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«I Sette Vizi Capitali», mostra a Trento – Di Daniela Larentis

Le opere pittoriche di Christian Stl e le sculture di Armin Grunt sono esposte nella Cattedrale di San Vigilio, Aula San Giovanni, fino al 6 aprile – L’intervista

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Christian Stl - Avarizia.
 
È in corso a Trento, nella Cattedrale di San Vigilio, la 48° mostra in Aula San Giovanni, dove sono esposte le suggestive opere pittoriche di Christian Stl in dialogo con le eleganti sculture di Armin Grunt.
«I Sette Vizi Capitali», questo è il titolo dell’esposizione, è stata inaugurata lo scorso 16 febbraio 2024, con presentazione di Mons.
Lodovico Maule, Decano del Capitolo della Cattedrale, e sarà visitabile fino al 7 aprile 2024 nei seguenti orari: 09-12|14.30-17.30.
Il tema della mostra si intreccia in modo significativo con i dilemmi e le sfide del nostro tempo, specie nel periodo della Quaresima, invitando a una profonda riflessione sulle passioni umane e sul cammino di purificazione e rinascita che questo periodo sacro incarna.
 
Il percorso espositivo offre uno sguardo interessante sulla condizione dell’uomo nel ventunesimo secolo: nella società contemporanea, i sette vizi capitali si manifestano in forme
sorprendentemente attuali: l'avarizia, la lussuria, la gola, l'ira, l'invidia, la superbia e la pigrizia si rivelano specchi di una realtà complessa e in continua evoluzione.Nel Catechismo della Chiesa Cattolica si spiega che i vizi possono essere catalogati in parallelo alle virtù alle quali si oppongono, oppure essere collegati ai peccati capitali che l’esperienza cristiana ha distinto, seguendo san Giovanni Cassiano e san Gregorio Magno. Sono chiamati capitali perché generano altri peccati, altri vizi.
 
San Tommaso d'Aquino, universalmente riconosciuto come uno dei più grandi teologi e filosofi della Chiesa cattolica, ha discusso i sette vizi capitali nella Somma Teologica.
Fra le sue opere più celebri, oltre alla Somma Teologica, ricordiamo anche la Summa Contra Gentiles, opere che hanno influenzato profondamente il pensiero teologico e filosofico cristiano.
Questi sette vizi capitali, secondo l’illustre teologo e filosofo del XIII secolo, sono le radici da cui possono sorgere molti altri peccati e vizi.
 
Tra essi, uno dei più dannosi è l’invidia, considerato tale da San Tommaso d'Aquino poiché contrasta con la virtù della carità, che dovrebbe portare le persone a gioire del bene degli altri. Inoltre, può condurre a comportamenti dannosi, come il risentimento, la rivalità e il desiderio di vendetta.
Tommaso d'Aquino metteva in guardia contro l'invidia, poiché può corrompere il cuore e ostacolare la crescita spirituale.
 
Oggigiorno, in un mondo sempre più interconnesso, è sempre più facile confrontare i propri successi con quelli delle altre persone, alimentando così sentimenti di invidia verso la fortuna altrui.
Durante questo periodo di Quaresima, la mostra potrebbe peraltro offrire uno spunto utile per riflettere sulla gratitudine per ciò che si possiede anziché concentrarsi sulle mancanze o sugli obiettivi irraggiungibili.
 

Christian Stl - Ira.
 
Alcune brevi note biografiche prima di passare all’intervista.
Christian Stl Holzknecht è nato nel 1970 a Ortisei, dove attualmente risiede e lavora. Cresciuto in una famiglia d'arte, ha avviato il suo percorso artistico sin da giovane, sotto la guida di suo padre, sua madre e suo fratello maggiore.
Nel tempo ha continuato a perfezionare varie tecniche partecipando a corsi e aggiornamenti in vari stili pittorici. I suoi viaggi culturali e artistici in diverse città del mondo, come Colonia, Amsterdam, New York e San Pietroburgo, hanno arricchito la sua visione artistica e lo hanno ispirato a sperimentare con materiali e pigmenti naturali, specialmente nella Land-art.

La sua formazione artistica è stata ulteriormente arricchita da due permanenze a Firenze, dove ha frequentato la scuola «ART E...» e la scuola di grafica «Il Bisonte», incontrando artisti rinomati come Karl Plattner e Renato Guttuso. Durante e dopo gli studi, ha realizzato dipinti, ritratti, affreschi e sculture, esponendo in varie mostre a Sesto Fiorentino, Bolzano, Ortisei e altre località.

