di intensità e timbro differenti.
«È con Vasilij Kandinskij e con Paul Klee che relazioni, intrecci e corrispondenze tra la musica e una pittura che intende liberarsi definitivamente dal concetto di rappresentazione diventano davvero centrali. Anche per Renata è così.»
Renata Albertini e Francesca Carolli.
Renata Albertini è da sempre appassionata d’arte e di pittura in particolare. Accanto all’attività professionale coltiva la passione per l’acquerello, seguendo all’inizio dei corsi tenuti dalla dott.sa Teresa Anzelini, e approfondendo in questo ambito le tecniche proprie della terapia artistica.
Si avvicina anche ad altri linguaggi e forme espressive, sperimentando anche la pittura ad olio sotto la guida dell’artista trentino Giuseppe Groff. Dal 2008 fa parte del Gruppo Acquerellisti Trentini (G.A.T.), ricoprendo cariche nel direttivo dell’associazione.
Espone opere in numerose collettive. La sua pittura è una ricerca continua dell’essenziale, slegata dai temi del figurativo classico, pur mantenendo nell’astrazione, attraverso forme e colori, uno stretto legame con la realtà.
Francesca Carolli nasce a Vermiglio, ma all’età di tre anni si trasferisce con la famiglia in Canada, a Thunder Bay, una città nel Nord-Est dell’Ontario sulla punta di Lake Superior, il più grande lago di acqua dolce del mondo. Fino a 18 anni vive immersa nella natura, sviluppando una doppia appartenenza culturale che forma la sua personalità, influenzando la sua arte.
Si perfeziona nel disegno e nelle tecniche pittoriche, frequentando a Trento corsi tenuti da affermati artisti trentini delle Arti Visive, sviluppando poi uno stile personale che affinerà sempre più negli anni, raggiungendo una maturità artistica e un armonioso equilibrio compositivo.
Nei suoi dipinti si fondono immagini di figure che sembrano uscire da sogni tormentati per muoversi fra i ritagli di una realtà sfuggente. L’artista predilige i toni caldi delle terre, resi vibranti dagli accostamenti di toni azzurri di incredibile intensità.
Le opere esposte rappresentano il percorso di ricerca delle due artiste e il loro tentativo di trasposizione pittorica del proprio vissuto, delle proprie percezioni ed emozioni.
Se Carolli si esprime attraverso il figurativo, dando vita ad opere che rinviano a suggestioni oniriche, Albertini sceglie un linguaggio astratto, lasciando libera interpretazione all’osservatore che, guardando l’opera, le assegna un significato.
Ma non si deve pensare all’astratto come qualcosa di totalmente scollegato dalla realtà. A questo proposito, segnaliamo la lettura di un libro pubblicato una quindicina di anni fa, intitolato Leggere l’opera d’arte. Dal figurativo all’astratto a cura di Lucia Corrain e Mario Valenti, in cui, nel capitolo intitolato Semiotica di un discorso plastico non figurativo, viene presentata un’analisi di Jean Marie Floch di un’opera d’arte astratta, il quadro di Kandinsky Composizione IV.
È uno studio molto interessante, che permette non tanto di studiare la visione del mondo del pittore, ma piuttosto analizzarlo da una prospettiva sociosemiotica.
Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it
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