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Giancarlo Zanetti in Edmund Kean a Trento – Di Daniela Larentis

Il noto attore teatrale si esibirà a scopo benefico nelle sale del Grand Hotel Trento il 26 ottobre, grazie a Mafalda Donne Trento e Inner Wheel Trento Castello

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Merita non solo «pensieri e parole» l’evento che si terrà il prossimo 26 ottobre 2017 nelle splendide sale del Grand Hotel Trento, sede non istituzionale di numerosi importanti eventi artistici della città.
Si tratta di uno spettacolo a scopo benefico generosamente messo in scena dal noto attore teatrale e regista Giancarlo Zanetti, promosso da due associazioni molto attente al tema della solidarietà: la Mafalda Donne Trento Onlus e la Inner Wheel Trento Castello Carf.
Si tratta di un’iniziativa a sostegno del Centro Auser di Trento, un’importante serata in cui allo spettacolo seguirà una cena conviviale (chi volesse informazioni più dettagliate potrà rivolgersi presso la Boutique Carol in via del Suffragio a Trento).
 
Giancarlo Zanetti in Edmund Kean di Raymund FitzSimons è un’occasione da non perdere. Due parole su questo spettacolo, messo in scena per la prima volta nel 1989 con l’interpretazione di Ben Kingsley, che racconta la sconvolgente vita di Edmund Kean, «un uomo sfrenatamente ambizioso, perennemente alla ricerca di una fama immediata, un uomo convinto in modo paranoico che tutti cospirino contro di lui, un megalomane che non permette a nessuno di splendergli accanto, un uomo sinistro, un vulcano di rancore accumulato, un temporale di veleno, un torrente di bile, un uomo che a trent’anni si è già completamente consumato».
 
Kean è un mostro, abbruttito dalla malattia e dall’alcool, ma come viene sottolineato nel pieghevole che accompagna lo spettacolo di Zanetti «il mistero glorioso di Kean» è questo, è anche il primo grande attore romantico e l’insuperabile grande interprete di Shakespeare.
Tutto lo spettacolo oscilla fra il suo carattere e quello dei personaggi che interpreta sulla scena, temprati dalle esperienze della sua vita.
Le sue ambizioni riecheggiano nel Riccardo Terzo. La sua misantropia sempre più profonda evoca Coriolano e Timone d’Atene. Quando la sua mente è sconvolta si trasforma in Re Lear.
L’addio di Otello «Addio per sempre, pace dell’anima mia, addio felicità del cuore!» è visto come la chiave per comprendere la sua vera personalità. Per Kean non c’è tranquillità né appagamento. Nell’addio mette a nudo la sua anima tormentata. Fra tutte le paranoie, le megalomanie, le fanfaronate, le sbornie, le storie con le prostitute, è comunque una gran voce che chiede implorante pietà e comprensione».
 
A noi preme sottolineare quanto sia importante la solidarietà in un mondo come il nostro, in una società come quella in cui viviamo e il pensiero va a Durkheim, uno dei padri fondatori della Sociologia.
Per Durkheim ciò che costituiva e che differenziava le trasformazioni storiche delle diverse società era la solidarietà e ne distingueva fondamentalmente due tipi: la solidarietà meccanica e la solidarietà organica.
La prima fondata sulla somiglianza e la seconda invece fondata sulla differenziazione degli individui. Nella solidarietà meccanica gli individui si assomigliano perché provano gli stessi sentimenti, accettano gli stessi valori, riconoscono lo stesso motivo sacro.
 
Nonostante Durkheim abbia delineato un’evoluzione tra la solidarietà meccanica e quella organica, il sociologo comprendeva che un simile sviluppo non era unilineare e non era scontato, egli infatti parlava di predominanza o di prevalenza nelle società moderne del tipo di solidarietà definita organica, ma non escludeva che anche nelle società moderne potessero esistere forme di solidarietà meccaniche.
Si potrebbe parlare a lungo del concetto di solidarietà, ma ciò che più conta in questo contesto è trasmettere il messaggio di quanto sia importante ogni piccolo gesto individuale che vada in questa direzione.
Ognuno di noi può, e questa sarebbe una perfetta occasione per farlo, contribuire ad aiutare il prossimo, trasformando una bella parola in un’azione concreta.
 