Tra le sue opere più prestigiose, vi sono dipinti commissionati per il ciclista Frank Schleck, l'atleta Carolina Kostner e un'etichetta di vino per la cantina Laimburg, premiata con tre medaglie d'oro e riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Oltre ai suoi contributi artistici, ha assunto ruoli organizzativi in diverse mostre e festival, assumendo la carica di vicepresidente dell'Unika a partire dal 2011.
 
Armin Grunt, nato a Bolzano nel 1969, risiede e svolge la sua attività artistica a Ortisei.
Dopo aver completato il triennio presso la Scuola d'Arte di Ortisei, ha proseguito i suoi studi alla Scuola Professionale Artistica di Selva di Val Gardena.
Nel 1991 ha fondato il suo laboratorio di scultura nel centro di Ortisei, parallelamente a un'altra attività professionale. Dal 1994 fa parte di Unika, un gruppo composto da oltre quaranta artisti, scultori e artigiani della Val Gardena, dedicato a valorizzare e promuovere la tradizione, la professionalità e la creatività della valle ladina.
 
Le sue opere sono state presentate con successo in numerose mostre personali, tra cui la mostra «Nella semplicità, la forza», ospitata nella primavera del 2017 presso la Galleria Civica G. Craffonara di Riva del Garda, e nella mostra «Alt(r)e Visioni 2 - Dialoghi artistici in una terra di mezzo», curata da Nicoletta Tamanini, negli spazi di Palazzo Aliprandini Laifenthurn, a Livo, proposta dall'Associazione «Il Quadrifoglio».
 
Armin Grunt ha partecipato anche a numerose esposizioni collettive d'arte in Italia e all'estero, distinguendosi per il suo linguaggio artistico asciutto e originale.
Nonostante dimostri la sua abilità nel creare opere di rara eleganza e leggerezza, l’artista lavora esclusivamente con l'ausilio di una motosega.
I due artisti di Ortisei, in Val Gardena, nel 2019 hanno aperto insieme una galleria d’arte: «Stallart», in una vecchia stalla.
Abbiamo avuto occasione di porgere loro un paio di domande.
 

Christian STL - Foto artisti.
 
Quante sono le opere pittoriche esposte e quando le ha realizzate?
Christian Stl: «Le opere pittoriche esposte in l'Aula San Giovanni sono sette, ciascuna rappresenta uno dei sette vizi capitali, accompagnate da un quadro di grandi dimensioni esposto in Duomo.
«Questi dipinti sono stati da me realizzati un paio di anni fa in occasione di Idea Unika, una biennale d'arte contemporanea tenutasi a Ortisei, in Val Gardena. Attraverso questo ciclo di opere, intendo illustrare il processo di autoanalisi e riflessione interiore.
«Questo processo costituisce il punto di partenza per la guarigione, la purificazione e la liberazione interiore, favorendo il miglioramento individuale.»
 
Quali tecniche ha utilizzato per crearle e quanto tempo ha impiegato per completarle?
Christian Stl: «Le opere sono dipinte tutte su legno di abete rosso. Da vent'anni, ormai, mi dedico esclusivamente alla pittura su questo materiale.
«Sono di grandi dimensioni, realizzate con una tecnica personale che ho sviluppato nel corso degli anni.
«Questa tecnica comprende diverse modalità sovrapposte, dall'acquerello alla tempera, fino all'acrilico. Per realizzarle ho impiegato sei mesi di lavoro.
«Le caratteristiche del legno di abete rosso consentono alle mie opere di resistere alle intemperie e di essere esposte all'aperto, sia sotto il sole che sotto la pioggia.»
 
Quante sono le sculture esposte nella mostra in corso?
Armin Grunt: «Un nucleo di opere è esposto in Aula San Giovanni, in dialogo con le opere pittoriche di Christian Stl. Altre due sculture sono collocate in Duomo e fuori dal portone, all’entrata della cattedrale.»
 
Quando le ha realizzate e con quale tecnica?
Armin Grunt: «Le opere esposte in Aula San Giovanni sono state da me realizzate per altre occasioni, mentre i due angeli esposti in Duomo sono stati creati appositamente per questa mostra.
«Le sculture raffigurano persone in dialogo con le opere pittoriche di Christian Stl; sono una sorta di spettatori che osservano e riflettono sul tema indagato. Il materiale che ho utilizzato per crearle è il legno di larice e l'unico strumento di cui mi sono servito è stato la motosega.
«La mostra offre uno sguardo penetrante sui complessi dilemmi morali umani, guidandoci attraverso l'arte verso un’attenta riflessione sulle nostre azioni e sulle loro conseguenze.»

Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it

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