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Lome alle Scuderie di Piazza Mostra – Di Daniela Larentis

Sarà inaugurata il 20 settembre a Trento, impreziosita dalla musica di James Thompson e cullata dalla poesia di Massimo Parolini e Adriano Cataldo – L’intervista

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A Trento, alle Scuderie di Piazza Mostra, il 20 settembre alle 18.00 avrà luogo l’inaugurazione di Ascoltare e ascoltarsi, mostra personale di Lome (Lorenzo Menguzzato), noto protagonista del panorama artistico trentino, apprezzato sia in Italia che all’estero.
L’evento, accompagnato da una performance musicale del grande sassofonista statunitense James Thompson, sarà impreziosito da due interventi poetici di Massimo Parolini e Adriano Cataldo.

Massimo Parolini è molto conosciuto, vincitore di importanti Premi di poesia, curatore di mostre, insegnante presso il liceo artistico A. Vittoria di Trento, stimato giornalista.
Adriano Cataldo è un affermato leader in Trentino dello Slam Poetry e della Spoken poetry (a breve presenterà a Trento il suo nuovo disco di musica e poesia dal titolo «Il palese che amo»).
 
Lome non ha certo bisogno di presentazioni, è un artista noto sia a livello nazionale che internazionale.
La sua arte elegante e raffinata, veicolando un significato antropologico profondo, da sempre richiama il concetto di relazionalità, di apertura all’incontro, di dialogo.
Il titolo della mostra in questo senso è emblematico, invita a una riflessione profonda sulla necessità, in particolare in una società individualista come la nostra, dove peraltro tutti hanno urgenza di parlare, di aprirsi agli altri, di imparare ad ascoltarsi e ad ascoltare.
 

 
Alcune brevi note biografiche prima di passare all’intervista.
Lome, nome d’arte di Lorenzo Menguzzato, agli inizi degli anni ottanta frequenta la Scuola Internazionale di Grafica a Venezia con Riccardo Licata.
Si diploma al corso di pittura aula Emilio Vedova, all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1988. Con una borsa di studio del Comune di Trento si specializza nella stamperia/laboratorio di Giorgio Upiglio a Milano.
Lavora a Trento e a Dolcè (Vr); conta al suo attivo oltre 200 mostre in Italia e all’estero, esponendo in prestigiosi spazi pubblici come Traklhaus di Salisburgo, Palazzo delle Albere a Trento, Museo d’Arte Moderna di Bolzano, Galleria Civica d’Arte contemporanea di Trento, MART Museo d’Arte moderna di Trento e Rovereto, solo per citare alcuni nomi a titolo esemplificativo.

Curatore con scritti e disegni di diverse riviste, realizza peraltro con Luigi Serravalli quattro libri oggetto, pubblica 3 libri oggetto con la casa editrice Pulcino Elefante e 4 libri d’artista per le Edizioni La Maddalena con Alda Merini.
Coordinatore e curatore di programmi RAI, nel 2011 in occasione dell’Anno Internazionale delle Foreste viene chiamato a curare la mostra «Pensieri al Vento» presso l’URP del Corpo Forestale de Mono Stato a Roma e nello stesso anno è invitato a curare l’evento «Forest Magic Mountain» in occasione della Giornata Mondiale della Montagna per la FAO a Roma.
Per la Fondazione Accenture è testimonial del progetto «Forest Skill» presso il Collegio delle Università Milanesi.

Nel 2013 cura la mostra «Dichter- Garden» al Botanikum di Monaco di Baviera.
Nel 2015 per il progetto «Bosco dei Poeti» è chiamato da Earth Italy, FAO e Ministero dell’Ambiente a esporre all’Expo di Milano nel Cluster Mediterraneo.
Nel 2016 lavora al libro oggetto-progetto «A Song» omaggio a Ezra Pound con un testo inedito di Lawrence Ferlinghetti presentato in anteprima alla Fondazione Mudima a Milano.
Con Sergio Dangelo (artista milanese di fama internazionale, classe 1932, scomparso lo scorso anno, fondatore con Enrico Baj del Movimento Nucleare) partecipa al tour espositivo «Dangelomelodies» e nel 2019 fonda con lui il Movimento «New Situazionisme».