A proposito di concretezza, abbiamo avuto il piacere di porgere un paio di domande a chi concretamente si spende in prima persona, ovvero alla responsabile delle relazioni esterne del Centro Auser Trento, Lucia Zanetti Vinante, la quale è socia anche delle due associazioni promotrici dell’evento, la Mafalda Donne Trento Onlus e la Innerwheel Trento Castello carf. 
 
Come è nata l’idea dell’evento?
«Faccio parte del Centro Auser Trento da 14 anni, ricoprendo nel tempo vari ruoli. Ho avuto modo così di acquisire una conoscenza approfondita della sua missione e dei meccanismi che lo governano, imparando a conoscerne le necessità, comprese anche quelle finanziarie. Proprio per dare un sostegno a quest’ultime è nata l’idea dell’evento.»
 
Potrebbe darci qualche breve informazione sull’Associazione Mafalda Donne Trento e sull’Associazione Inner Wheel Trento Castello e sulle loro finalità?
«L’Associazione Mafalda Donne Trento onlus è un’associazione senza scopo di lucro che persegue varie finalità: promuove, coordina, sostiene le iniziative femminili nel campo culturale, artistico e professionale; favorisce la crescita delle associate, organizzando anche corsi di aggiornamento, tavole rotonde, seminari su varie tematiche.
«L’associazione promuove il lavoro fra donne progettando ed agendo da una prospettiva femminile, questo è l’obiettivo da perseguire previsto nello statuto. Le associate sono una quarantina, siamo donne che si sentono rappresentate dal nome dell’associazione: Mafalda infatti è l’anima ribelle e candida che abita nei nostri pensieri quando, senza tante analisi e con poca voglia di scendere a compromessi, ci chiediamo perché il mondo debba essere così maltrattato.
«International Inner Wheel Club di Trento Castello, che fa capo a un’organizzazione internazionale fondata nel 1924, tra le più importanti al mondo e che conta oltre 103.000 socie distribuite in 104 nazioni, ha due fondamentali canali di attività: quello istituzionale e quello dedicato ai service di solidarietà.
«Nella progettazione e formulazione delle attività di ciascun anno sociale è necessario realizzare una equilibrata distribuzione tra momenti inerenti l’attività e la gestione del Club, le serate d’ambito, ovvero i momenti culturali (incontri, conferenze, tavole rotonde, cena con Ospite… di sensibilizzazione alle tematiche riguardanti la condizione femminile, le questioni economiche riguardanti il lavoro e l’occupazione giovanile, la sanità, la storia, le tradizioni e la necessità di avere buona memoria del nostro passato ecc.) e le serate per raccogliere fondi.
«Per raggiungere, altresì, risultati interessanti le serate raccolta fondi sono organizzate autonomamente ma anche in compartecipazione con altri Club amici. Ciò, tra l’altro, facilita il lavoro di comunicazione verso l’esterno per conoscere e farsi conoscere.
«Per quanto riguarda la solidarietà, l’attenzione è maggiormente rivolta ai soggetti deboli e a quelli meno fortunati (bambini, donne, giovani, anziani in difficoltà), sia nei nostri Paesi sia in quelli in via di sviluppo.
«L’Inner Wheel è sempre presente anche in occasione di calamità naturali prestando soccorso e aiuti concreti. Preciso obiettivo, in questi anni, è stato quello di aiutare istituzioni o enti operanti sul territorio, come in questa occasione, nei confronti del Centro Auser di Trento, che svolge la sua attività attraverso la collaborazione dei volontari che si mettono a disposizione per aiutare gli anziani indigenti, soli e in difficoltà.»
 
In conclusione, possiamo dire che, grazie alla generosità del grande attore e regista Giancarlo Zanetti e alla sensibilità e all’aiuto di due importanti associazioni come la Mafalda Donne Trento onlus e la Inner Wheel Club di Trento Castello, chi vorrà cogliere l’invito potrà godere di una bella serata contribuendo a una giusta causa.
 
Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it

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