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Bruno Lucchi, inaugurato il Molo51 – Di Daniela Larentis

Martedì 12 dicembre, aperto ufficialmente a Levico Terme l’importante spazio espositivo pensato anche per la presentazione di eventi culturali

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Bruno Lucchi e Graziella Falchi, foto di Davide Fazio.

La monumentale installazione «Origini», allestita per la nuova rotatoria predisposta dal Comune di Levico Terme all’entrata sud del paese, porta la firma di Bruno Lucchi, un artista che non ha certo bisogno di presentazioni.
Dopo la sua recente mostra a cielo aperto, composta da trentadue opere di grandi dimensioni collocate lungo le suggestive vie del centro, a Levico ha avuto luogo l’apertura ufficiale del Molo51, un importante spazio espositivo che testimonia il suo percorso artistico, pensato anche per la presentazione di eventi culturali.
L’inaugurazione si è tenuta martedì 12 dicembre 2023 innanzi a un folto pubblico, con presentazione critica di Fiorenzo Degasperi, nella cittadina termale dove Bruno Lucchi è nato e dove tuttora vive e lavora con la compagna di una vita, la curatrice Graziella Falchi.
 
Che siano in ferro, in acciaio corten, in terracotta o altro, le eleganti opere di Lucchi suscitano meraviglia, invitano ad aprirsi a una dimensione dell’ascolto interiore, diventando mezzo di ricerca spirituale: corpi allungati, capigliature particolari, visi piccoli, ma anche figure morbide e sempre elegantissime.
Figure che nascono dalla terra, materia che con il rito del fuoco Lucchi trasforma sapientemente da moltissimi anni.
Spiega Fiorenzo Degasperi: «Le figure dell’artista si stagliano fiere nell’aria, con i piedi ben solidi a terra, ancorate alle radici della tradizione scultorea ma consce del loro essere moderne, del loro andare oltre la fisicità, per mescolarsi con un Io narrante, con un’intimità che ha bisogno di raccontarsi per essere felicemente al mondo.»
 

Bruno Lucchi e Fiorenzo Degasperi.
 
Ed è sempre Degasperi a mettere in luce alcuni interessanti aspetti, evidenziati anche in occasione della recente mostra «Origini»:
«È da molti anni che Bruno Lucchi crea utilizzando i quattro elementi che la natura ci offre: l’acqua, la terra, il fuoco e l’aria.
«Sembra banale ma questi quattro elementi stanno lì, all’origine del mondo, si annidano nella creazione, sono premessa alla nascita della vita. Forse noi li abbiamo dimenticati, sicuramente accantonati.
«Il loro recupero spetta quindi all’artista, o agli storici delle religioni, ricucendo questi principi con il cosmo.
«L’artista sagoma la creta addolcendola con l’acqua, l’inforna aspettando che il fuoco compia i suoi processi metamorfici, poi estrae dalla bocca dell’atanor l’opera; spetta al dolce respiro del mondo asciugarla creando e screziando delicate cromie.
«Se ci pensate bene, questo procedimento è lo stesso che per millenni ha sostenuto le esperienze degli alchimisti: secondo lo Zohar i quattro elementi – fuoco, acqua, aria e terra – corrispondono ai quattro metalli: oro, rame, argento e ferro.
«Come dire il nord, il sud, l’est e l’ovest. Cuocere e fondere vuol dire ricreare il mondo, costruirlo e organizzarlo intorno al proprio Io per ricollegarlo con i sospiri dell’universo […].»
 
Nato nel 1951 a Levico Terme, Trento, dove vive e lavora, Bruno Lucchi è un artista apprezzato sia a livello nazionale che internazionale.
Ha studiato all’Istituto d’Arte di Trento completando gli studi al Magistero delle Belle Arti di Urbino.
Dal 1991 conta al suo attivo più di 200 esposizioni personali e innumerevoli collettive, tutte realizzate nelle più importanti sedi pubbliche e private e in prestigiose gallerie d’arte italiane ed estere.
Per quanto riguarda la stampa, di lui si sono occupate tutte le principali testate critiche nazionali (Arte, Archivio, Arte In, Forum Artis, Images Art & Life, Tema Celeste).


Inaugurazione del Molo 51.
 
Nel mese di dicembre 2000 il mensile Arte Mondadori ha dedicato all’artista trentino un prezioso libro monografico.
Opere pubbliche: «Mater Salutis» 2001 Legnago Verona.
Installazioni su navi da crociera: «Tra memoria e visione» e «Dio Poseidone» 2004, «La piscina delle Nereidi» dal titolo «Eden» 2011; «Tenerezza» 2012; «La piscina delle Perle» 2013.
Altre opere: «Unione», e «Attesa» 2013 Cles; «Mons. Santin» 2014 Trieste; «Finestra» 2015 Bondo-TN; «Sinfonia n. 2» 2021 Palazzo Tomelin Pergine Valsugana - Trento; «Finestra» 2022 Pordenone, lo stesso anno «Padre Pio» - Passau Germania.
 
Monografie: «Dialogo con l`invisibile» 2013 - Carlo Cambi Editore, Poggibonsi; «Parole scavate» 2014 - edito dal Museo delle Scienze di Trento (MUSE); «I sapori dell’Arte» 2019 - Publistampa Editore, Pergine Valsugana Trento; «Parole scavate» 2018 - Forte delle Benne Levico Terme Trento; Film-documentario «Les Gardiens du Silence» 2005 ripercorre tutta l’opera, le principali mostre personali e l’atelier di Lucchi.
Prodotto dalla troupe parigina Astiko sia in lingua francese che italiana.

Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it


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