Nel 2020 con l’amico Generale Isidoro Furlan dell’Arma dei Carabinieri Forestali dà vita al progetto culturale «Cantico».
Fra le mostre più recenti (2023), ricordiamo quella intitolata «Dangelo-De Chirico-Lome», un’esposizione di opere realizzate a due e tre mani da Lome, Sergio Dangelo, Jakob De Chirico, tra l'Atelier del Bosco dei Poeti, Milano, Merano e Monaco.
Anche quello con Jakob De Chirico è un sodalizio felice, i due artisti sono legati da una profonda amicizia.
 
Lome più o meno venticinque anni fa ha dato vita a un progetto culturale di ampio respiro, punto d’incontro fra arte e natura, luogo di scambio di esperienze umane, crocevia di artisti e persone comuni che amano «sostare nell’incontro».
Uno spazio che a Dolcè (Vr) ospita più di seicento artisti, per un totale di oltre di mille opere, sempre aperto al pubblico, dove si tengono conferenze, manifestazioni, mostre, seminari, in cui è possibile svolgere molteplici attività in totale comunione con l’ambiente naturale.

Stiamo parlando del «Bosco dei Poeti», di cui lui è fondatore e custode spirituale, divenuto APS (Associazione di Promozione Sociale) nel 2021.
Una realtà che, operando sia nel nostro territorio che in ambito nazionale e internazionale, si occupa dell’organizzazione e della gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, con finalità educativa, avendo a cuore la diffusione dei principi etici della cultura della legalità e della pace fra i popoli, con attenzione particolare rivolta alla conservazione e alla salvaguardia dell’ambiente.
 
Abbiamo avuto il piacere di rivolgere a Lome alcune domande, in attesa dell’inaugurazione della mostra.
 

 
Partiamo dalla location, in uno dei luoghi più emblematici della città di Trento, piazza Mostra…
«L’Enoteca bar Le Scuderie del Castello è un nuovo locale che si affaccia sulla nuova piazza Mostra, gestito da Max Paccagnani assieme alla moglie Monia, realizzato negli spazi che una volta erano occupati da un gommista.
«L’obiettivo dei gestori è quello di creare uno spazio culturale in un luogo ospitale, spazio d’incontro e di relazione, dove potersi rilassare, consumare, trascorrere momenti piacevoli.»
 
Purtroppo, negli ultimi anni molte gallerie storiche hanno chiuso i battenti, è diventato quindi sempre più difficile per gli artisti poter esporre le proprie opere…
«Molte gallerie hanno chiuso dopo la pandemia, un fenomeno registrato a livello locale e nazionale, ciò rappresenta naturalmente un problema e un impoverimento per il territorio.
«Detto questo, ci sono degli spazi non istituzionali adatti ad ospitare mostre ed eventi culturali che possono rappresentare un’opportunità; locali che, in un’ottica di condivisione, si prestano particolarmente ad accogliere opere, facendo conoscere i vari artisti in un’atmosfera amichevole, cordiale, magari gustando del buon vino e del buon cibo; già da quest’estate, io stesso ho esposto in diversi contesti, promuovendo anche questa particolare modalità di far circolare l’arte.»
 
A che ora verrà inaugurata la mostra?
«La mostra verrà inaugurata mercoledì 20 settembre alle ore 18 e sarà accompagnata da una performance musicale del grande sassofonista James Thompson, ci saranno anche due interventi poetici di Massimo Parolini e Adriano Cataldo.»
 

 
Quante opere verranno esposte?
«Esporrò una serie di quadri e tre grandi sculture, complessivamente una ventina di opere. Fra queste, un omaggio a Carlo Belli, quadri che prendono ispirazione da sculture afferenti a un ciclo di opere a cui sto attualmente lavorando.»
 
Il titolo «Ascoltare e ascoltarsi» è emblematico…
«È un titolo che rinvia alla nostra società contemporanea, dove le persone sono molto concentrate su sé stesse, dove tutti parlano e pochi ascoltano davvero gli altri.
«Il messaggio implicito è quello di cambiare approccio, iniziando ad ascoltare più sé stessi e chi ci sta vicino.
«Non si ascolta il prossimo, ma al contempo non ci si ascolta. Si parla molto e si ascolta poco. Si scrive tanto, specie sui social, e si legge poco…»
 
A cosa sta lavorando?
«Sto lavorando a una serie di nuove sculture, come accennavo prima, e contemporaneamente ad alcuni quadri che ritengo non siano ancora ultimati. Le opere, del resto, sono un po’ come la frutta e la verdura, devono maturare
 
Quando avverte che un’opera è finita?
«Un’opera è finita quando sopraggiunge la consapevolezza che la stai guardando con gli occhi di un osservatore, quando avverti una distanza.»

Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it


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