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Roberta Calaresu, «Nostradamus» – Di Daniela Larentis

L’autrice dedica un libro alle profezie del noto veggente, offrendo un’interessante chiave di lettura – L’intervista

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Nostradamus, pseudonimo di Michel de Nostredame.

Nostradamus nacque il 14 dicembre 1503 nel Sud della Francia, a Saint Rémy de Provence, in una ricca famiglia borghese.
Vissuto nel XVI secolo, fu medico e astrologo, filosofo e poeta, considerato dai suoi sostenitori uno fra i più importanti scrittori di profezie di tutti i tempi.
Celebri le sue centurie, quartine in rima raccolte nell’opera «Centuries et prophéties» (1555).
Numerosi gli eventi predetti sul futuro del mondo, dalla Rivoluzione francese all’ascesa di Hitler e molto di più.

Molti nobili dell’epoca chiesero a Nostradamus consigli e predizioni, fra questi anche Caterina de' Medici, moglie di Enrico II.
 
Roberta Calaresu ha dedicato alle profezie del noto veggente una pubblicazione dal titolo «Nostradamus - Guerra Russia-Ucraina e l’impatto con l’asteroide - La chiave per decodificare le centurie di Nostradamus» (Edizioni Segno, 2022), offrendo un’intrigante chiave di lettura.

Le centurie di Nostradamus sono in tutto dieci, contenenti cento quartine, a eccezione della settima che ne contiene ottantatré.
Nel libro viene fornita un'interpretazione della prima centuria e di una parte della seconda.
 
«A differenza delle centinaia di pubblicazioni già in circolazione – spiega l’autrice, – questo libro è decodificato in modo consequenziale. Non si tratta infatti di dare un significato alle quartine, come sino ad ora è stato fatto, ma sono le quartine che seguono il libro di storia.»
Fra gli scritti di Roberta Calaresu, «Semita Tridentum: Inferno» (2019), «Simonino de Trento 1475», (2022), «Apocalisse di Giovanni» (Edizioni Segno, 2023).
Curiosi di saperne di più, le abbiamo rivolto alcune domande.
 
Il libro «Nostradamus» offre una personale interpretazione delle celebri quartine del veggente. Come è nata l’idea di scriverlo?
«Questo libro è frutto di una lunga ricerca. Ho iniziato a interessarmi a codici alchemici già da ragazza, lo studio esoterico mi appassiona da sempre.
«Con il tempo sono diventata esperta in simbologia medievale, svolgendo diverse indagini, tra le quali la decodifica delle centurie di Nostradamus. Ho iniziato più di 30 anni fa a studiarlo.»
 
Può spiegarci come è stato pensato?
«Le centurie di Nostradamus, quartine in rima, sono raccolte nel volume dal titolo Centuries et prophéties del 1555. Dieci centurie contenenti cento quartine; solo la settima centuria ne contiene ottantatré.
«Questo mio libro riguarda l’interpretazione della prima centuria e parte della seconda.
«Le prime 177 quartine, in ordine numerico, decodificate in ordine storico e cronologico. Chiave per decodificare tutte le centurie di Nostradamus. Sono allegate le lettere che ha scritto al figlio Cesare e al re Enrico II.»
 
In che lingua scrisse le famose quartine?
«Nostradamus scrisse mille quartine, poesie di quattro versi, in francese (quelle effettivamente pubblicate furono 942).
«Per la paura di essere oggetto dei fanatismi religiosi, oscurò i suoi versi utilizzando giochi di parole e vari linguaggi, come il provenzale, il greco, il latino, l'italiano, l'ebraico e l'arabo.»
 
Per quale aspetto si differenzia il volume da lei scritto dalle numerose pubblicazioni in circolazione?
«A differenza delle numerosissime pubblicazioni in circolazione, il libro è decodificato in modo consequenziale, una quartina dopo l’altra.
«Non si tratta di attribuire un significato alle quartine, come fino ad ora è stato fatto, ma sono le quartine che seguono il libro di storia.
«Come ho messo in luce nel volume, quello che per Nostradamus era il futuro, per noi ora è in buona parte storia passata e contemporanea, fino alla pandemia e alla guerra tra Russia e Ucraina.»
 
Lei è autrice di diversi libri a tema storico, fra questi un romanzo di fantasia legato alla figura storica del Simonino…
«La storia sarà inserita e ampliata in un libro di prossima uscita, incentrato su due vicende parallele: l’omicidio del Simonino del 1475, la rilettura degli affreschi di Torre dell’Aquila nel Castello del Buonconsiglio, datati erroneamente 1397, attribuiti al maestro Venceslao, e il viaggio di Dante in Trentino, nel 1303.»
 
Il volume «Apocalisse di Giovanni» da lei curato è fresco di stampa: ci sarà una presentazione ufficiale?
«È in programma entro quest’anno, vedremo se sarà possibile organizzarla…»
 
Progetti futuri?
«Mi piacerebbe dedicarmi allo studio del manoscritto del Codex Voynich, un testo intriso di mistero, nessuno è ancora riuscito a decifrarlo…»

Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it

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