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«Origini»: intervista a Bruno Lucchi – Di Daniela Larentis

Venerdì 11 agosto viene inaugurata l’opera monumentale creata per la nuova rotatoria di Levico Terme, dove è in corso la mostra a cielo aperto dell’artista

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Lo scultore Bruno Lucchi.
 
Venerdì 11 agosto, alle ore 11:00, sarà inaugurata l’installazione «Origini» dell’artista Bruno Lucchi, allestita per la nuova rotatoria predisposta dal Comune di Levico Terme all’entrata sud del paese, alla presenza del Sindaco Gianni Beretta, dell’Assessora al Turismo Monica Moschen e della Giunta Comunale di Levico, con presentazione critica della prof.ssa Roberta Gubitosi.
L’opera monumentale, composta da sei imponenti silhouette in ferro e corten di figure androgine, è alta circa quattro metri, corollario del percorso di arte urbana dall’omonimo titolo, visitabile fino al 1 ottobre 2023 nelle vie del centro.
 

La scultura per la rotatoria di Levico, ferro e corten - 2023.
 
Quella di Levico Terme, cittadina di origine di Bruno Lucchi, è una mostra che dallo scorso 9 giugno mette in scena le sue maestose opere scultoree, nate dalla terra, dal fuoco, dall’acqua e dall’aria.
Che siano in ferro, in acciaio corten, in terracotta o altro, le eleganti opere di Lucchi emozionano, rinviando a una dimensione spirituale.
Sculture, le sue, assolutamente riconoscibili: figure allungate, capigliature particolari, visi piccoli, corpi asessuati, ma anche figure morbide e sempre elegantissime, come quelle della serie «Perle».
Figure che nascono dalla terra, materia che con il rito del fuoco l’artista trasforma sapientemente. In un vecchio catalogo dei primi anni novanta, Fiorenzo Degasperi aveva scritto: «Bruno Lucchi, come gli sciamani, attraverso il rito del fuoco, muta le cose per cambiare se stesso.»
 

 
«Origini» è accompagnata da un prezioso catalogo, con testi di Fiorenzo Degasperi e di Roberta Gubitosi, testimonianza del pensiero dell’artista sulla scultura che abita lo spazio urbano e interagisce con esso.
Nel suo contributo critico, Fiorenzo Degasperi mette fra l’altro in luce un interessante aspetto.
«Il suo tornare alle origini vuol dire anche tornare all’invisibile, oltre le radici, al mistero inconoscibile dal quale nasce la vita, a quel mondo in cui vive l’archetipo dell’androgino - il titolo di tante sue figure misteriose con lo sguardo fieramente rivolto verso l’infinito, perforante il qui e ora, - là dove i rudi ruoli e convincimenti maschili si stemperano e le donne si risvegliano a nuovi spazi […].
«Le figure dell’artista si stagliano fiere nell’aria, con i piedi ben solidi a terra, ancorate alle radici della tradizione scultorea ma consce del loro essere moderne, del loro andare oltre la fisicità, per mescolarsi con un Io narrante, con un’intimità che ha bisogno di raccontarsi per essere felicemente al mondo.»
 

 
Spiega Roberta Gubitosi: «Origini nasce come corollario del lungo percorso artistico di Bruno Lucchi segnato da numerose mostre nazionali e internazionali.
È un omaggio all’artista che, dopo quarant’anni di lavoro in Italia e all’estero, riconosce ancora nella sua terra il luogo originario del processo creativo.»
L’installazione «Origini», imponente lavoro ideato e creato dall’artista, nasce grazie alla collaborazione e con il coinvolgimento di diverse figure e aziende: Coordinamento tecnico Cristiano Libardi, Carpenteria metallica Ernesto Sanguanini, Illuminazione Luce e Design, Verde Nicolini Gianfranco.
L’opera monumentale con i suoi riferimenti all’archetipo e alle origini dell’esistenza, diviene emblema del percorso di arte urbana curato da Molo51 e promossa dall’Assessorato al Commercio, Turismo e Artigianato del comune di Levico Terme e l’associazione culturale Ecomuseo sull’Acqua-Chiarentana, con il Patrocinio della Presidenza della Regione Trentino Alto Adige e con il contributo della Cassa rurale Alta Valsugana e Asat, Associazione albergatori Levico Terme.
 

 
Alcune brevi note biografiche prima di passare all’intervista.
Nato nel 1951 a Levico Terme, Trento, dove vive e lavora, Bruno Lucchi è un artista apprezzato sia a livello nazionale che internazionale.
Ha studiato all’Istituto d’Arte di Trento completando gli studi al Magistero delle Belle Arti di Urbino.
Dal 1991 conta al suo attivo più di 200 esposizioni personali e innumerevoli collettive, tutte realizzate nelle più importanti sedi pubbliche e private e in prestigiose gallerie d’arte italiane ed estere.
Per quanto riguarda la stampa, di lui si sono occupate tutte le principali testate critiche nazionali (Arte, Archivio, Arte In, Forum Artis, Images Art & Life, Tema Celeste). Nel mese di dicembre 2000 il mensile Arte Mondadori ha dedicato all’artista trentino un prezioso libro monografico.
 

 
Opere pubbliche: «Mater Salutis» 2001 Legnago Verona.
Installazioni su navi da crociera: «Tra memoria e visione» e «Dio Poseidone» 2004, «La piscina delle Nereidi» dal titolo «Eden» 2011; «Tenerezza» 2012; «La piscina delle Perle» 2013.
Altre opere: «Unione», e «Attesa» 2013 Cles; «Mons. Santin» 2014 Trieste; «Finestra» 2015 Bondo-TN; «Sinfonia n. 2» 2021 Palazzo Tomelin Pergine Valsugana; «Finestra» 2022 Pordenone, lo stesso anno «Padre Pio» - Passau Germania.
Monografie: «Dialogo con l`invisibile» 2013 - Carlo Cambi Editore, Poggibonsi; «Parole scavate» 2014 - edito dal Museo delle Scienze di Trento (MUSE); «I sapori dell’Arte» 2019 - Publistampa Editore, Pergine Valsugana Trento; «Parole scavate» 2018 - Forte delle Benne Levico Terme Trento; Film-documentario «Les Gardiens du Silence» 2005 ripercorre tutta l’opera, le principali mostre personali e l’atelier di Lucchi. Prodotto dalla troupe parigina Astiko sia in lingua francese che italiana.
 
Curiosi di saperne di più, in attesa dell’inaugurazione ufficiale abbiamo incontrato Bruno Lucchi e gli abbiamo rivolto alcune domande.
 

 
Quante sono le installazioni collocate a Levico Terme?
«La mostra a cielo aperto Origini è composta da sedici installazioni di grandi dimensioni, collocate in luoghi particolari di Levico.»
 
Come è stata pensata e fino a quando sarà visitabile?
«È stata pensata in modo da permettere agli ospiti e agli amanti dell’arte di intraprendere un percorso alla scoperta di Levico Terme.
«Le trentadue opere di grandi dimensioni, visibili lungo le vie del centro fino al 1° ottobre 2023, dialogano con la grande installazione creata per la nuova rotatoria predisposta dal Comune all’entrata Sud del paese, la cui inaugurazione ufficiale è fissata per venerdì 11 agosto alle ore 11.00.»
 
Qual è il materiale che, fra tutti quelli utilizzati nella realizzazione delle sue opere, suscita in lei maggiore emozione?
«L’argilla, il materiale più antico lavorato dagli uomini. Ogni popolo la interpreta e la fa sua. È l’unico materiale che viene lavorato solo, o principalmente, con le mani.»
 
A Cavalese è in corso un’altra mostra a cielo aperto: fino a quando sarà visitabile?
«C’erano già è la mostra inaugurata a Cavalese il 7 luglio, visitabile fino al 7 settembre. Le due mostre si completano, a Cavalese sono esposti anche i mosaici, oltre ai bronzi e alle opere in corten.»
 
Quali sono le altre mostre in corso?
«Le mie opere sono presenti alla Biennale d’arte a Piazzola sul Brenta, visitabile a Villa Contarini fino a metà settembre.
«Esporrò a breve alcune opere anche Canazei, presso la galleria Tan-Art, per lo più bronzi, porcellane e ceramiche.
«Una mostra personale dal titolo Progetti, disegni e bozzetti è in corso anche a Piazzo di Segonzano, presso Ca’ de la Val, lo spazio culturale nella storica segheria completamente ristrutturata.»

Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it


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